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  • Mercoledì 29 febbraio 2012

Romney vince in Arizona e Michigan

E conquista così un altro po' di fiato in vista del Super tuesday, martedì prossimo

NOVI, MI - FEBRUARY 28: Republican Presidential Candidate, former Massachusetts Gov. Mitt Romney holds a gathering at Surburban Collection Showcase after winning both the Michigan and Arizona primaries February 28, 2012 in Novi, Michigan. Voters in Michigan and Arizona went to the polls today to pick their choice for the Republican presidential nominee. (Photo by Bill Pugliano/Getty Images)
NOVI, MI - FEBRUARY 28: Republican Presidential Candidate, former Massachusetts Gov. Mitt Romney holds a gathering at Surburban Collection Showcase after winning both the Michigan and Arizona primaries February 28, 2012 in Novi, Michigan. Voters in Michigan and Arizona went to the polls today to pick their choice for the Republican presidential nominee. (Photo by Bill Pugliano/Getty Images)

Mitt Romney ha vinto le primarie repubblicane in Arizona e Michigan. In Arizona Romney ha ottenuto il 47,8 per cento dei voti, distaccando il secondo classificato Santorum di oltre venti punti (26,7 per cento). Gingrich si è fermato al 16,3 per cento e Paul all’8,5 per cento. In Michigan la competizione è stata più equilibrata: Romney ha vinto con il 41 per cento dei voti, seguito da Santorum col 37,9 per cento. Terzo è arrivato Paul con l’11,6 per cento dei voti, ultimo Gingrich con il 6,5 per cento. I 29 delegati dell’Arizona vanno tutti a Romney, i 30 del Michigan saranno divisi in modo proporzionale e Romney e Santorum ne otterranno più o meno la stessa quantità.

«Sono pronto a guidare il nostro partito alla vittoria e la nostra nazione alla prosperità», ha detto Romney festeggiando la vittoria. Ma anche nel discorso di Santorum i toni sono vittoriosi e ottimisti: «Un mese fa non sapevano nemmeno chi fossimo. Ora lo sanno». Ron Paul non ha dedicato grandi sforzi a Michigan e Arizona, preferendo invece concentrarsi sulla Virginia: lì si vota con i caucus e gli unici candidati che hanno presentato in tempo firme e documenti sono lui e Romney. Paul ha detto che non si ritirerà. Anche per Gingrich è stata una serata deludente, e d’altra parte neanche lui ha fatto campagna attivamente in Michigan e in Arizona preferendo concentrarsi su Georgia e Tennessee.

(La guida del Post alle primarie repubblicane)

Le vittorie di stanotte mettono Romney in una buona posizione in vista del Super tuesday di martedì 6 marzo e confermano la conclusione a cui si è arrivati dopo questi due mesi di primarie: è il candidato favorito e meglio attrezzato, ma dovrà sudare parecchio. Se infatti in Arizona la vittoria di Romney non è mai stata in discussione, in Michigan la situazione è stata molto incerta fino all’ultimo giorno, nonostante per mesi Romney avesse dominato i sondaggi nello Stato e soprattutto nonostante a lungo la campagna di Romney avesse indicato il Michigan come uno Stato solidamente schierato con l’ex governatore del Massachusetts.

Secondo molti osservatori e analisti, infatti, una sconfitta in Michigan avrebbe pregiudicato la candidatura di Mitt Romney. Romney è nato in Michigan, suo padre ne è stato governatore. Nel 2008 Romney vinse le primarie in Michigan di nove punti percentuali. E poi c’è il problema del mercato automobilistico, che ha il suo centro nazionale proprio a Detroit. Romney all’inizio della crisi aveva detto che il governo avrebbe fatto bene a lasciar fallire le aziende automobilistiche in crisi, criticando Obama per il suo costoso piano di salvataggio. Oggi l’industria automobilistica è in gran ripresa e le aziende hanno ripagato quasi tutti i loro debiti con il governo federale, alcune anche prima di quanto inizialmente stabilito.

foto: Bill Pugliano/Getty Images