I ricorsi sui vitalizi dei parlamentari

Chi sono i 26 deputati ed ex deputati che hanno fatto ricorso contro il nuovo sistema, che ritarda l'erogazione degli assegni

Lo scorso novembre gli uffici di presidenza di Camera e Senato hanno deciso di modificare il contestatissimo e privilegiato sistema pensionistico dei parlamentari, che generava cospicui costi per lo Stato ed era stato negli anni sempre più criticato dagli elettori. Fino a quel momento il calcolo del vitalizio si basava sul sistema retributivo, cioè basato su una percentuale variabile dell’indennità ricevuta e non sulla quota dei contributi versati, e si poteva ricevere l’assegno al compimento di un’età variabile dai 50 ai 60 anni, secondo il numero di legislature svolte (per molto tempo ne è stata sufficiente mezza).

Il nuovo sistema prevede innanzitutto il passaggio al contributivo pro rata, come quello di tutti i cittadini: l’assegno viene calcolato sulla quota di contributi versati. Le pensioni vengono ora ricevute solo dopo il compimento dei 60 anni, e dei 65 se si è stati in carica per una sola legislatura. Insomma, il nuovo sistema riduce l’entità del vitalizio per la maggior parte dei parlamentari e ne ritarda l’accesso. E questo ha generato, oltre a parecchi malesseri, qualche ricorso, a fronte dei quali la Camera ha recentemente deciso di accantonare una cifra per sostenere le spese legali. Ventisei persone hanno fatto ricorso: 3 deputati in carica e 23 ex deputati. Quindici sono della Lega Nord, sette del PdL, tre dell’Ulivo, uno di Rifondazione Comunista. I tre deputati in carica sono Giorgio Iannone (PdL), Roberto Rosso (PdL) e Daniele Molgora (Lega Nord). Uno degli ex deputati è Adriano Paroli (PdL), che a gennaio ha lasciato la Camera dopo essere stato eletto sindaco di Brescia. Gli altri ricorsi, secondo quanto ricostruisce l’ANSA, sono stati presentati da:

Lega Nord
Elisabetta Castellazzi (nata a Milano nel 1966)
Franca Valenti (Milano, 1959)
Roberta Pizzicara (Milano, 1955)
Diana Battaggia (Venezia, 1966)
Enrico Cavaliere (nato a Venezia nel 1958, deputato sia nella XII che nella XIII legislatura)
Oreste Rossi (Alessandria, 1964, deputato nell’XI, XII e XIII legislatura)
Alberto Bosisio (Lecco, 1953)
Francesco Stroili (Venezia, 1954)
Edouard Ballaman (Vallenried, 1962)
Flavio Bonafini (Brescia, 1953)
Fabio Padovan (Conegliano, 1955, deputato nell’XI legislatura)
Salvatore Bellomi (Robecco D’Oglio, 1952)
Roberto Asquini (Udine, 1964, XII e XII legislatura)
Giulio Arrighini (Brescia, 1962, XI e XII legislatura)

Ulivo
Michele Cappella (XIII legislatura, nato in provincia di Catania nel 1953)
Antonio Borrometi (XIII legislatura, nato a Modica nel 1953)
Ugo Malagnino (XIII legislatura nato a Manduria nel 1952)

Forza Italia
Emanuela Cabrini (XII legislatura nata a Piacenza nel 1961)
Paola Martinelli (XII legislatura, nata a Parma nel 1955)

Alleanza Nazionale
Domenico Basile (XII legislatura, nato a Vibo Valentia nel 1952)
Daniele Franz (XIII e XIV legislatura, nato a Udine nel 1963)

Rifondazione Comunista
Martino Dorigo (XI e XIII legislatura, nato a Venezia nel 1961)

Il Consiglio di giurisdizione della Camera, l’organo competente per tali ricorsi, ne ha preso oggi visione fissando l’udienza pubblica di trattazione delle cause mercoledì 18 aprile, alle 13.30 (devono trascorrere 60 giorni per legge). Il termine per presentare ricorso scade il 4 febbraio: altri se ne possono aggiungere.

foto: LaPresse