Come funziona la “guida accompagnata”

Entra in vigore oggi e permette a chi ha 17 anni di guidare l'automobile con un accompagnatore, prima della patente B

A partire da oggi, lunedì 23 aprile, chi ha 17 anni potrà ricorrere alla “guida accompagnata” (GA) per guidare un’automobile in attesa di conseguire la patente vera e propria. Il decreto ministeriale attuativo che regola le novità introdotte nel Codice della strada quasi due anni fa è da poco entrato in vigore e, almeno nelle intenzioni, mira a ridurre la mortalità sulle strade. Oltre ad aver compiuto i 17 anni di età, ci sono altre tre importanti condizioni da rispettare per poter guidare un veicolo prima di diventare maggiorenni:

– essere in possesso della patente A1, quella per alcuni tipi di motocicli;
– essere in possesso di una regolare autorizzazione rilasciata dalla Motorizzazione civile in seguito a un corso pratico seguito presso una scuola guida;
– essere sempre accompagnati da un’altra persona con patente i cui dati sono indicati nell’autorizzazione della Motorizzazione (è possibile effettuare in un secondo momento la sostituzione di uno o più accompagnatori).

Le nuove norme stabiliscono anche i requisiti che deve soddisfare l’accompagnatore. Non deve avere più di sessant’anni e deve essere in possesso della patente B (o superiore). La legge stabilisce, inoltre, che l’accompagnatore non debba aver subito la sospensione della patente negli ultimi cinque anni in seguito a gravi violazioni del Codice della strada.

Per poter effettuare la “guida accompagnata” è anche necessario seguire un corso della durata di 10 ore presso una autoscuola. Nel programma devono essere previste 4 ore di guida in autostrada o su strade extraurbane e 2 ore di guida in condizioni di visibilità notturna. Quando si compiono i 18 anni, il candidato può poi richiedere il foglio rosa per conseguire la patente B e dopo un mese potrà effettuare l’esame.

Sull’automobile che viene utilizzata per la “guida accompagnata” devono essere incollati, nella parte anteriore e posteriore del veicolo, due contrassegni con le lettere GA. La scritta deve essere nera, ben visibile e su fondo giallo. L’idea, come nel caso della “P” dei principianti, è che gli altri automobilisti possano rendersi facilmente conto della presenza di una persona alla guida ancora in attesa della patente vera e propria.

Il Codice della strada prevede anche altre limitazioni, che ricordano quelle da tempo in vigore per il cosiddetto “foglio rosa”, il certificato che viene rilasciato nel periodo in cui si fa scuola guida in attesa dell’esame per la patente. A bordo dell’automobile non possono salire altre persone oltre l’accompagnatore, non si possono trainare altri veicoli e il guidatore minorenne deve sempre avere con sé la patente A1 e l’autorizzazione della Motorizzazione. Infine, per quanto riguarda la velocità massima consentita, valgono le regole per i neopatentati: 100 km/h in autostrada e 90 km/h sulle strade extraurbane principali.

foto: LaPresse