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  • Mercoledì 2 maggio 2012

Il giuramento di Aung San Suu Kyi

Le foto di un momento particolarmente importante, nel nuovo Parlamento birmano

Myanmar opposition leader Aung San Suu Kyi (2nd L) along with other elected members of parliament reads her parliamentary oath at the lower house of parliament during a session in Naypyidaw on May 2, 2012. Myanmar pro-democracy leader Aung San Suu Kyi was sworn in as a member of parliament on May 2, opening a new chapter in the Nobel laureate's near quarter-century struggle against oppression. AFP PHOTO/ Soe Than WIN (Photo credit should read Soe Than WIN/AFP/GettyImages)
Myanmar opposition leader Aung San Suu Kyi (2nd L) along with other elected members of parliament reads her parliamentary oath at the lower house of parliament during a session in Naypyidaw on May 2, 2012. Myanmar pro-democracy leader Aung San Suu Kyi was sworn in as a member of parliament on May 2, opening a new chapter in the Nobel laureate's near quarter-century struggle against oppression. AFP PHOTO/ Soe Than WIN (Photo credit should read Soe Than WIN/AFP/GettyImages)

Oggi Aung San Suu Kyi, leader del partito birmano Lega Nazionale per la Democrazia e Premio Nobel per la Pace, ha giurato come membro del Parlamento insieme a 33 membri del suo partito, eletti alla Camera bassa lo scorso primo aprile. La cerimonia si è svolta nella capitale del Myanmar Naypyidaw (qui ne trovate la storia e un po’ di foto). Una volta terminata la seduta, Suu Kyi è tornata nella sua casa a Yangon, la vecchia capitale del Paese. La cerimonia ha una grossa valenza simbolica e segna una svolta per la Birmania e per la stessa Suu Kyi, che ha trascorso gli ultimi vent’anni agli arresti domiciliari e che è una figura centrale nella transizione del paese verso la democrazia.

Inizialmente Suu Kyi si era rifiutata di giurare perché la formula prevedeva il “rispetto” e la “salvaguardia” della costituzione imposta dalla giunta militare, che la Lega Nazionale della Democrazia si impegna invece a modificare. Lunedì ha cambiato idea dicendo che «la politica è una questione di dare e avere. Non ci stiamo arrendendo, ci stiamo soltanto piegando ai desideri delle persone». Ai giornalisti che le hanno chiesto se la cerimonia fosse stata emozionante, Suu Kyi ha risposto: «No, è stata soltanto interessante».

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