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  • Domenica 4 marzo 2012

La FIFA, i “gol fantasma” e il velo

Durante l'ultima riunione dell'IFAB è stata approvata la sperimentazione delle tecnologie per il controllo della linea di porta, e qualche altra novità

BLOEMFONTEIN, SOUTH AFRICA - JUNE 27: Manuel Neuer of Germany watches the ball bounce over the line from a shot that hit the crossbar from Frank Lampard of England, but referee Jorge Larrionda	judges the ball did not cross the line during the 2010 FIFA World Cup South Africa Round of Sixteen match between Germany and England at Free State Stadium on June 27, 2010 in Bloemfontein, South Africa. (Photo by Cameron Spencer/Getty Images) *** Local Caption *** Manuel Neuer
BLOEMFONTEIN, SOUTH AFRICA - JUNE 27: Manuel Neuer of Germany watches the ball bounce over the line from a shot that hit the crossbar from Frank Lampard of England, but referee Jorge Larrionda judges the ball did not cross the line during the 2010 FIFA World Cup South Africa Round of Sixteen match between Germany and England at Free State Stadium on June 27, 2010 in Bloemfontein, South Africa. (Photo by Cameron Spencer/Getty Images) *** Local Caption *** Manuel Neuer

L’International Football Association Board, il consiglio internazionale che ha il potere di modificare le regole di gioco del calcio, ha deciso durante la riunione di ieri di cominciare i test sulla tecnologia per il controllo della linea di porta, che permetterà di sapere con assoluta certezza se il pallone abbia o meno superato completamente la linea, eliminando così la possibilità di convalida dei cosiddetti “gol fantasma” da parte degli arbitri.

Sono quasi dieci anni che si discute sull’introduzione o meno delle nuove tecnologie sui campi di calcio, ma finora il presidente della FIFA Sepp Blatter si era sempre opposto, rendendo impossibile con il suo veto la realizzazione del progetto. Pare che il presidente Blatter abbia cambiato idea durante gli ultimi mondiali del 2010, in seguito all’episodio accaduto durante gli ottavi di finale tra Germania e Inghilterra, quando il centrocampista inglese Frank Lampard si vide annullare senza motivo una rete, anche se il pallone aveva superato nettamente la linea di porta.

Due sono le società che parteciperanno alle sperimentazioni, l’inglese Hawk-Eye e la GoalRef, azienda a partecipazione tedesca e danese. L’obiettivo è raccogliere dati fino al 2 luglio, giorno in cui gli otto membri che compongono l’IFAB si riuniranno a Kiev per prendere una decisione definitiva sul tema. Se la sperimentazione andrà bene, la nuova tecnologia potrebbe essere inaugurata ufficialmente durante la finale del Mondiale per Club 2012, in programma per la fine dell’anno in Giappone.

Nel frattempo rimangono ancora da affrontare molti dettagli, a cominciare dai costi e dalle modalità di utilizzo. Molto dipenderà da quale delle due aziende vincerà la gara, anche perché i sistemi di funzionamento che propongono sono diversi. Il sistema della Hawk-Eye è basato sull’utilizzo di telecamere e di un programma di riconoscimento ottico in grado di stabilire l’esatta posizione del pallone rispetto alla linea di porta. Quello proposto da GoalRef, invece, prevede l’uso di un campo magnetico e di una palla speciale dotata di sensori.

Durante la stessa riunione, su proposta del principe Ali Bin Al Hussein di Giordania – uno degli otto membri del consiglio – l’IFAB ha deciso all’unanimità di riammettere l’uso dello hijab, ovvero il velo che lascia scoperto il viso, coprendo il collo e i capelli. L’uso dello hijab durante le partite di calcio femminile da parte delle calciatrici di religione islamica era stato vietato nel 2007. Approvato anche l’utilizzo da parte dell’arbitro dello spray a scomparsa per segnalare la distanza della barriera nei calci di punizione. È stata invece rinviata la discussione sulla cosiddetta “tripla punizione” per i falli da rigore che interrompono una chiara occasione da rete, che ora sono sanzionati tre volte: con il rigore, l’espulsione diretta del giocatore che commette il fallo e la sua conseguente squalifica per i turni successivi.

foto: Cameron Spencer/Getty Images