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  • Lunedì 14 maggio 2012

A che punto sono le operazioni contro Joseph Kony

Sabato è stato arrestato un importante comandante dell'esercito ribelle ugandese, ora la cattura del suo leader sembra essere più vicina

The leader of the Lord's Resistance Army, Joseph Kony answers journalists' questions following a meeting with UN humanitarian chief Jan Egeland Sunday Nov 12 , 2006 at Ri-Kwamba in Southern Sudan. Egeland met with Kony, the elusive leader of Uganda's notorious rebel Lord's Resistance Army and one of the world's most-wanted war crimes suspects, seeking to secure the release of women and children enslaved by the group during their 20-year conflict with the Ugandan government. But Kony denied that his forces are holding prisoners.( AP Photo/Stuart Price, Pool)
The leader of the Lord's Resistance Army, Joseph Kony answers journalists' questions following a meeting with UN humanitarian chief Jan Egeland Sunday Nov 12 , 2006 at Ri-Kwamba in Southern Sudan. Egeland met with Kony, the elusive leader of Uganda's notorious rebel Lord's Resistance Army and one of the world's most-wanted war crimes suspects, seeking to secure the release of women and children enslaved by the group during their 20-year conflict with the Ugandan government. But Kony denied that his forces are holding prisoners.( AP Photo/Stuart Price, Pool)

Sabato l’esercito ugandese ha catturato Caesar Achellam, uno dei leader storici dell’esercito ribelle Lord’s Resistance Army (LRA, “Esercito di Resistenza del Signore”), dopo una dura battaglia tra soldati ufficiali e miliziani.

L’arresto di Achellam, avvenuto nella Repubblica Centraficana, viene considerato dalle autorità ugandesi un colpo fondamentale nella guerra contro Joseph Kony, il capo dell’LRA ricercato per crimini contro l’umanità dalla Corte penale internazionale dell’Aja. Achellam si era unito all’LRA nel 1984 e con la sua cattura molti soldati ribelli potrebbero decidere di arrendersi, lasciando così meno protetto Kony.

Oggi l’LRA è composto da alcune centinaia di miliziani e Kony, secondo le autorità ugandesi, cambierebbe posto di giorno in giorno in un’area compresa tra Uganda, Sudan, Repubblica Democratica del Congo e Repubblica Centrafricana, per sfuggire alla cattura. Sulle sue tracce ci sono i soldati ugandesi ma anche quelli di altri paesi africani, così come alcuni componenti delle forze speciali statunitensi.

Secondo la Corte penale internazionale, Kony negli ultimi vent’anni si è reso responsabile di violenze gravissime contro la popolazione civile (tra cui stupri, mutilazioni e omicidi) ed è noto per l’utilizzo di bambini soldato. Kony dice di essere in contatto con Dio e dichiara di voler stabilire in Uganda un governo basato sui dieci comandamenti.

Si è ripreso a parlare molto di Joseph Kony dopo l’uscita del documentario online “Kony 2012” prodotto dall’associazione Invisible Children Inc. e diretto dal regista Jason Russell. Il documentario ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione sui crimini contro l’umanità commessi da Kony e ha avuto un immediato e gigantesco successo planetario, ma è stato anche criticato per aver presentato un quadro troppo semplificato e non aggiornato della questione.

foto: AP/Stuart Price, Pool