La crisi di Air France-KLM

La compagnia aerea franco-olandese - che possiede anche un pezzo della nuova Alitalia - ha chiuso il suo quarto anno fiscale consecutivo in rosso, dichiarando grosse perdite

La compagnia aerea Air France-KLM ha chiuso il suo quarto anno fiscale consecutivo in perdita. La società è in gravi difficoltà a causa del costo molto alto del carburante, della concorrenza sempre più forte da parte delle compagnie low cost e dagli effetti della crisi economica, ha spiegato l’amministratore delegato Alexandre de Juniac durante un’audizione davanti a una commissione parlamentare. Air France-KLM è controllata per il 15,7 per cento dallo Stato francese e per questo motivo deve rendere periodicamente conto al Parlamento del proprio andamento finanziario. De Juniac non ha fornito dato precisi perché sono ancora in corso alcune consulenze sui bilanci, ma ha anticipato che le perdite di esercizio ammonteranno a “diverse centinaia di milioni di euro”.

Il problema principale della società, ha spiegato l’amministratore delegato, è la sua incapacità di fare cassa. La mancanza di denaro ha reso difficoltoso il finanziamento di diversi investimenti e ha contribuito al considerevole aumento dell’indebitamento della società. Durante lo scorso anno è passato da 2 miliardi di euro a 6,5 miliardi. Tale condizione ha reso necessario l’avvio di un piano di salvataggio, che mira a migliorare la produttività e a ridurre le spese per nuovi investimenti. Il progetto prevede anche il congelamento delle nuove assunzioni e degli stipendi, scelta che dovrebbe portare a un risparmio di circa 490 milioni di euro quest’anno. L’obiettivo è ridurre l’indebitamento di almeno due miliardi di euro entro tre anni.

Che l’azienda fosse in gravi difficoltà era chiaro già da tempo. A inizio gennaio Air France-KLM ha deciso di rimandare la presa in consegna di due Airbus A380 prevista per il 2014, posticipando al 2016. Il rinvio riguarda anche due nuovi Airbus A320 e un Boeing 777. È stato anche cancellato l’acquisto di altri due aeroplani prodotti sempre dalla Boeing. Compatibilmente alla domanda dei clienti, la società cercherà anche di ridurre le spese per il carburante, un costo che incide per un terzo sui bilanci.

Il piano dovrebbe portare nel breve periodo a un primo risparmio di 1,2 miliardi di euro. Per ulteriori riduzioni nel medio periodo saranno necessari interventi più radicali e strutturali tesi a risolvere i problemi più seri della società. De Juniac ha spiegato alla commissione che sarà necessario un impegno “enorme” per rinegoziare i contratti con i sindacati, cosa che richiederà probabilmente molti mesi. La società dovrà anche essere ristrutturata, riducendo sensibilmente il numero di dirigenti che se ne occupano.

«Air France-KLM non diventerà una compagnia low cost. Pensiamo anche che gestire una low cost sotto il marchio di Air France sarebbe controproducente, perché farebbe diminuire il valore del marchio sul mercato. Ma sviluppare soluzioni low cost sotto il marchio di una controllata, beh, questo sarebbe possibile», ha spiegato De Juniac durante l’audizione, senza però fornire altri dettagli sul possibile rafforzamento della società attraverso una linea di voli a basso costo. Air France-KLM è la terza compagnia aerea per numero di destinazioni al mondo e l’ottava per numero di passeggeri trasportati nel 2011. Tra le altre cose, la società detiene un quarto dei pacchetti azionari della Nuova Alitalia.