Le semplificazioni in 6 punti

Che cosa c'è nel decreto varato ieri dal governo su pubblica amministrazione, imprese, università, "agenda digitale" e liberalizzazioni (ancora)

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
26-01-2012 Roma
Politica
Chigi - Il Presidente del Consiglio incontra i il Presidente della Repubblica islamica d’Afghanistan
Nella foto: Il Presidente del Consiglio Mario Monti
Photo Mauro Scrobogna /LaPresse
26-01-2012 Roma
Politics
Presidency of the Council of Minister - Italian Prime Minister meets the President of the Islamic Repulic of Afghanistan
In the picture: Italian Prime Minister Mario Monti
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 26-01-2012 Roma Politica Chigi - Il Presidente del Consiglio incontra i il Presidente della Repubblica islamica d’Afghanistan Nella foto: Il Presidente del Consiglio Mario Monti Photo Mauro Scrobogna /LaPresse 26-01-2012 Roma Politics Presidency of the Council of Minister - Italian Prime Minister meets the President of the Islamic Repulic of Afghanistan In the picture: Italian Prime Minister Mario Monti

Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri un decreto legge contenente norme di semplificazione e sburocratizzazione, riforme a costo zero volte a rilanciare la crescita economica. Mario Monti aveva annunciato questo decreto la settimana scorsa, presentando quello sulle liberalizzazioni, e lo ha descritto rapidamente ieri nel corso di una conferenza stampa.

Valore legale del titolo di studio
Il governo ha discusso molto dell’abolizione del valore legale del titolo di studio, cioè del fatto che una laurea produca di per sé determinati effetti giuridici, per esempio nell’accesso a un concorso, indipendentemente dal modo e dal luogo e dal tema con cui è stata conseguita: la prevalenza del “pezzo di carta”, si può dire semplificando, rispetto all’indagine sull’effettiva competenza di chi lo ha conseguito. Nel governo esistono posizioni diverse a riguardo, da quella favorevole all’abolizione del presidente Monti a quelle più sfumate dei ministri Patroni Griffi e Cancellieri. E quindi il governo alla fine ha optato per una soluzione intermedia, di compromesso, basata sull’apertura di una consultazione online da sottoporre agli italiani. In ogni caso il Corriere della Sera dice che non c’è ancora totale chiarezza sul tema – si leggono diverse ipotesi, anche sui giornali di oggi – perché si attende di leggere il testo ufficiale del decreto. Se ne parlerà ancora nei prossimi giorni.

Pubblica amministrazione
Il cambio di residenza si potrà fare online, e il cittadino otterrà immediatamente gli effetti giuridici della sua richiesta, azzerando attese e conseguenti disagi. Lo stesso criterio si applicherà a diverse altre operazioni, sempre allo scopo di fornire al cittadino servizi e risposte in tempi brevi e certi. I certificati anagrafici, l’iscrizione nelle liste elettorali, la trascrizione degli atti di stato civile si potranno richiedere online e ritirare rapidamente (se non, appunto, direttamente online). La scadenza dei documenti di identità sarà fatta coincidere col giorno del compleanno di ciascuno, così da evitare dimenticanze. I disabili potranno usare il verbale di accertamento dell’invalidità per ottenere i contrassegni per le auto, le esenzioni e i regimi agevolati. La “Social card”, la tessera ricaricabile ideata dal governo Berlusconi, verrà rilanciata dopo una serie di verifiche, innanzitutto nei comuni con più di 250 mila abitanti: gli enti erogatori di servizi sociali e l’INPS si scambieranno dati così da individuare gli abusi. Il bollino blu delle auto verrà rinnovato contestualmente alla revisione.

Imprese
Riduzione del numero di controlli e verifiche per aprire un’impresa: le procedure semplificate partono subito e saranno sottoposte a un anno di sperimentazione. Gli imprenditori avranno poi accesso a una serie di banche dati per acquisire informazioni sul loro lavoro e sui servizi del comune. Semplificate e razionalizzate anche le norme per l’accesso delle imprese agli appalti pubblici, che oggi costringono le aziende a presentare più volte le stesse documentazioni. Maria Antonietta Calabrò sul Corriere della Sera spiega che “tutti i documenti contenenti i requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativi ed economico-finanziario delle aziende vengono acquisiti, e gestiti, dalla banca dati nazionale dei contratti pubblici. In questo modo, si risparmia due volte. Le amministrazioni avranno la possibilità di consultare il fascicolo elettronico di ciascuna impresa ed effettuare i controlli necessari, con un risparmio stimato di circa 1,3 miliardi l’anno”. Eliminate e razionalizzate molte duplicazioni di norme e adempimenti, allo scopo di far risparmiare molti soldi sia alle imprese che allo Stato.

Liberalizzazioni, altre
Semplificate le assunzioni di lavoratori extracomunitari, tra cui colf e badanti. Eliminato il divieto di circolazione per i mezzi pesanti nei giorni pre e post festivi. Eliminato l’obbligo di chiusura domenicale e festiva per i panifici. Molti controlli relativi all’apertura delle imprese diventano successivi e non preventivi all’inizio dell’attività.

Università
Dall’anno accademico 2013-2014 la verbalizzazione e la registrazione degli esami universitari avverranno soltanto online. Un apposito sito Internet, il portale delle università, fornirà in italiano e in inglese tutte le informazioni utili alla scelta di facoltà universitarie e corsi di laurea. Il sistema di valutazione viene potenziato e semplificato, così come quello per l’assegnazione agli studenti di borse di studio internazionali. I ricercatori vincitori di fondi all’estero potranno svolgere progetti anche in Italia. Gli edifici dei convitti nazionali e degli educandati femminili ospiteranno i campus: si chiameranno “Collegi italiani internazionali”, avranno uno speciale ordinamento nonché autonomia finanziaria e statutaria.

L’Agenda digitale
La legge comunitaria del 2010 poneva quattro obiettivi per l’Italia: sviluppo della banda larga e ultra-larga allo scopo di ridurre il divario digitale; utilizzo degli open data nella pubblica amministrazione; utilizzo delle cloud per i dati delle pubbliche amministrazioni, così da permettere loro di condividere i dati con maggiore efficacia; incentivi alle cosiddette smart communities, cioè spazi in cui coinvolgere i cittadini nella discussione pubblica e in decisioni puntuali. Il decreto muove qualcosina, ma non più di qualcosina. Si stabilisce l’insediamento di una “cabina di regia” che coordini tutte le istituzioni coinvolte nei lavori necessari al raggiungimento degli obiettivi. La “cabina di regia” dovrebbe essere guidata dal ministero dello Sviluppo Economico (cioè da Corrado Passera).

foto: Mauro Scrobogna /LaPresse