Jonathan Franzen su Twitter e Facebook

In un’intervista con Alessandra Farkas pubblicata dalla Lettura del Corriere della Sera, lo scrittore statunitense Jonathan Franzen, 52 anni, parla in modo molto critico dei social network e dice che, se “detesta” Facebook, con Twitter non va molto meglio.

«Ho avuto una pagina su Facebook per due settimane, quattro anni fa, quando il “New Yorker” mi chiese di scrivere sui 22enni americani che, dopo la laurea, arrivano qui a Manhattan. Per spiarli, non c’era mezzo migliore che indurli a diventarmi “amici”. Ho scoperto che tutti quanti odiavano Facebook, che tutti lo consideravano una perdita di tempo».
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Con Twitter è andata meglio? Il suo rapporto è molto conflittuale: pochi giorni fa, dopo una sua dichiarazione polemica a New Orleans, è stato lanciato l’hashtag #JonathanFranzenHates, «Jonathan Franzen odia».

«Twitter è la versione stupida di Facebook. L’anno scorso ho impiegato otto settimane per chiudere l’account di un impostore che si spacciava per me. È stato un incubo e ho dovuto inviare la mia foto e la copia del passaporto. È successo anche a Salman Rushdie che però, al contrario, ha un account e adora twittare».