L’ineffabile Gianfranco Polillo

Da dove viene il sottosegretario che tiene alta la bandiera del presenzialismo televisivo e degli incidenti diplomatici nel "sobrio" governo Monti

di Emanuele Menietti - @emenietti

Nelle prime settimane dopo il suo insediamento, il governo tecnico di Mario Monti è stato spesso criticato per essere poco comunicativo e assiduo nello spiegare proposte e progetti ai cittadini. Nel cercare di colmare il vuoto comunicativo del governo si è distinto il sottosegretario Gianfranco Polillo, che dallo scorso novembre a oggi è stato visibilissimo nelle trasmissioni di approfondimento politico dimostrando gran disinvoltura nel manifestare anche le proprie idee non sempre condivise dai propri colleghi. Dal problema dei cosiddetti “esodati” che ha causato un incidente ieri, alle lacrime di Elsa Fornero passando per una gaffe sul romanzo più conosciuto di Antonio Tabucchi, il curriculm di “dichiarazioni” di Polillo è diventato lungo e quel che più somiglia agli eccessi comunicativi dei governi precedenti.

Da dove arriva Gianfranco Polillo
Polillo è nato a Roma il 9 gennaio del 1944, dove ha studiato e ottenuto una laurea in economia nel 1969; attraverso la collaborazione con diversi giornali e riviste è diventato anche giornalista. Dopo aver lavorato per alcuni centri studi in ambito economico, è entrato come funzionario alla Camera dei Deputati dopo aver vinto un concorso pubblico, ottenendo incarichi a capo del Servizio bilancio e successivamente del Servizio studi. Nel 2001 è stato nominato capo della Segreteria tecnica del ministro dell’Economia e in seguito capo del Dipartimento economico di Palazzo Chigi. A facilitare questi due passaggi ci fu l’attenzione seguita alla sua denuncia, a pochi mesi dalle elezioni politiche, di un presunto buco nei conti pubblici che il centrosinistra si apprestava a lasciare.

All’attività alla Camera Polillo ha affiancato negli anni altre iniziative professionali, insegnando in alcune facoltà universitarie e scrivendo diversi libri in temi di analisi economica e storico-politica. Vicesegretario del Partito Repubblicano italiano, negli anni ha ottenuto vari incarichi principalmente da parte dei governi di centrodestra. L’evoluzione politica di Polillo è stata comunque tortuosa: prima comunista con vicinanza alla corrente migliorista, poi socialista, poi repubblicano con stretti rapporti con Fabrizio Cicchitto (PdL), di cui è stato consigliere. Lo scorso novembre è stato nominato sottosegretario del ministero dell’Economia e delle Finanze.

Tennis
Sui giornali si iniziò a parlare di Polillo intorno al 1998, quando oltre a essere capo Servizio al bilancio era anche presidente del circolo Montecitorio, il dopolavoro della Camera presso l’Acqua Acetosa con sette campi da tennis, uno di calcetto, uno di basket e una piscina. Polillo, da poco insediato, decise di rifare tutti gli appalti, ma ebbe difficoltà a raggiungere un accordo con la gestione precedente che cercò di opporsi al cambiamento. L’attuale sottosegretario dimostrò di tenerci molto al circolo, come raccontavano su Repubblica:

Sarebbe un bel circolo, ma finora si è preferito non curarlo, lasciarlo andare, qui serve managerialità – spiega l’abbronzatissimo presidente, mostrando gli avvallamenti dei campi, la tappezzeria scrostata della casina – c’è da vergognarsi, non siamo stati neanche in grado di fornire delle tute del circolo al sottosegretario all’Ambiente Valerio Calzolaio e a Mario Valducci di Forza Italia, che ci hanno rappresentato in una sfida di tennis fra parlamentari a Varsavia.

Referendum sull’acqua
Lo scorso gennaio, durante una puntata d Agorà su RaiTre, fece molto discutere un commento di Polillo sul referendum su acqua e privatizzazione votato a inizio estate 2011. Lo definì “un mezzo imbroglio”:

Il referendum sull’acqua è stato un mezzo imbroglio. Abbiamo esercitato un voto nei confronti delle municipalizzate, non era su l’acqua ma riguardava tutta una serie di liberalizzazioni di queste aziende. Sia chiaro l’acqua è e rimane un bene pubblico, è il servizio di distribuzione che va liberalizzato.

