Le barricate contro il futuro

Francesco Piccolo spiega perché gli intellettuali di sinistra, Franzen e sua zia amano "The artist" e il passato

La Lettura, l’inserto domenicale del Corriere della Sera, pubblica oggi una riflessione di Francesco Piccolo (47 anni, scrittore e sceneggiatore) sull’attaccamento al passato degli intellettuali italiani, a partire dal successo del film The Artist.

Mi sono chiesto per giorni perché tutti mi dicono che The Artist è un film bellissimo. Vince premi in tutto il mondo, e il suo protagonista raccoglie consensi e simpatia. Poi, la settimana scorsa, Jonathan Franzen ha detto con convinzione serena che l’ebook è un danno per la società, e noi siamo ostaggi dei nostri iPhone. Poiché Franzen è uno scrittore grandissimo (anche se il fatto che da qualche anno vada sulle montagne a guardare per ore gli uccelli, mi ha parecchio insospettito), e poiché dice le identiche cose che dice mia zia che ha più di ottant’anni (anche mia zia è una persona colta e intelligente), ho capito perché piace tanto The Artist, sia a mia zia sia (probabilmente) a Franzen. Vale a dire, sia al ceto medio riflessivo di sinistra, sia agli intellettuali più sostanziosi che lo rappresentano.

The Artist può essere sintetizzato in questo modo: vi racconto una storia, dice il regista, alla maniera antica, i film come si facevano una volta, che erano muti. E però la storia riguarda proprio la fine della maniera antica: il momento di passaggio dal film muto al sonoro. Un grande divo del muto reagisce così all’avvento del sonoro: urla che il nuovo porterà solo danni. Una presa di posizione radicale e a dire la verità un po’ stupida, molto velleitaria, e del tutto conservatrice: scrive, produce, gira e distribuisce un film muto. È come quel tale produttore di carrozze che guardò con disprezzo l’invenzione del motore. Il suo tentativo fallisce miseramente, intanto che i film sonori hanno un successo inarrestabile, e la nuova diva del sonoro pure. La quale però si innamora proprio di lui e vuole salvarlo, per almeno quattro caratteristiche che lo rendono irresistibile: è cocciuto, reazionario, vecchio e destinato alla sconfitta.

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