A che punto è il decreto sulle carceri

Il governo ha deciso di porre la fiducia alla Camera, tra le contestazioni dell'opposizione

Oggi il governo ha deciso di porre la fiducia alla Camera dei deputati sul decreto legge cosiddetto “svuotacarceri”, che innalza fino a 18 mesi la pena residua che si può scontare agli arresti domiciliari. Inoltre il decreto sancisce l’uscita dal circuito carcerario per gli arrestati in flagranza di reato e di quanti vanno in galera per la sola immatricolazione per poi essere scarcerati o inviati agli arresti domiciliari. In questo modo ci sarebbero circa 21mila detenuti “di passaggio” in meno ogni anno nelle carceri italiane. Il decreto, inoltre stanzia 57 milioni di euro per l’edilizia carceraria.

Il governo, come anticipato dal consiglio dei ministri di ieri, ha posto stamani la questione di fiducia nell’Aula della Camera sul decreto legge “svuotacarceri”. L’annuncio del ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda è stato accolto con una salva di fischi, grida di disapprovazione e cori “vergogna vergogna”, da parte dei deputati della Lega. Forte malumore si registra però anche in alcune componenti del PdL. “Mettono la fiducia e se ne vanno! Ci trattano come merda. Siamo ‘minus quam merdam‘!”, è l’amaro sfogo del deputato Maurizio Bianconi, all’uscita dall’aula.

“Dal punto di vista della Lega – commenta il ministro della Giustizia Paola Severino – posso comprendere le ragioni politiche” della protesta, ma “porre la fiducia sul decreto ‘svuota carceri’ era assolutamente necessario”. “Il problema è esclusivamente legato ai tempi – aggiunge – e i presupposti di necessità e urgenza ci sono. Se c’era una materia su cui si poteva e si doveva fare un decreto d’urgenza era proprio questo”.

La conferenza dei capigruppo ha stabilito quindi che il voto sulla fiducia si terrà domani alle 12 e quello finale martedì prossimo. Oggi in mattinata l’aula aveva approvato la richiesta del PD di anticipare la chiusura della discussione generale poiché il gruppo della Lega sta facendo ostruzionismo da ieri con interventi ad oltranza e la presentazione di oltre 500 emendamenti.

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