La Germania cresce ancora

E persino più di quanto previsto, mentre il resto d'Europa non può dire lo stesso

German Chancellor Angela Merkel arrives for a flower ceremony for the party's top candidate for the state elections in North Rhine-Westphalia, Norbert Roettgen, unseen, at the beginning of a board meeting of the German Christian Democratic party in Berlin, Germany, Monday, May 14, 2012. Merkel's CDU party faced big losses at the elections in Germany's most important and populous state Sunday evening. (AP Photo/Michael Sohn)
German Chancellor Angela Merkel arrives for a flower ceremony for the party's top candidate for the state elections in North Rhine-Westphalia, Norbert Roettgen, unseen, at the beginning of a board meeting of the German Christian Democratic party in Berlin, Germany, Monday, May 14, 2012. Merkel's CDU party faced big losses at the elections in Germany's most important and populous state Sunday evening. (AP Photo/Michael Sohn)

Nonostante la crisi europea, l’economia tedesca non rallenta. Nel primo trimestre del 2012, il Prodotto Interno Lordo della Germania è cresciuto dello 0,5 per cento, superando le stime del governo tedesco che prevedevano una crescita trimestrale dello 0,1 per cento e annuale dello 0,8 per cento.

Rispetto al primo trimestre del 2011 l’economia tedesca è cresciuta dell’1,7 per cento, nonostante la contrazione dello 0,2 per cento del PIL dell’ultimo trimestre dello stesso anno. Secondo le autorità tedesche, questo ottimo risultato è dovuto a una crescita delle esportazioni, oltre che dei consumi, negli ultimi tre mesi. Tutti dati in aumento rispetto al trimestre precedente.

Mentre la Germania cresce, molti altri paesi europei non possono dire la stessa cosa. Il Regno Unito, l’Italia e la Spagna sono in recessione e anche i dati dell’economia francese sono meno confortanti. Nel primo trimestre 2012, il PIL francese è rimasto fermo, allo 0 per cento, dopo la leggera crescita dello 0,1 per cento dell’ultimo trimestre del 2011. A rallentare l’economia della Francia, secondo gli esperti, è stato il calo delle esportazioni, dei consumi e degli investimenti (-0,8 per cento). L’Italia, invece, conferma le stime negative della sua economia e dunque la recessione. Secondo i dati ISTAT nel primo trimestre del 2012 il PIL italiano è calato dello 0,8% per cento e dell’1,3% rispetto al primo trimestre del 2011. È il peggior risultato dall’inizio del 2009.

Già qualche mese fa la Germania aveva stupito gli osservatori internazionali comunicando dati sorprendenti sull’occupazione: nel 2011 in Germania sono stati creati più di mezzo milione di posti di lavoro e si stima che le persone occupate fossero almeno 41 milioni sugli 82 milioni circa di abitanti del paese. L’aumento rispetto al 2010 è stato pari all’1,3 per cento: dai tempi della riunificazione non c’erano così tante persone con un lavoro in Germania. Il tasso di disoccupazione è sceso sotto il 7 per cento, ai livelli più bassi degli ultimi vent’anni.

foto: AP/Michael Sohn