“Ciao, casalinga leccese”

L'Unità e il Foglio commentano tra lo scandalizzato e il divertito i manifesti elettorali di Paolo Perrone, sindaco di Lecce

Paolo Perrone è il sindaco di Lecce, eletto col centrodestra, ed è candidato a un secondo mandato. Ieri Giuseppe Provenzano aveva scritto sull’Unità della sua campagna elettorale, oggi invece se ne occupa il Foglio. La ragione è, in breve, questo manifesto elettorale di Perrone.

Già nel 2007, durante la prima campagna elettorale, Perrone aveva diffuso dei manifesti in cui appariva in mutande. La principale avversaria di Perrone, la candidata di centrosinistra Loredana Capone, gli ha risposto così.

È come il Cav., ma all’ennesima potenza. E’ come il Cav., ma lui si è pure pubblicamente smutandato – mica solo a chiacchiere intercettate. Ti scruta con sguardo malandrino: “Ciao, casalinga leccese”, che alla signora potrebbe pure sobbalzare qualche ormone, mentre di sicuro sul fuoco sobbalza la tiella di cozze e patate. “Sono Paolo”, e forse cominciano a bollire insieme sensi e lampascioni, quasi come sentirsi evocare con voce roca e bene intenzionata nel tinello: “Ciao, pupa…”.

Paolo è da intendere Perrone, sindaco uscente e candidato del centrodestra a Lecce, una sorta di Cav. sfrontato, di Silvio al cubo, “il vorrei ma non posso” mutato in “posso e lo faccio”: in piena era di tecnici e sobrietà una sorta di piacevole eversione dal senso comune. Per le amministrative si è fatto ritrarre su un manifesto, aria mandrilla, petto scamiciato e naso alla Cyrano personaggio cui certe credenze dibattute su Internet attribuiscono appropriate corrispondenze.

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