Baghdad, una città normale

Marieke Van der Velden racconta la vita quasi normale degli iracheni, che vanno anche al cinema, al parco e in palestra

La fotografa olandese Marieke Van der Velden, nella serie Daily Life in Baghdad ritrae gli abitanti della città irachena in attività che in altre città del mondo verrebbero considerate comuni e perfettamente normali.

L’obiettivo del suo progetto, realizzato in collaborazione con la giornalista Paulien Bakker (che lavora in Iraq dal 2008), è opporsi allo stereotipo che lega Baghdad e le foto che la raccontano a scene di guerra e di morte. Per questo fotografa persone che si divertono, e passano il tempo libero tra piscine, bar, strade e teatri.

Bakker spiega così il senso del loro lavoro:

I media normalmente, quando raccontano l’Iraq si concentrano solo sugli uomini con le armi, sui pick-up, sulle bombe. Quando però si sposta la macchina fotografica qualche grado più in là, distogliendosi dalle solite inquadrature, si vede che nonostante le violenze e la presenza di truppe straniere, la vita va avanti.
I cittadini di Baghdad sono attivi e vivaci: lo si vede in molti posti, dai teatri, ai cinema, ai bar […]
Le persone che compaiono negli scatti si sono mostrate molto disponibili a farsi fotografare: volevano che con le nostre immagini mostrassimo un altro lato della città e delle loro vite. Ci dicevano: «Fate vedere agli occidentali l’altro nostro volto, fategli capire che Baghdad è altro rispetto alla violenza».
[…]
«Abbiamo perso moltissimo tempo, vogliamo vivere ancora» spiegavano. Khuder, un ragazzo ritratto nella nostra serie, ci ha detto «Finchè non ci si arrende c’è vita». Le immagini mostrano l’aspetto che più si trascura: le persone hanno una capacità di reazione alle avversità veramente sorprendente.

Durante la loro permanenza a Baghdad, Van der Velden e Bakker hanno incontrato una media di due famiglie al giorno, hanno fatto fotografie e interviste. Spiegano che entrare nelle case è un ottimo modo per cogliere la dimensione di normalità che volevano illustrare.

Prima di questo progetto, Van der Velden aveva svolto una ricerca molto simile sulla vita quotidiana a Sarajevo. Ha lavorato per diverse testate internazionali e collaborato con alcune ong. Nel 2007 ha partecipato al Joop Swart Masterclass del World Press Photo. Bakker, invece, è autrice un libro, A Romantic People che racconta di famiglie che lavorano con il petrolio nella città irachena di Kirkuk.

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