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  • Giovedì 10 maggio 2012

La Grecia è più vicina al voto

Anche il leader della sinistra radicale si è arreso: ora proverà il PASOK a formare una maggioranza, ma con pochissime speranze

Socialist party Pasok leader Evangelos Venizelos proceeds for his meeting with Greek conservative leader Antonis Samaras at the greek parliament in athens on May 7, 2012. Samaras began the difficult task of forming a new government to continue unpopular reforms after a stinging anti-austerity vote that left mainstream parties reeling. AFP PHOTO/LOUISA GOULIAMAKI (Photo credit should read LOUISA GOULIAMAKI/AFP/GettyImages)
Socialist party Pasok leader Evangelos Venizelos proceeds for his meeting with Greek conservative leader Antonis Samaras at the greek parliament in athens on May 7, 2012. Samaras began the difficult task of forming a new government to continue unpopular reforms after a stinging anti-austerity vote that left mainstream parties reeling. AFP PHOTO/LOUISA GOULIAMAKI (Photo credit should read LOUISA GOULIAMAKI/AFP/GettyImages)

Durante la serata di ieri il politico greco Alexis Tsipras, leader della coalizione di sinistra radicale SYRIZA, ha detto di non essere in grado di formare una coalizione di maggioranza in Parlamento rinunciando così all’incarico di guidare un nuovo governo. Prima di lui aveva fatto la stessa cosa il leader di Nuova Democrazia, il partito uscito “vincitore” dalle elezioni di domenica scorsa. L’incarico passa ora a Evangelos Venizelos, leader dei socialisti del PASOK ed ex ministro delle Finanze, ma è altamente improbabile che le sue consultazioni possano portare a un esito diverso. In ogni caso le trattative non potranno proseguire oltre il 17 maggio: senza un nuovo governo in quella data si andrà a nuove elezioni politiche, a giugno.

La questione si intreccia naturalmente con le complicate condizioni finanziarie del paese, che continua a ricevere mensilmente le rate del prestito internazionale garantito da Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale, senza le quali il paese andrebbe rapidamente in crisi di liquidità. L’erogazione del denaro è però soggetta al rigore dei conti e all’approvazione di riforme, che larga parte dei partiti greci rigetta: il cosiddetto “memorandum”, contestato da destra e da sinistra, che molti vorrebbero rinegoziare. La Grecia deve approvare il mese prossimo un nuovo pacchetto di tagli da 14,5 miliardi di euro, per assicurarsi la nuova tranche.

Anche lo stesso Venizelos, leader di uno dei partiti che ha firmato il memorandum, ha detto che potrebbe essere necessario riaprire i negoziati e trattare delle nuove condizioni tra la Grecia e le istituzioni internazionali. I ministri delle Finanze dell’eurozona si riuniranno lunedì a Bruxelles ma per il momento non sembra ci siano grandi margini di trattativa. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha ripetuto ieri che gli accordi fiscali firmati devono essere mantenuti. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha ribadito: «Se la Grecia vuole restare nell’eurozona, non c’è miglior soluzione che restare sulla strada che ha intrapreso».

foto: Evangelos Venizelos, leader del PASOK. (LOUISA GOULIAMAKI/AFP/GettyImages)