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  • Sabato 14 aprile 2012

L’ONU manderà osservatori in Siria

Il Consiglio di sicurezza ha votato all'unanimità la risoluzione proposta dagli Stati Uniti, mentre l'esercito è accusato di aver violato la tregua

Syrians stand next to an abandoned army tank in the city of Rastan, near the flashpoint city of Homs, on March 9, 2012. AFP PHOTO/STR (Photo credit should read -/AFP/Getty Images)
Syrians stand next to an abandoned army tank in the city of Rastan, near the flashpoint city of Homs, on March 9, 2012. AFP PHOTO/STR (Photo credit should read -/AFP/Getty Images)

Oggi pomeriggio il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità la risoluzione per l’invio di un primo gruppo di osservatori internazionali. Il compito degli osservatori sarà quello di monitorare la situazione e verificare che il cessate-il-fuoco iniziato giovedì 12 aprile venga rispettato dalle truppe dell’esercito siriano, che ora deve allontanare le batterie di artiglieria e le truppe dai centri abitati.

La risoluzione approvata oggi pomeriggio dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che è stata proposta dagli Stati Uniti ed è stata sostenuta da Francia, Germania e Regno Unito, prevede la presenza sul territorio siriano di osservatori internazionali (prima un piccolo gruppo poi fino a 200) per vigilare sull’effettivo rispetto del cessate-il-fuoco e impone al regime di accordare loro un completo, immediato e libero movimento nel paese.

L’approvazione della risoluzione sembrava nel primo pomeriggio abbastanza complessa, dato che la Russia ha mantenuto la propria riserva sul voto fino all’ultimo. Insieme alla Cina, la Russia aveva già usato due volte il proprio potere di veto per impedire la ratifica di una risoluzione contro il regime siriano, ma nei giorni scorsi si era detta favorevole all’applicazione del piano di pace in sei punti proposto da Kofi Annan.

La tregua, che fa parte del piano proposto dall’inviato delle Nazioni Unite e della Lega araba Kofi Annan per pacificare la Siria, e che era stata accettata dal governo di Bashar al-Assad lo scorso 27 marzo, è però già traballante. Secondo fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione non governativa con sede nel Regno Unito, questa mattina l’esercito siriano avrebbe bombardato per circa un’ora i quartieri di Jurat al-Shayah e Al-Qarabis, a Homs, provocando un numero non ancora precisato di feriti e contravvenendo ancora una volta alla tregua tra forze governative e ribelli

Anche nella giornata di venerdì, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’esercito aveva sparato sulla folla uccidendo sei persone durante le manifestazioni indette dai movimenti di opposizione al regime alle quali avevano partecipato decine di migliaia di persone.

foto: AFP PHOTO/STR