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  • Mercoledì 7 marzo 2012

È Romney contro Santorum

Il candidato favorito delle primarie repubblicane ha portato a casa sei stati, tra cui l'Ohio di un soffio, ma Santorum sfonda a destra e resta in corsa

BOSTON, MA - MARCH 06: Republican presidential candidate, former Massachusetts Gov. Mitt Romney speaks during a Super Tuesday event at the Westin Copley Place March 6, 2012 in Boston, Massachusetts. Super Tuesday could play a vital role in the nomination of the Republican candidate as ten states hold their primaries or caucuses on the same day. (Photo by Win McNamee/Getty Images)
BOSTON, MA - MARCH 06: Republican presidential candidate, former Massachusetts Gov. Mitt Romney speaks during a Super Tuesday event at the Westin Copley Place March 6, 2012 in Boston, Massachusetts. Super Tuesday could play a vital role in the nomination of the Republican candidate as ten states hold their primaries or caucuses on the same day. (Photo by Win McNamee/Getty Images)

Romney ha vinto le primarie repubblicane di ieri in sei stati, Santorum in tre, Gingrich in uno. La sintesi dei risultati del Super Tuesday è questa, ma bisogna andare a vedere cosa è successo stato per stato per capire chi è messo bene e chi no. Romney ha vinto in Massachusetts, dove è stato governatore; in Virginia, dove l’unico altro nome sulla scheda oltre al suo era quello di Ron Paul; in Vermont, luogo indigesto ai candidati più destrorsi; in Idaho, dove un quarto degli elettori è mormone come lui. Fin qui, insomma, ha fatto il suo dovere: qualsiasi risultato diverso da questo sarebbe stato un segnale di grande debolezza.

Romney poi ha vinto anche in Ohio, probabilmente il più importante tra gli stati che votavano ieri, ma lo ha fatto di un soffio: ha ottenuto 453.430 voti contro i 441.501 di Rick Santorum, distanziato di un solo punto percentuale. I delegati si assegnano collegio per collegio e su quel fronte la vittoria di Romney è netta, ma dal punto di vista dei voti totali la situazione è stata equilibratissima fino alle sei del mattino (ora italiana) e probabilmente servirà un riconteggio per stabilire definitivamente chi ha vinto tra Romney e Santorum (l’ultima volta che andò così, in Iowa, alla fine la vittoria fu assegnata a Santorum: qui i voti di scarto però sono molti di più). Romney ha vinto anche in Alaska, l’ultimo stato a chiudere i seggi e quindi a ultimare lo spoglio, dove invece un simile risultato non era scontato.

Guida completa al Super Tuesday

L’altro verdetto della serata è che Santorum ha dilagato a destra, imponendosi una volta per tutte come l’alternativa conservatrice a Romney. Santorum ha vinto in tre fra i più conservatori stati americani e lo ha fatto senza grandi fatiche, respingendo bene sia Gingrich che Paul: ha ottenuto il 40 per cento dei voti in North Dakota, il 34 per cento in Oklahoma e il 37 per cento in Tennessee, ottenendo vittorie molto nette. Per questo motivo dal Super Tuesday esce ridimensionato Newt Gingrich, già in grande difficoltà, nonostante la vittoria nel suo stato di casa, la Georgia. Per non parlare di Ron Paul, che non è riuscito a ottenere alcun risultato significativo.

Dopo il Super Tuesday Romney si ritrova 332 delegati, circa un terzo di quelli che gli servono per ottenere la nomination. Lo seguono Santorum con 139, Gingrich con 73 e Paul con 35. Le primarie proseguono: il 10 marzo si vota in Kansas, il 13 marzo in Alabama, alle Hawaii e in Mississippi.

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foto: Win McNamee/Getty Images