Chi era Eadweard Muybridge, fotografo

E perché Google gli ha dedicato oggi un doodle per il 182esimo anniversario della sua nascita

(Eadweard Muybridge/Getty Images)
(Eadweard Muybridge/Getty Images)

Oggi Google ha dedicato un doodle al fotografo inglese Eadweard Muybridge, in occasione del 182esimo anniversario della sua nascita, avvenuta l’8 aprile del 1830. L’omaggio di Google riprende i celebri scatti di un cavallo che galoppa, utilizzati da Muybridge per provare che, durante il galoppo, i cavalli staccano tutte le zampe da terra. I fotogrammi citati da Google furono scattati da Eadweard Muybridge nel 1878, dopo che Leland Stanford, proprietario di cavalli ed ex governatore della California, lo aveva incaricato di trovare una prova che certificasse il fatto che i cavalli al galoppo staccano tutte le zampe da terra, una questione che all’epoca era molto dibattuta.

Chi era Eadweard Muybridge
Muybridge, il cui vero nome era Edward James Muggeridge, nacque vicino a Londra nel 1830 e si trasferì negli Stati Uniti all’età di 25 anni. Dopo aver lavorato per qualche tempo come venditore di libri in Inghilterra, si recò negli Stati Uniti, a San Francisco, dove restò per qualche tempo fino a quando le gravi ferite alla testa causate da un precedente incidente automobilistico lo costrinsero a ritornare in Inghilterra per curarsi.

In Inghilterra si appassionò all’arte fotografica, imparando la tecnica del collodio umido, una tecnica di emulsione che intorno alla metà del 1800 prese il posto del dagherrotipo. Nelle sue prime esperienze fotografiche, Eadweard Muybridge si concentrò su paesaggi e architetture di San Francisco, in California, città dove si era trasferito e dove cominciò a vendere le sue fotografie, o del parco di Yosemite.

Un periodo di sperimentazioni fotografiche
In quegli anni lo sviluppo industriale, il ritmo delle fabbriche e la crescita delle città portarono la fotografia, che per definizione è un’arte “fissatrice”, a cercare soluzioni tecniche in grado di rappresentare il movimento e la velocità. Il primo obiettivo dei fotografi fu quello di diminuire i tempi di posa, in modo da ottenere un’immagine perfettamente nitida. Per fare ciò vennero sperimentate diverse tecniche di emulsione, tra le quali quella detta del collodio umido, che permise di realizzare fotografie istantanee.

Qualche anno più tardi poi venne inventata da Étienne-Jules Marey la tecnica della cronofotografia, che fu resa pubblica nel 1878, quando ne scrissero le riviste scientifiche Scientific American e La Nature. L’idea era quella di costruire una macchina fotografica capace di cogliere ogni movimento del soggetto fotografato: nacque così la possibilità di registrare in un’unica immagine e in un’unica lastra fotografica varie posizioni di un soggetto in movimento in corrispondenza di diversi momenti temporali. Scomponendo l’azione si permetteva di vedere il movimento in dettaglio.

Il contributo di Muybridge
Negli stessi anni Eadweard Muybridge inventò il cosiddetto zootropio. Si trattava di una macchina per proiettare le immagini con una serie di disegni riprodotti su una striscia di carta che viene posta all’interno di un cilindro dotato di feritoie a intervalli regolari (una per ogni immagine) e che ora viene considerato uno strumento precursore del proiettore cinematografico.

Muybridge continuò a studiare per tutta la vita il movimento degli animali, ma anche dell’uomo, lavorando per l’università della Pennsylvania e i suoi studi influenzarono il lavoro di molti pittori, a partire da Degas fino ai futuristi. Eadweard Muybridge morì in Gran Bretagna, nel 1904, a causa di un arresto cardiaco.