I miracoli delle elezioni a Catanzaro

Urne con più voti che votanti, scrutinio sospeso per giorni, gente che vota due volte, denaro contante ai seggi: eppure c'è un vincitore, racconta Mattia Feltri

Mattia Feltri da Catanzaro racconta sulla Stampa il faticosissimo e contestatissimo spoglio delle elezioni amministrative, che si sono concluse col centrodestra che vince per un pugno di voti e il centrosinistra che chiede di invalidare e ripetere la consultazione. Il tutto fra seggi con più voti che votanti, lo scrutinio sospeso per giorni, gente che vota due volte, denaro contante ai seggi.

Il miracolo si è avverato ieri sera alle 22, tre giorni e sette ore dopo la chiusura dei seggi, quando il presidente della Commissione centrale elettorale, Domenico Commodano, giudice della Corte di appello, si è incarnato davanti ai giornalisti. E davanti ai consiglieri comunali, agli uomini di partito e ai curiosi vari che coraggiosamente bivaccavano nonostante il vento freddo, annunciando che il nuovo sindaco di Catanzaro è (per la terza volta in carriera), Sergio Abramo del centrodestra. Vittoria al 50 virgola 22, centotrenta voti in più del campione di sinistra, il ventottenne Salvatore Scalzo.

Centotrenta voti su cinquantottomila votanti, s’intende, al netto dei brogli che per tre giorni e sette ore hanno inchiodato la città all’incertezza e alla. baruffa. Perché l’altro miracolo si era avverato nella tarda mattinata quando un trecento militanti del Pd – e delle liste collegate – si erano radunati davanti alla prefettura per chiedere una risposta. O meglio: un annullamento del voto e tutto da rifare, alla Gino Bartali. Il bello stupore dei catanzaresi è stato sentire i cori “voto libero / voto libero” in questo capoluogo sonnacchioso, persino poco ‘ndranghetista, incline all’entusiasmo giusto per le prodezze, ultimamente rare, della squadra di calcio (che fra l’altro, proprio domenica, mentre qui si ingegnavano le migliori menti della truffa al seggio, ha ottenuto un’applauditissima promozione nella vecchia serie C1). E infatti la piazza si riempie di cuori gonfi e occhi sognanti soltanto quando torna per il revival il leggendario Massimo Palanca, che negli anni Settanta e Ottanta divenne famoso perché sapeva fare gol direttamente da calcio d’angolo. Ora, naturalmente, la questione delle pastette finirà in procura, che già indagava qualche esponente di centrodestra su ipotesi di voto di scambio. E finirà in una polemica che si prevede infinita poiché le truppe di Scalzo non si arrendono e annunciano battaglia per la ripetizione.

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foto: Viditu