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  • Mercoledì 25 gennaio 2012

Cosa ha detto Obama ieri notte

Le cose più importanti e le foto del discorso sullo Stato dell'Unione, con abbracci e applausi

Obama saluta alcuni deputati democratici e repubblicani dopo il discorso (AP Photo/Evan Vucci)
Obama saluta alcuni deputati democratici e repubblicani dopo il discorso (AP Photo/Evan Vucci)

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha rivolto al Congresso ieri sera, stanotte in Italia, l’annuale discorso sullo Stato dell’Unione: l’ultimo del suo mandato e quindi, potenzialmente, l’ultimo della sua presidenza. Il discorso è stato incentrato principalmente su due temi, economia e politica estera, e Obama ha detto più volte che gli Stati Uniti si stanno riprendendo da un momento difficile e oggi possono costruire un futuro di solidità durevole. Obama non ha mai criticato esplicitamente i repubblicani, come per prassi non si fa in questa circostanza, ma molti passaggi del suo discorso hanno tirato in ballo più o meno esplicitamente le posizioni politiche dei suoi avversari, più volte invitati a comportamenti responsabili.

Il primo discorso sullo Stato dell’Unione fu pronunciato da George Washington nel 1790: nel 1801, però, Thomas Jefferson interruppe la tradizione, limitandosi a inviare al Congresso una copia scritta del discorso: pronunciarlo in aula gli sembrava un tentativo di scimmiottare il “discorso del trono” che si teneva abitualmente in Regno Unito. La tradizione venne reintrodotta da Woodrow Wilson nel 1913, sebbene con qualche eccezione: nel 1981, per dire, Jimmy Carter non si presentò in aula e inviò al Congresso una copia scritta del discorso. Da quel momento in poi, comunque, nessun presidente rinunciò più alla possibilità di occupare un’ora di spazio televisivo in prima serata senza poter essere contraddetto e soprattutto senza spendere un dollaro.

Aneddoti e cose da sapere sul discorso sullo Stato dell’Unione