Oggi in Europa

Di che cosa si parlerà al primo vertice europeo del 2012, oggi a Bruxelles, in tre semplici punti

AP/Jock Fistick,Pool
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Aggiornamento alle 20,20 – Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha annunciato con un tweet che il Consiglio dell’Unione europea in corso a Bruxelles ha approvato la bozza su crescita e occupazione.

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Oggi a Bruxelles è previsto il primo vertice del 2012 dei 27 leader europei. Si tratta di un appuntamento importante perché, come già successo in altre circostanze, si discuterà delle misure necessarie a salvaguardare il futuro dell’Europa e dell’euro. Formalmente il summit è dedicato alla “crescita e all’occupazione”, soprattutto quella giovanile, ma all’ordine del giorno c’è soprattutto la bozza definitiva del “fiscal compact”, ossia il nuovo trattato europeo di rafforzamento della politica economica comune dell’Unione, sul quale ci sono ancora delle resistenze da parte di alcuni paesi. Ecco i principali punti del vertice che si terrà oggi dalle 15 alle 19 e che seguirà un breve incontro a tre tra Germania, Francia e Italia.

Approvazione del “Fiscal compact”
È il nuovo Trattato europeo, fortemente voluto da Angela Merkel, che impone regole di bilancio molto più rigide per i paesi membri (chi non le rispetta verrà sanzionato) e pone le basi per una politica economica comune. La base di partenza è il cosiddetto Six Pack, ossia la riforma del Patto di stabilità europeo entrata in vigore a inizio dicembre. Ci sono diversi punti su cui i paesi non sono d’accordo: uno è la possibile applicazione delle sanzioni semiautomatiche non solo per chi non rispetterà le nuove regole sul deficit e sul pareggio di bilancio, ma anche per chi non rispetterà l’obbligo di una riduzione di un ventesimo all’anno del debito pubblico, misura per cui preme la Germania e a cui l’Italia si è opposta. Dopo l’uscita del Regno Unito dalle trattative, ci sono altri paesi dell’UE che hanno posto obiezioni. L’Irlanda potrebbe sottoporre l’approvazione del nuovo Trattato a un referendum; la Polonia e la Repubblica Ceca vogliono che anche i paesi fuori dall’eurozona abbiano pieno accesso ai “summit a 17”; la Svezia ha ancora timore di cedere troppa sovranità all’Europa sulle politiche fiscali. Una volta approvata la bozza da tutti i paesi, il Trattato dovrebbe essere formalmente approvato a marzo.

Creazione fondo ESM
Acronimo di European Stability Mechanism, sarà il nuovo fondo salvastati europeo, di carattere permanente, che andrà a sostituire il vecchio EFSF (European Financial Stability Facility). Dagli addetti ai lavori è soprannominato anche firewall, cioè una protezione contro le speculazioni del mercato finanziario sui debiti sovrani. La dotazione del nuovo fondo è fissata a 500 miliardi di euro: per diversi paesi, tra cui l’Italia, questa non è una cifra sufficiente, ma la Germania sinora si è sempre opposta ad aumentare la capacità del fondo. C’è chi dice che una concessione alla Germania sul Fiscal compact potrebbe convincerla ad aumentarne la dotazione, ma ieri la Merkel, in un’intervista alla Bild am Sonntag, non è sembrata di questo parere. Anche questa decisione sarà presa formalmente a marzo.

Grecia
Non ci sarà il tempo per parlarne a fondo al summit, ma la questione è ancora in bilico. L’accordo tra creditori privati e governo greco non è stato ancora raggiunto e il tempo stringe. Il 20 marzo 2012, infatti, il governo dovrà affrontare la scadenza di 14,4 miliardi di euro di titoli di stato. Se non ce la facesse a pagare (attualmente ha 11 miliardi di euro in cassa), la Grecia dovrebbe dichiarare default, ossia il fallimento.

foto: AP/Jock Fistick,Pool