Renzi chiede le primarie in autunno

«È impensabile che la generazione dei D’Alema e dei Bersani continui a essere anche tra un anno il simbolo del centrosinistra italiano», ha detto in un'intervista al Foglio di oggi

In un’intervista sul Foglio fatta da Claudio Cerasa, il sindaco di Firenze Matteo Renzi ritorna oggi a intervenire sulle prospettive della politica nazionale e del Partito Democratico, proponendo tra l’altro che questo indica le primarie per il candidato premier “in autunno”.

Renzi, a proposito ancora di Monti, o meglio, a proposito dell’origine del governo Monti, ha una sua idea precisa. Il sindaco di Firenze non parla di sospensione della democrazia ma arriva a dire che se Giorgio Napolitano ha scelto come cura estrema per salvare il nostro paese quella di affidare la guida dell’Italia a un governo tecnico, senza passare per le elezioni, la responsabilità non è certo del famigerato attacco dei mercati bensì dell’intera classe politica. “L’impeccabile Napolitano – dice Renzi – dando il via libera al governo Monti è come se avesse distribuito una sorta di certificato di rottamazione. E’ stato come un preside che ha chiamato in aula il supplente perché nessun professore si trovava nelle condizioni di poter far lezione. Ed è anche per questo che, a mio avviso, il governo tecnico nasce da due fallimenti legati uno con l’altro: nasce dal fallimento del progetto del centrodestra, ovviamente, ma nasce anche dall’inadeguatezza della proposta offerta dal centrosinistra. Perché, è vero: Bersani (che non so se ha cambiato linea, ma di sicuro io oggi mi sento più vicino a lui rispetto a qualche tempo fa…) in questa fase si è dimostrato serio, coraggioso e responsabile. Ma se l’alternativa al centrodestra avesse avuto un proprio progetto credibile sarebbe stato più naturale ridare la parola agli elettori, e fare per esempio quello che è successo in Spagna: votare. In Italia invece noi avevamo solo Vasto, Vasto e Vasto, e avevamo un’opposizione che per troppo tempo si è preoccupata di Ruby e Bunga bunga dimenticandosi di offrire un vero progetto per il paese”. Renzi poi aggiunge un’ulteriore osservazione. “Io credo che il Pd debba stare davvero in guardia. Perché questo governo, ci scommetto, offrirà al centrodestra la possibilità di rifarsi una sua verginità, e se dopo questa fase di ‘safety car’ della politica non verrà ridiscussa presto la linea del Pd, e se questa segreteria rimarrà inchiodata alla foto di Vasto, mi sembra scontato che il Partito democratico rischia di subire un clamoroso cappotto alle prossime elezioni”. E cosa si dovrebbe fare? “Semplice: se non vogliamo fare la figura dei pazzi per arrivare preparati alle prossime elezioni sarà necessario convocare delle primarie. Quando? Ovvio: in autunno. E badate bene: primarie aperte a tutti, senza escludere nessuno, come è sempre stato nel migliore spirito del centrosinistra. Se ci sarà qualcuno dei nostri? Qualcuno dei ragazzi del Big bang? Non vedo perché non dovrebbe essere così”. E chi ci dovrà essere secondo Renzi alla guida del centrosinistra nel 2013? “Non lo so. So solo che questa classe dirigente si deve fare da parte: è impensabile che la generazione dei D’Alema e dei Bersani continui a essere anche tra un anno il simbolo del centrosinistra italiano”.

(l’intera intervista è sul sito del Foglio)