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  • Venerdì 4 maggio 2012

Le amministrative nel Regno Unito

Il Labour guadagna terreno nei consigli comunali ma per i risultati sul sindaco di Londra bisognerà aspettare stasera

An elderly woman walks out of a polling station for the local elections on a housing estate in northwest London on May 3, 2012. Voters went to the polls in local elections in Britain on May 3, with London mayor Boris Johnson set to stay in office in an Olympic year but the governing coalition expected to take a battering. AFP PHOTO / LEON NEAL (Photo credit should read JUSTIN TALLIS/AFP/GettyImages)
An elderly woman walks out of a polling station for the local elections on a housing estate in northwest London on May 3, 2012. Voters went to the polls in local elections in Britain on May 3, with London mayor Boris Johnson set to stay in office in an Olympic year but the governing coalition expected to take a battering. AFP PHOTO / LEON NEAL (Photo credit should read JUSTIN TALLIS/AFP/GettyImages)

Il partito laburista britannico guadagna terreno sui partiti di governo – conservatori e liberaldemocratici – nelle elezioni locali che si sono tenute ieri in diverse città e regioni del paese. I candidati del partito laburista hanno conquistato la maggioranza nel consiglio comunale di Birmingham, dopo vent’anni di opposizione, e in generale hanno guadagnato, strappandoli ad altri partiti, più di 700 seggi. Proiettando questo dato su base nazionale, dice la BBC, si ottiene un consenso intorno al 39 per cento dei voti, otto punti sopra quello dei conservatori, che scende al 31 per cento. I risultati dell’elezione più importante di ieri, però, devono ancora essere comunicati: bisognerà aspettare stasera per sapere chi sarà il prossimo sindaco di Londra.

L’affluenza è stata molto bassa: è andato a votare più o meno un terzo di chi era chiamato ai seggi. I liberaldemocratici restano globalmente fermi intorno al 16 per cento ma perdono quasi la metà dei loro seggi e per la prima volta nella loro storia scendono sotto i 3000 consiglieri. I ministri del governo Cameron da giorni mettono le mani avanti, spiegando che è normale per una coalizione di governo attraversare un momento complicato durante la metà del proprio mandato e aggiungendo che il Labour se l’è cavata “bene ma non straordinariamente bene”. I conservatori si erano posti l’obiettivo – modesto, dice la BBC – di strappare 300 seggi ai loro avversari e lo hanno raggiunto, sebbene contestualmente ne abbiano persi diversi altri.

Un altro risultato interessante è il risultato dello UK Independence Party, partito euroscettico di estrema destra che non è riuscito a presentare candidati dappertutto ma dove lo ha fatto ha ottenuto in media il 14 per cento dei voti, soprattutto alle spese del partito conservatore. In molte città si votavano poi dei referendum sull’introduzione dell’elezione diretta del sindaco, sul modello di quanto accade a Londra e sul modello più familiare qui in Italia: di norma, infatti, in Regno Unito i cittadini eleggono i membri del consiglio comunale e sono poi quelli a scegliere il sindaco tra uno dei loro membri. I referendum per l’elezione diretta del sindaco sono stati persi da chi proponeva il nuovo metodo a Manchester, Conventry e Nottingham.

Si tratta comunque di valutazioni basate su risultati ancora parziali. In Scozia lo spoglio dei voti è ancora in corso e sarà interessante vedere come la questione del referendum sull’indipendenza influenzerà le preferenze elettorali. A Londra i conservatori dovrebbero prendersi una delle poche soddisfazioni di questa tornata elettorale, dato che secondo tutti i sondaggi il sindaco uscente Boris Johnson dovrebbe battere Ken Livingstone ed essere riconfermato.

foto: JUSTIN TALLIS/AFP/GettyImages