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  • Giovedì 12 aprile 2012

Che cosa succede in Guinea Bissau

Il centro della capitale è stato occupato dall'esercito, non si sa dove siano il presidente ad interim del paese e il primo ministro

Election workers count ballots after the close of polls, at an outdoor polling station in Bissau, Guinea-Bissau, Sunday, March 18, 2012. Voters in Guinea-Bissau on Sunday chose between nine presidential candidates in the small, coup-prone nation, and citizens said they hoped the winner would finally bring stability and much-needed development after years of turmoil. (AP Photo/Gabriela Barnuevo)
Election workers count ballots after the close of polls, at an outdoor polling station in Bissau, Guinea-Bissau, Sunday, March 18, 2012. Voters in Guinea-Bissau on Sunday chose between nine presidential candidates in the small, coup-prone nation, and citizens said they hoped the winner would finally bring stability and much-needed development after years of turmoil. (AP Photo/Gabriela Barnuevo)

14.51 – Associated Press riporta che i militari hanno comunicato l’arresto del primo ministro Carlos Gomes Junior.

Aggiornamento, 13 aprile, 9.30 – Alcuni reparti dell’esercito hanno preso il controllo del centro della città, bloccando le vie di accesso alla zona, e hanno attaccato la residenza del primo ministro uscente e candidato presidenziale Carlos Gomes Junior. Non è chiaro se il primo ministro fosse in casa al momento dell’attacco, così come non si sa dove si trovi il presidente provvisorio del paese Raimundo Pereira.

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Un corrispondente dell’agenzia di stampa AFP ha riferito che ieri sera un gruppo di militari della Guinea Bissau ha preso con la forza il controllo della radio nazionale e della sede del partito di governo nella capitale Bissau. Altri soldati, nel centro della città, sarebbero scesi per le strade lanciando dei razzi e occupando il viale che passa davanti alla residenza del primo ministro uscente Carlos Gomes Junior.

In Guinea Bissau, piccola nazione di un milione e mezzo di persone affacciata sull’Oceano Atlantico sulla costa occidentale dell’Africa, sono in corso le elezioni presidenziali, indette dopo che il presidente Malam Bacai Sanha era morto a gennaio per le complicazioni del diabete. Al primo turno, che si è svolto il 18 marzo, Carlos Gomes Junior ha ottenuto il 48,97 per cento dei voti mentre il suo principale avversario, Kumba Yala, il 23,26. Kumba Yala, dopo il risultato, nel corso di una conferenza stampa aveva chiesto il boicottaggio del voto al secondo turno (che si terrà il 29 aprile). Yala era già stato presidente del paese tra il 2000 e il 2003, quando venne deposto da un colpo di stato militare.

Dopo l’invito di Kumba Yala, le reazioni violente nel Paese erano prevedibili e sono iniziate le voci su un possibile colpo di stato. La storia di questa ex colonia portoghese, dopo l’indipendenza del 1974, è segnata infatti da una forte instabilità politica: il 2 marzo del 2009 era stato ucciso João Bernardo Vieira che aveva governato il paese per ventitré anni tra colpi di stato militari e guerre civili.

Il ripetersi della resa dei conti tra i militari e i governi eletti in Guinea Bissau ha a che fare con la gestione del traffico di droga in cui l’esercito è pesantemente coinvolto e sul quale pretenderebbe mano libera. Il grande problema del Paese è l’ampiezza dell’illegalità e della corruzione che ne hanno fatto il principale centro del traffico di cocaina proveniente dal Sudamerica e diretto verso l’Europa.