Google capirà che cosa cerchiamo

Si torna a parlare di web semantico per il motore di ricerca, che darà direttamente le risposte senza rimandare ai siti, anticipano sul Wall Street Journal

Google esiste da oltre 15 anni e da allora i responsabili e i tecnici del motore di ricerca lavorano per migliorarlo, con l’obiettivo di rendere le sue risposte sempre più pertinenti con le parole chiave cercate dagli utenti. Le modifiche agli algoritmi, i complessi schemi che regolano il funzionamento del motore di ricerca, vengono spesso introdotte silenziosamente e senza annunci per evitare che siano sfruttate dai gestori dei siti per cercare di conquistare maggiore evidenza nelle pagine dei risultati. Per lo stesso motivo il funzionamento degli algoritmi non è noto e, negli anni, ha contribuito nel far diventare Google il motore di ricerca più usato al mondo. Ora, stando ad alcune fonti consultate dal Wall Street Journal, la società sarebbe pronta a introdurre alcune importanti novità che cambieranno sensibilmente il modo in cui funziona Google.

(Questo-è-un-articolo-sul-SEO)

Nel corso dei prossimi mesi, saranno introdotti nuovi sistemi per far sì che il motore di ricerca dia direttamente le risposte a particolari domande, senza la necessità di dover visitare particolari siti web. In pratica, oltre a fornire il solito elenco di link verso le pagine, il sistema offrirà anche una risposta direttamente nella pagina dei risultati. Si tratterà di una delle modifiche più importanti nella storia di Google, spiegano sul WSJ, e cambierà il modo di ottenere informazioni online per milioni di persone in tutto il mondo. Il nuovo sistema sarà in un certo senso in grado di capire che cosa gli viene chiesto, e non di trovare una semplice corrispondenza tra le chiavi di ricerca e i siti web come avviene adesso.

Questo tipo di ricerca, che si chiama semantica, viene sperimentato da anni da numerose società che operano online, ma fino a ora ha prodotto risultati deludenti e ha faticato ad affermarsi. Le cose ora potrebbero cambiare grazie a Google, che negli ultimi anni ha raccolto un’enorme quantità di dati e informazioni che messe insieme possono essere interpretate dagli algoritmi, fornendo risposte coerenti con le domande formulate dagli utenti. Amit Singhal, uno dei responsabili dei sistemi di ricerca della società, spiega che con il nuovo sistema Google sarà molto più simile al modo in cui “gli esseri umani percepiscono il mondo”.

(Il futuro di Google)

Cercando, per esempio, “Monte Bianco”, Google non darà solamente l’elenco dei siti che ne parlano, ma anche alcune informazioni di base tratte dalle pagine più affidabili. Nella pagina dei risultati saranno, per esempio, indicate l’altezza della montagna, la sua posizione geografica, il tempo che fa da quelle parti e altre informazioni sulla sua conformazione. Il sistema sarà anche in grado di rispondere a domande più articolate come: “Quali sono i dieci laghi più ampi d’Italia?”, fornendo una tabella con i laghi con la maggiore estensione e mappe con la loro posizione geografica.

Le soluzioni per la ricerca semantica fino a ora sperimentate saranno integrate progressivamente con gli algoritmi fino a ora usati da Google. In un certo senso, i due sistemi lavoreranno in parallelo determinando anche quando saranno più opportune risposte dirette o la sola pubblicazione del classico elenco di link. Il nuovo Google, spiegano sul Wall Street Journal, assolverà anche a un’altra importante funzione: far stare il più a lungo possibile gli utenti sulle sue pagine, senza dirottarli immediatamente verso i siti web. La maggiore permanenza potrà assicurare più entrate derivanti dagli annunci pubblicitari e, al tempo stesso, dare qualche opportunità in più per Google+, il social network che la società ha lanciato la scorsa estate e che è stato progressivamente integrato nei servizi del motore di ricerca.

(Google+ è un fallimento?)

Come avviene di frequente in questi casi, Google ha preferito non commentare le notizie diffuse dal WSJ. Il giornale statunitense dice di aver consultato diverse persone vicine alla società, ricevendo conferme ufficiose prima di pubblicare l’articolo. Il cambiamento verso la ricerca semantica potrebbe influire sul 10 – 20 per cento delle ricerche eseguite ogni giorno sul motore di ricerca, quindi si parla di decine di miliardi di ricerche.

In realtà alcune funzionalità, molto elementari, per ottenere risposte dirette da Google sono già attive da diverso tempo. Basta inserire un calcolo aritmetico nel campo di ricerca per ottenerne il risultato, così come un valore e due valute per ottenere la sua conversione. Il sistema dà anche informazioni sul meteo inserendo le parole “meteo” e la città su cui si vogliono avere informazioni. Nella versione inglese fornisce anche informazioni sullo stato dei voli aerei e altri dati. Il nuovo sistema migliorerà queste funzionalità e ne aggiungerà diverse altre.

Su una scala ben differente, e probabilmente in modo più dinamico e semplice, il nuovo sistema anticipato dal WSJ per Google ricorderà il funzionamento di Wolfram Alpha, il “motore computazionale di conoscenza” attivo dal maggio del 2009. Il sito, che per ora funziona solo in inglese, fornisce risposte dirette alle domande che gli vengono poste facendo un largo uso di sistemi semantici, formule matematiche e di programmi che mettono insieme istantaneamente dati, numeri e informazioni richieste dagli utenti. È molto promettente e di recente Apple ha deciso di utilizzarlo per molte delle funzionalità di Siri, il suo assistente automatico introdotto con il nuovo iPhone 4S. Un sistema alternativo realizzato da Google potrebbe anche tornare utile per realizzare un assistente, basato sulla ricerca e la comprensione dei contenuti online, per gli smartphone e i tablet che usano Android.