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  • Venerdì 17 febbraio 2012

Jeremy Lin per profani

Le cose fondamentali da sapere - e vedere - sul giocatore di basket saltato fuori dal nulla che sta facendo impazzire gli americani

New York Knicks' point guard Jeremy Lin (17) drives the ball against Utah Jazz's point guard Earl Watson (11) during an NBA basketball game on Monday, Feb. 6, 2012, in New York. (AP Photo/Kathy Kmonicek)
New York Knicks' point guard Jeremy Lin (17) drives the ball against Utah Jazz's point guard Earl Watson (11) during an NBA basketball game on Monday, Feb. 6, 2012, in New York. (AP Photo/Kathy Kmonicek)

Fino a due settimane fa Jeremy Lin, 23 anni, era un’anonima riserva dei New York Knicks, squadra di pallacanestro che gioca nella NBA. Le cose sono cambiate il 4 febbraio. Alcuni suoi compagni di squadra erano infortunati e allora l’allenatore dei Knicks ha deciso di schierarlo contro i New Jersey Nets. Lin ha segnato 25 punti in soli 36 minuti, garantendo ai Knicks la vittoria. Da allora ha sempre giocato come titolare, ha segnato almeno 20 punti a partita per sei partite consecutive, tutte vinte dai Knicks (che ora sono arrivati a sette vittorie di fila). Il record l’ha fatto contro i Los Angeles Lakers, a cui ha segnato 38 punti. Il 14 febbraio ha segnato 27 punti e un tiro da tre punti all’ultimo secondo, facendo vincere la sua squadra contro i Toronto Raptors.

Nelle sue prime cinque partite da titolare, Jeremy Lin ha messo a segno 136 punti: dal 1976 a oggi nessun giocatore della NBA aveva mai fatto niente di simile. In pochi giorni si è affermato come la rivelazione della stagione. A New York gli appassionati di basket sono impazziti. Gli americani hanno coniato il termine Linsanity (dall’unione del suo cognome alla parola inglese insanity, che significa follia) per indicare l’esaltazione generale per Jeremy Lin.

Jeremy Lin è nato a Palo Alto, in California, da padre taiwanese e madre cinese: è il primo giocatore di basket dell’NBA di origine taiwanese. Il padre, immigrato negli Stati Uniti negli anni Settanta, si appassionò subito al basket e cercò in tutti i modi di incoraggiare il figlio a praticarlo. Lin capitanò la squadra di pallacanestro delle superiori e poi fece parte della squadra dell’università di Harvard, l’unico college insieme a quello di Brown disposto ad ammetterlo nella squadra di basket.

Lin ha dovuto fare i conti con il razzismo e gli stereotipi contro gli asiatici, che negli Stati Uniti sono ancora poco integrati e vengono spesso considerati docili e deboli. Secondo molti i suoi incredibili successi – peraltro ottenuti in uno sport molto faticoso e muscolare – possono cambiare il modo in cui gli americani guardano agli immigrati asiatici e aiutare gli asiatici a integrarsi più facilmente. Phil Yu, fondatore del popolare blog Angry Asian Man che affronta questioni legate al mondo asiatico, ha scritto che “vedere Jeremy Lin accettato e celebrato in questo sport così americano ci fa sentire più americani e fa sì che anche gli altri ci guardino come se fossimo più americani”. Yu racconta che la cosa che l’ha più emozionato non sono state le formidabili prestazioni di Lin ma una foto di due ragazze bianche che indossavano la sua maglietta. Lin in questi giorni è diventato un fenomeno anche a Taiwan e persino in Cina: è in primo piano sui portali di notizie cinesi, sui siti di condivisione di video e le sue magliette sono tra gli oggetti più ordinati online.