Berlusconi presidente
A febbraio Polillo fu ospite della Zanzara, la trasmissione su Radio24 di Giuseppe Cruciani e David Parenzo. In quell’occasione, tra le tante cose, propose di far eleggere Silvio Berlusconi come prossimo presidente della Repubblica.

Mi auguro che possa fare il presidente della Repubblica, perché no? Io lo stimo, al paese ha dato tanto. […] Berlusconi potrebbe essere nominato senatore a vita, cosa ci sarebbe di male? Ne hanno nominati tanti… in fin dei conti di cosa è incriminato?

Disse anche che Berlusconi nel corso degli anni è stato preso di mira dai giudici più di Al Capone e che ha “salvato la democrazia” evitando una dittatura in stile soviet con Achille Occhetto.

Sottosegretario per caso
Sempre alla Zanzara, Polillo raccontò come divenne sottosegretario, confermando la sua vicinanza al centrodestra:

Praticamente per caso. Ho dato il mio curriculum a Fabrizio Cicchitto, di cui ero consulente. Lui l’ha dato a Monti, che non conoscevo. Tutto qui. D’altronde non c’erano molte persone con la mia esperienza nel campo della finanza pubblica, diciamo la verità.

Fornero e le lacrime
A fine gennaio Polillo era ospite della trasmissione LineaNotte del Tg3 e fece molto discutere il suo commento sulle lacrime di Elsa Fornero, che si commosse durante la prima difficile conferenza stampa del governo in cui veniva illustrata la riforma delle pensioni.

Un politico con un pizzico di esperienza non avrebbe mai fatto l’icona della fontana che piange… Ci discuto molto, anche a me dà ordini tassativi. Io le dico “guardi ministro che il Parlamento è una cosa complicata”, bisogna fare gli emendamenti. È una persona che non avendo mai fatto politica bisogna accettarla per ciò che è.

In seguito alla frase di Polillo, analisti e retroscenisti –  per vincere il digiuno imposto dalla “sobrietà” del governo tecnico – si chiesero se all’interno dell’esecutivo non vi fossero forti attriti tra Fornero e altri membri del governo, costruendoci sopra un caso abbastanza inconsistente. Il ministro del Lavoro gelò il sottosegretario con un breve commento:

Il solito Polillo… Le sue parole si commentano da sole.

Nei giorni seguenti il sottosegretario si scusò, inviando anche un mazzo di fiori al ministro.

Situazione patrimoniale
Come gli altri componenti del governo, anche Gianfranco Polillo partecipò alla cosiddetta “operazione trasparenza”, mettendo online i dati della propria situazione patrimoniale [pdf]. E come molti altri suoi colleghi, il sottosegretario pubblicò in sensibile ritardo i suoi dati, ma con una giustificazione:

È una cosa giustissima, ma ci vuole tempo. Oggi, per dire, sono stato dodici ore in Senato per il Milleproroghe.

Il suo compenso lordo annuale è di circa 189mila euro, non ha altri incarichi in società pubbliche o private, possiede un appartamento in un villino bifamiliare di 150 metri quadrati sul litorale laziale. A Roma possiede un appartamento di 160 metri quadrati su cui c’è una ipoteca di 900mila euro. Ha una Smart acquistata di seconda mano nel 2007 e usa uno scooter Honda, non suo, del 2002. Ha una polizza sulla vita di 37mila euro.

Conti correnti
A metà marzo le dichiarazioni di Gianfranco Polillo sull’eliminazione della gratuità per i conti correnti dei pensionati con reddito inferiore ai 1500 euro non sono piaciute per nulla a un altro sottosegretario, Claudio De Vincenti, e ad altri membri del governo. La questione fu chiusa seccamente da Mario Monti per evitare ulteriori imbarazzi, ma Polillo provò comunque a chiarire meglio la sua idea cercando di fare pace con De Vincenti:

Mi spiace se Claudio s’è offeso… magari l’ha presa come un’invasione di campo… magari pensa che io sia andato a mettere becco dove non dovevo. Non ho mai detto che bisogna eliminare la gratuità per i conti correnti dei pensionati con un reddito fino a 1.500 euro. Ho solo detto che se un pensionato è costretto ad aprire un conto presso una banca, per farsi accreditare la pensione, è giusto che questo conto sia esente da oneri, visto che la banca, grazie a quelle disposizioni, vede accrescere la massa di risparmio amministrata. Poi se però quel pensionato ha anche altri redditi o proventi, allora è giusto che paghi quanto ogni altro cittadino. È un ragionamento eccentrico?

