10 cose che non sapete su Facebook

Quanto guadagna con i giochi, per esempio, o cosa succede se Zuckerberg muore: i documenti per la Borsa forniscono molte informazioni sulla società

di Emanuele Menietti - @emenietti

Nel tardo pomeriggio di mercoledì 1 febbraio (in Italia era notte), Facebook ha presentato i documenti per l’offerta pubblica iniziale (IPO), il primo passo per potersi quotare in borsa. L’operazione era attesa da tempo e si prevede possa diventare la più grande IPO mai realizzata nella storia del Web. Facebook vuole infatti mettere insieme almeno cinque miliardi di dollari attraverso la propria quotazione, cifra che supera di oltre tre miliardi il precedente record dell’entrata in borsa di Google nel 2004. Per ottenere il consenso della Security Exchange Commission (SEC), l’ente governativo che si occupa della borsa valori negli Stati Uniti, i responsabili di Facebook hanno dovuto rendere pubblici dati e informazioni che fino a ora non erano stati mai diffusi e che aiutano a capire che cosa sia diventata la società del social network in meno di otto anni dalla sua fondazione in uno dei dormitori di Harvard.

1. La cassa
I ricavi di Facebook dello scorso anno sono stati 3,7 miliardi di dollari, ma la cosa più interessante è la sequenza dei progressivi aumenti del denaro portato in cassa. Nel 2010, solo un anno prima, i ricavi erano stati 1,97 miliardi di dollari e nel 2009 la società aveva ricavato 777 milioni di dollari. L’utile netto è stato pari a 1 miliardo di dollari nel 2011, circa 400 milioni di dollari in più rispetto al 2010. Nel 2009, invece, l’utile netto fu pari a 229 milioni di dollari. Le cifre comunicate alla SEC rispecchiano, almeno a grandi linee, le stime più affidabili formulate nel corso degli ultimi anni da analisti e società finanziarie.

2. Facebook vs Google
I dati contenuti nella documentazione portano a fare un confronto con Google, la società più attiva sul Web grazie al suo usatissimo motore di ricerca e ad altre applicazioni, come Gmail. Al momento Google rimane un gigante se confrontato con Facebook, con oltre dieci volte i ricavi del social network. Facebook però esiste da meno tempo e negli ultimi anni è cresciuto, in proporzione, molto più velocemente di Google. Il tasso di crescita tra 2010 e 2011 è stato dell’88 per cento nel caso di Facebook e del 29 per cento nel caso di Google.

3. Rischi
Facebook conferma di avere ormai oltre 845 milioni di iscritti, che regolarmente visitano il sito web per condividere contenuti e visitare i profili degli amici e le altre pagine. Si tratta di una quantità enorme di utenti e la società ammette che una simile crescita possa rallentare in futuro, una volta raggiunta una certa saturazione. Rispetto ad alcuni concorrenti, che ora non ci sono più o versano in grandi difficoltà come MySpace, Facebook è riuscito a crescere rapidamente e a mantenere per anni un buon ritmo di crescita, cosa che sembra allontanare per ora il rischio di una implosione. Nella documentazione, la società ammette che comunque gli utenti cliccano di rado sugli annunci pubblicitari proposti nelle varie sezioni del social network. Gli investitori ne sono consapevoli e per ora non sono quindi interessati a investire denaro per campagne pubblicitarie troppo onerose. Considerato il numero di iscritti, ci sono però enormi margini per migliorare le cose, introducendo nuovi tipi di annunci pubblicitari più pertinenti con i gusti degli utenti (privacy permettendo) e più innovativi rispetto ai tradizionali banner.

4. Concorrenza
Per avviare la propria quotazione in borsa, Facebook ricorda anche alla SEC che al momento il settore dei social network rimane altamente competitivo. Tra i concorrenti che con sfumature e su piani diversi potrebbero incidere sulla propria crescita, la società cita Google, Microsoft, Twitter e altre iniziative meno note come Cyworld (Corea del Sud), Mixi (Giappone), vKontakte (Russia), Renren, Sina e Tencent (Cina).

5. Giochi
Zynga è una società che si occupa dello sviluppo e della gestione di videogiochi, che possono essere usati direttamente all’interno di Facebook. Si stima che l’azienda abbia almeno 200 milioni di utenti attivi ogni mese grazie al social network e ad alcuni propri giochi di successo come FarmVille, CityVille, Texas HoldEm Poker ed Empires & Allies. Una realtà così grande ha fatto sì che per molti versi Facebook stesso sia dipendente da Zynga. Nei documenti per la IPO, Facebook stima che almeno il 12 per cento dei propri ricavi sia realizzato grazie alla presenza dei giochi di Zynga al proprio interno. Si tratta di quasi 408 milioni di dollari.

6. Morte
Mark Zuckerberg, il cofondatore di Facebook, ha trovato in un certo senso il modo di farsi gioco della morte, almeno nella documentazione per la IPO, dicono sul Wall Street Journal. In alcune circostanze, infatti, Zuckerberg potrà decidere chi si occuperà della società anche dopo essere morto: «Nel caso in cui il signor Zuckerberg sia al comando della nostra società al momento della sua morte, il comando sarà trasferito a un’altra persona o entità che egli stesso indicherà come suo successore». Nella veste di dirigente e di membro del consiglio di amministrazione, Zuckerberg dovrà agire in questo caso nel migliore interesse degli azionisti.

7. Impiegati
Facebook è riuscito a costruire il proprio successo su scala mondiale con un numero relativamente ristretto di impiegati. La società ha in tutto alle proprie dipendenze 3.200 persone, un decimo rispetto a Google che ne occupa 32.467.

8. Avvocati
La quotazione in borsa di Facebook è anche una grandissima occasione per gli studi legali e di consulenza, necessari per produrre i documenti richiesti dalla SEC. Partecipare a una simile operazione è il sogno di ogni studio legale. Fanno parte del gioco, tra gli altri, gli avvocati di Fenwick & West e di Simpson, Thacher & Barlett, che potrebbero godere di parcelle da svariate centinaia di milioni di dollari.

9. L’Azionista
Mark Zuckerberg possiede per ora una quota di capitale pari al 28,2 per cento, numero che comprende anche le quote detenute da alcune altre persone che hanno delegato al cofondatore il proprio potere di voto. Facebook vuole raggiungere grazie alla IPO una valutazione che oscilla tra i 75 e i 100 miliardi di dollari, quindi nel migliore dei casi Zuckerberg potrebbe trovarsi con una quota azionaria intorno a 28 miliardi di dollari: più di un miliardo per ogni suo anno di età (è del 1984).

10. Altri azionisti
La società di investimenti e venture capital Accel dovrebbe trarre enormi benefici dalla quotazione di Facebook. Nel 2005 investì 12,7 milioni di dollari nel social network e, benché negli anni abbia venduto alcune quote, potrebbe ottenere pacchetti azionari per 11,4 miliardi di dollari (nella migliore delle ipotesi e cioè con una valutazione complessiva della IPO pari a 100 miliardi di dollari). Uno dei cofondatori di PayPal, Peter Thiel, investì 500mila dollari in Facebook nel 2004 quando la società aveva un valore stimato intorno ai 4,9 milioni di dollari. Da allora ha venduto alcune quote e detiene circa il 2,5 per cento della società, cosa che potrebbe fruttargli fino a 2,5 miliardi di dollari.