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  • Lunedì 13 febbraio 2012

I due attentati di oggi contro Israele

A Delhi e Tiblisi, e Netanyahu ne accusa l'Iran

A car belonging to the Israeli Embassy goes up in flames after an explosion, in New Delhi, India, Monday, Feb. 13, 2012. The wife of an Israeli diplomat was injured in the explosion , the same day as an Israeli Embassy staffer in Georgia found a bomb underneath his car, which was dismantled before exploding, according to Indian and Israeli media reports.(AP Photo/Joji Thomas, Economic Times) INDIA OUT- FULL CREDIT MANDATORY
A car belonging to the Israeli Embassy goes up in flames after an explosion, in New Delhi, India, Monday, Feb. 13, 2012. The wife of an Israeli diplomat was injured in the explosion , the same day as an Israeli Embassy staffer in Georgia found a bomb underneath his car, which was dismantled before exploding, according to Indian and Israeli media reports.(AP Photo/Joji Thomas, Economic Times) INDIA OUT- FULL CREDIT MANDATORY

Oggi pomeriggio in India e in Georgia ci sono stati due attentati contro le forze diplomatiche israeliane. Un’auto dell’ambasciata è esplosa a Nuova Delhi ferendo quattro persone: l’autista, la moglie di un diplomatico che si trovava sull’auto e due passanti. A Tiblisi, in Georgia, l’attacco a un veicolo dell’ambasciata israeliana è invece fallito perché la bomba è stata scoperta prima dell’esplosione.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha immediatamente accusato l’Iran e Hezbollah (l’organizzazione terroristica di ispirazione musulmana sciita) di essere «dietro» agli attentatori: «L’Iran, che è dietro a questi attentati, è il più grande esportatore di terrore nel mondo» ha detto Netanyahu. L’Iran, per voce di Mehdi Nabizadeh, ambasciatore iraniano a Nuova Dehli, ha invece respinto le accuse come «pure menzogne»: «Qualsiasi attacco terroristico è da noi condannato».

L’esplosione di Nuova Delhi è avvenuta verso le 15.15 ora locale a circa 300 metri dalla residenza del primo ministro indiano Manmohan Singh, nella zona di massima sicurezza della capitale vicino all’ambasciata: l’auto su cui si trovavano la moglie di un diplomatico israeliano e un autista è stata avvicinata a un incrocio da una moto con a bordo due persone che, secondo le prime ricostruzioni, avrebbero attaccato sul veicolo una bomba. Poco dopo, la macchina è esplosa, scaraventando la donna fuori dal finestrino, e ha preso fuoco.

L’attentato a Tiblisi, in Georgia, è stato invece evitato dal dipendente dell’ambasciata israeliana che ha notato un pacco attaccato sotto il veicolo su cui stava salendo e che ha chiamato la polizia. Gli agenti hanno trovato nel pacco una bomba e l’hanno disinnescata.

Lo stesso metodo (quello di un’autobomba fissata con un magnete) era stato usato per uccidere uno scienziato iraniano a Teheran l’11 gennaio scorso: l’Iran aveva in quell’occasione accusato Israele. Il doppio attacco è stato inoltre messo in relazione con l’anniversario dell’uccisione del capo militare degli Hezbollah Imad Mughniyeh, avvenuta il 12 febbraio 2008 a Damasco e attribuita a Mossad (i servizi segreti israeliani). Imad Mughniyeh era ricercato sia da Israele che dagli Stati Uniti che lo accusavano di essere tra i responsabili di numerosi dirottamenti aerei e attentati come quello contro l’ambasciata americana a Beirut nel 1982. Nel 2008, quando Imad Mughniyeh venne ucciso da un’autobomba, il movimento sciita aveva immediatamente accusato Israele di essere responsabile del «martirio».