A Palermo il PD sta barando?

Un servizio di Piazza Pulita conferma che il partito avrebbe finanziato - con un importo minore rispetto alle accuse - la campagna di Rita Borsellino, che nega

Ieri sera il programma su La7 “Piazzapulita” è tornato ad occuparsi delle primarie del centrosinistra a Palermo e, in particolare, del “caso” sollevato da Davide Faraone, che aveva denunciato un finanziamento della campagna di Rita Borsellino da parte della sede centrale del Partito Democratico, in violazione dell’imparzialità economica del partito sui candidati.

Nel servizio di Eva Giovannini Faraone ha ribadito le sue accuse, parlando di un contributo di 14 mila euro pagato dal PD di Roma alla società di affissioni “Space”. Rita Borsellino invece nega ancora la versione: “Non è assolutamente vero e credo che abbiano compiuto un atto non bello e commesso un illecito nel pubblicare queste accuse”.
La giornalista di Piazzapulita ha però raggiunto al telefono il titolare della società di affissioni, che dopo aver inizialmente smentito le accuse di Faraone sui 14 mila euro – “Non so questo importo come l’abbia desunto… ma è una minchiata” – ha poi finito per ammettere l’intervento del PD da Roma: “Il Partito Democratico ha fatto in prima battuta, che poi è stato stornato, un bonifico di altra entità, di ben altra entità”, spiegando poi: “In prima battuta il partito si stava interessando a sostenere il candidato, poi, sentendo tutto il clamore e quello che stava accadendo, ha fatto quattro passi indietro”.

Sulla vicenda del finanziamento economico a Rita Borsellino, contrario al dettato dell’articolo 5 del Codice etico del Partito Democratico, Faraone aveva convocato una conferenza stampa il 16 febbraio, durante la quale aveva mostrato una mail inviata dall’amministrazione centrale del PD e chiesto le dimissioni del tesoriere del partito Antonio Misiani.
Rita Borsellino, dopo aver inizialmente risposto parlando di “diatriba interna al PD”, aveva smentito ogni genere di aiuto economico: “Non ho ricevuto un euro da PD per questa campagna elettorale”, aveva detto. Anche il tesoriere del partito Antonio Misiani, dopo aver sostenuto l’assoluta regolarità della condotta del PD (“Non eroghiamo contributi a singoli candidati quando ci sono più candidati del PD”) e il fermo proposito di non rispondere a “provocazioni”, era stato più esplicito nella replica: “A Palermo non c’è e non ci sarà alcun manifesto, spot, inserzione e quant’altro pagato dal PD nazionale a favore di un singolo candidato”. Infine lo stesso segretario nazionale Pierluigi Bersani, sceso lunedì a Palermo per sostenere Rita Borsellino, aveva parlato di “argomenti francamente infondati”.

Le ammissioni rese a Piazzapulita dal titolare dell’agenzia Space riaprono però la vicenda, smentendo le versioni di Borsellino, Misiani e Bersani. Pare di capire, in particolare, che il bonifico – assai più ridotto – inizialmente disposto dalla sede centrale del Partito Democratico, sia stato successivamente “stornato” e ricondotto al Comitato locale pro-Borsellino viste le polemiche sollevate dalla denuncia di Davide Faraone.