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  • Giovedì 26 gennaio 2012

Il Giorno della Repubblica in India

Le foto della parata e dei festeggiamenti che celebrano il 62° anniversario della Costituzione indiana, e un po' di storia

di Matteo Miele, Royal University of Bhutan

Indian policemen stand in a line to participate in a parade during the Republic Day celebrations in Amritsar, India, Thursday, Jan. 26, 2012. India is marking it's 62nd Republic Day with parades across the country. (AP Photo/Altaf Qadri)
Indian policemen stand in a line to participate in a parade during the Republic Day celebrations in Amritsar, India, Thursday, Jan. 26, 2012. India is marking it's 62nd Republic Day with parades across the country. (AP Photo/Altaf Qadri)

L’India diventò formalmente una Repubblica il 26 gennaio 1950, quando entrò in vigore la nuova Costituzione. Esattamente venti anni prima, il 26 gennaio 1930, il partito del Congresso, quello che ha segnato la vita politica indiana e che ancora oggi è al governo, aveva dichiarato l’indipendenza, ottenuta però realmente solo nell’agosto del 1947, per merito della lotta non-violenta di Gandhi e dei giovani morti sui campi di battaglia delle due Guerre mondiali. Tra il 1947 ed il 1950 il paese continuò ad avere il sovrano britannico come capo di Stato.

La parata si svolge nella capitale Nuova Delhi, lungo Rajpath, la strada che collega il palazzo presidenziale con l’India Gate, il monumento fatto costruire dagli inglesi per commemorare i soldati indiani caduti nel corso della Terza guerra anglo-afghana e della Prima guerra mondiale. Ospite d’onore quest’anno è la premier thailandese Yingluck Shinawatra che arriva assieme alla presidentessa della Repubblica Pratibha Patil. Entrambe sono accolte dal primo ministro Manmohan Singh che ha reso omaggio ai caduti per la patria. La tv inquadra Sonia Gandhi, di origine italiana e leader del Congresso.

Sfilano le forze armate, ma anche gli stati. Raggiungono infine il Forte Rosso, simbolo dell’identità moghul della città. Ci sono, tra gli altri, i rappresentanti del Jammu e Kashmir, il cui status dal 1947 divide (ma non è naturalmente l’unico responsabile) l’India e il Pakistan, che si separarono sulla base delle diverse identità religiose. C’è la danza Bhortal dell’Assam, l’ultima terra di lingua indoeuropea prima dell’universo tibeto-birmano, nel nord-est e che era uno stato indipendente fino agli anni Venti del Diciannovesimo secolo, quando venne inglobato nell’India a quel tempo ancora controllata dalla Compagnia delle Indie Orientali. C’è il Nagaland, stato a maggioranza cristiana e Goa, portoghese per più di quattro secoli e tornata all’India solo agli inizi degli anni Sessanta.

Il Rajasthan ha portato alla parata una ricostruzione del Forte di Amber. Nel suo discorso alla nazione di ieri sera, la presidentessa ha chiarito che le riforme non devono mettere in pericolo le fondamenta democratiche del paese. «Dobbiamo essere cauti che scuotendo l’albero per rimuovere i frutti cattivi, non si faccia cadere l’albero stesso».
Una chiara difesa delle istituzioni che, tra mille problemi, continuano a sostenere la più grande democrazia del pianeta e che sono al centro del dibattito aperto dalla legge anti-corruzione.

La presidentessa ha anche sottolineato il ruolo della politica estera indiana che cerca di «costruire ponti di cooperazione e amicizia con tutti i paesi del mondo». Anche Google ha deciso di festeggiare il Giorno della Repubblica con un doodle dedicato su google.co.in.