Il PD, l’unico grande partito strutturato

Lo scrive Federico Geremicca sulla Stampa, analizzando quello che è successo ieri e quello che può succedere

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
07-05-2012 Roma
Politica
Elezioni amministrative
Nella foto: Pierluigi Bersani PD analizza i dati elettorali
Photo Mauro Scrobogna /LaPresse
07-05-2012 Rome
Politics
Local council elections
In the picture: Pierluigi Bersani PD
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 07-05-2012 Roma Politica Elezioni amministrative Nella foto: Pierluigi Bersani PD analizza i dati elettorali Photo Mauro Scrobogna /LaPresse 07-05-2012 Rome Politics Local council elections In the picture: Pierluigi Bersani PD

Il commento di Federico Geremicca alle elezioni amministrative, sulla Stampa, sottolinea la solidità del Partito Democratico nel fragile scenario politico italiano.

Un cumulo di macerie politiche. E in mezzo ai rottami di partiti che non ci sono più (il Pdl), di movimenti messi in ginocchio dai loro stessi errori (la Lega) e di esperimenti rivelatisi nelle urne espedienti mediatici o poco più (il Terzo polo) solo il Pd sembra reggere l’urto dell’esasperazione popolare.
Il Pd si conferma – e adesso di gran lunga – il primo partito del Paese. Non che il voto non abbia riservato amarezze anche ai democratici di Pier Luigi Bersani, com’era prevedibile: ma a fronte della polmonite che ha colpito gli altri, quel che turba il Pd può esser per ora considerato un semplice seppur fastidioso raffreddore. E nulla più.
Le vicende di Palermo e Genova, certo, non sono esaltanti. Nel capoluogo siciliano il candidato Pd vincitore delle primarie va sì al ballottaggio, ma è più che doppiato dall’inossidabile Leoluca Orlando: comunque la si pensi, un leader vero, passato indenne attraverso cambi Repubblica (sindaco nella Prima e salvo terremoti anche nella Seconda) e cambi di partito; e a Genova, ferita ancora sanguinante, i democratici devono assistere al trionfo di Marco Doria, l’uomo che ha sconfitto alle primarie le due candidate del Pd. Qualche altra delusione, certo, è arrivata qua e là: ma nulla di paragonabile alla vera e propria messa in liquidazione che ha ridotto il Pdl a forza minore e la Lega – salvo Verona – ad un esercito in rotta anche al Nord e nelle sue troppo enfatizzate valli.

(continua a leggere sul sito della Stampa)

– Luca Sofri: Perché ha vinto il PD