SUV
Tra le tante trasmissioni frequentate da Polillo, alcuni giorni fa c’è stata anche Piazza Pulita su La7. Ospite del programma di Corrado Formigli c’era un piccolo imprenditore del settore ottico per parlare della crisi economica e delle difficoltà nel mandare avanti la propria impresa. A un certo punto l’imprenditore ha estratto un mazzo di chiavi dalla tasca e le ha offerte a Polillo. Il breve scambio tra i due è andato più o meno così:

– Domani i miei negozi li aprite voi!
– Vedo cose da SUV (dice Polillo guardando il mazzo di chiavi)
– Veramente quelle sono le chiavi dell’antifurto

Lettera al Corriere
In seguito a un articolo di Aldo Grasso poco generoso nei suoi confronti, il 19 marzo scorso Gianfranco Polillo scrisse una breve lettera al direttore del Corriere della Sera:

Caro Direttore, sono rimasto molto amareggiato per l’ articolo di Aldo Grasso di domenica: ennesimo episodio, con evidenti intenti intimidatori, in cui si sono esercitati, in questi giorni, altri giornalisti. […] Quanto al comunicare, valga per tutto il richiamo alla «leggerezza», secondo le lezioni di Italo Calvino. Né dimentico le parole di Lenin contro il «rinnegato» Kautsky: il principale esponente della Seconda Internazionale. Da allora sono passati più di cento anni, ma il clima non sembra essere cambiato. Solo così si spiega l’ accusa rivoltami di essere amico di Fabrizio Cicchitto. Come se questa fosse una colpa di cui vergognarsi. Non è così. Né sarà la faziosità beota di qualche «intellettuale organico» a farmi cambiare idea.

Pereira
Ospite della trasmissione Agorà su RaiTre il giorno dopo la morte dello scrittore Antonio Tabucchi, Polillo iniziò il proprio intervento citando nel modo sbagliato il titolo di uno dei romanzi più celebri di Tabucchi. Disse che il libro si intitolava “Diceva Pereira” invece di “Sostiene Pereira”, fu corretto poco dopo dal conduttore, ma la portata della gaffe fu sufficiente per far partire su Twitter un giochino di possibili strafalcioni simili, su spinta del giornalista e blogger Filippo Sensi (Nomfup). L’hashtag #dicevapereira entrò nei “Twitter trends” della giornata.

Esodati
Domenica sera Gianfranco Polillo era ospite di In Onda, la trasmissione su La7 condotta da Nicola Porro e Luca Telese, e tra le altre cose si è occupato dei cosiddetti esodati, ovvero delle persone che non hanno più uno stipendio e non prendono ancora la pensione a causa dello spostamento delle date imposto dalla riforma. Il tema è dibattuto da giorni, perché a quanto pare inizialmente INPS e governo avevano sottostimato il numero di esodati, cui sarà necessario provvedere. Polillo ha fatto arrabbiare molti al ministero del Lavoro dicendo che:

Se cambiano le condizioni che hanno legittimato l’accordo con l’azienda secondo i principi generali dell’ordinamento giuridico, i lavoratori possono chiedere che quell’accordo sia nullo. […] Il ministro dell’Economia non si opporrà a una norma di questo genere, in Parlamento ci sono orecchie sensibilissime su questo. Io non so quelle che saranno le soluzioni legislative prese: questo governo ha fatto dell’equità uno dei cardini della sua azione politica e non lasceremo per strada delle persone che non hanno nessuna colpa rispetto agli accordi che hanno sottoscritto con le aziende. Questo governo né quelli futuri potranno ignorare la loro soluzione.

Le dichiarazioni del sottosegretario Polillo non sono piaciute al ministero del Lavoro, che ha fatto sapere che si tratta di un problema serio che richiederà una soluzione altrettanto seria «che non sarà annunciata in tv una domenica sera». Polillo è stato sostanzialmente smentito e dal ministero alcune fonti consultate dall’ANSA hanno fatto sapere che «se il sottosegretario al ministero del Tesoro, Gianfranco Polillo, ha una buona ricetta per risolvere il problema esodati se ne faccia carico personalmente».