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  • Domenica 1 aprile 2012

Le corse di Tough Mudder

Ma anche attraverso il fuoco, l'acqua gelata, i fili dell'alta tensione e il filo spinato, il tutto senza vincere niente, soltanto per partecipare

PHILLIP ISLAND, AUSTRALIA - APRIL 01: Competitors help pull each other up a mud hill during the 2012 Toughmudder on April 1, 2012 in Phillip Island, Australia. (Photo by Quinn Rooney/Getty Images)
PHILLIP ISLAND, AUSTRALIA - APRIL 01: Competitors help pull each other up a mud hill during the 2012 Toughmudder on April 1, 2012 in Phillip Island, Australia. (Photo by Quinn Rooney/Getty Images)

Though Mudder è una società che organizza eventi sportivi estremi in Nord America, Europa, Australia, Giappone e Africa del Sud, è attiva dal 2010 e ha sede a New York. Gli eventi di Tough Mudder sono percorsi ad ostacoli che si estendono per 15-20 chilometri e che costringono i partecipanti a mettere a dura prova le proprie capacità fisiche. Lungo il percorso, i concorrenti devono affrontare diverse prove tra cui percorsi da fare nel fango, sospesi sulle braccia, strisciando sotto il filo spinato, correndo tra le fiamme o nell’acqua ghiacciata.

Il progetto è nato nel 2010 dall’idea di Will Dean, uno studente inglese che all’epoca aveva 29 anni e frequentava l’università di Harvard. Dean aveva lavorato diversi anni per il Foreign and Commonwealth Office britannico e coinvolse nel progetto un suo amico, Guy Livingstone. All’epoca la società impiegava una decina di persone e il prezzo del biglietto per poter partecipare era di circa 100 euro.

Al primo evento, che si tenne in una stazione sciistica ad Allentown, in Pennsylvania, parteciparono circa 4500 persone. Secondo le cifre comunicate dagli organizzatori, oggi partecipano ad ogni evento tra le quindici e le ventimila persone. I principi di queste competizioni si basano sulla solidarietà tra concorrenti – che sono obbligati ad aiutarsi durante il percorso – e sul divertimento, mentre il ricavato va in parte all’associazione Wounded Warrior Project, che si occupa dei militari statunitensi feriti in guerra.

Un punto fermo di questi eventi è l’autoironia, scrivono gli organizzatori sul sito: «Dopo l’estenuante corsa i concorrenti sono attesi da una birra, un sorriso e un concerto rock. È abbastanza difficile prendersi sul serio quando si è completamente coperti di fango».

foto: Quinn Rooney/Getty Images