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  • Martedì 24 gennaio 2012

Costa Concordia, trovato un altro corpo

I responsabili delle ricerche a bordo hanno trovato la sedicesima persona morta, i dispersi sono ancora 23 (liveblog)

23,04 – Altri stralci degli interrogatori continuano a uscire dalla procura. Martino Pellegrini, safety officier a bordo della Costa Concordia: «Ho sentito il comandante dire testualmente “cazzo! non lo avevo visto”».

21,31 – Le agenzie diffondono altre testimonianze delle persone indagate o acoltate. Per il primo ufficiale di plancia, Ciro Ambrosio anche lui indagato, «Immediatamente dopo l’urto» il comandante della Concordia Francesco Schettino chiamò subito il mariner officer di Costa Crociere, ovvero il responsabile dell’unità di crisi Roberto Ferrarini.
Guido Auriemma, che si occupava della contabilità delle merci destinate alle cucina: «Verso le 21.30 mi trovavo a poppa al ponte zero, in cambusa, ricordo che improvvisamente sentii un primo forte movimento e sono andate via le luci, poi tornavano le luci e sentii un altro colpo molto forte e vidi volar via computer ed altri oggetti…siamo stati un po lì e poi mi sono spostato al ponte zero e sentivo i motori della nave fermi e la nave stessa che si inclinava…così sono salito al ponte 4». «Vedevo i restanti membri dell’equipaggio che avevano già indossato i giacchetti di salvataggio», «sentivo il direttore d’albergo Manrico Giampetroni che diceva all’equipaggio di non indossare i giacchetti per non allarmare le persone a bordo».

18.28 – Nei giorni scorsi i sommozzatori hanno recuperato dalla Costa Concordia le strumentazioni che costituiscono la cosiddetta “scatola nera”, con le informazioni sui movimenti della nave e i comandi impartiti ai sistemi di bordo. Durante un’immersione, oggi è stato recuperato un computer che si trovava sulla plancia di comando.

17.58 – Durante la telefonata intercettata con sistemi ambientali, il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, avrebbe detto il 14 gennaio all’indomani del naufragio: “Quando ho capito che la nave si stava inclinando ho preso e sono sceso”.

17.28 – ANSA riporta le parole che il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, avrebbe riferito in una conversazione telefonica il 14 gennaio registrata con intercettazione ambientale: “Fabri, per dar retta al manager, passa da lì, passa da lì… Ma qualcun altro al posto mio non sarebbe stato così benevolo a passare lì sotto, perché mi hanno rotto il cazzo, passa di là, passa di là, la secca c’era ma non era segnalata dagli strumenti che avevo e ci sono passato”. Altre informazioni sui verbali di Schettino sono state raccolte sul sito di inchieste di Repubblica.

16.43 – Durante l’interrogatorio con i magistrati, il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, ha dato naturalmente la propria versione dei fatti su quanto accaduto durante il naufragio. Il comandante, accusato di aver lasciato prematuramente la barca quando c’erano ancora persone da soccorrere, ha riferito di essere “scivolato” su una scialuppa e di non aver avuto modo di tornare a bordo. Schettino ha anche raccontato di aver cercato un passaggio da un motoscafo per tornare verso la nave.

In tutto questo scenario vedo avvicinare un canotto, un motoscafo con due con la tuta termica, che si avvicinava a me, ho detto: “Un attimo, comandante (riferito a De Falco che lo stava ascoltando dalla Capitaneria di Porto di Livorno) adesso vedo se mi accompagnano questi due di questa imbarcazione di salvataggio, vedo se mi accompagnano loro sulla nave. A questo punto mi sta intimando di andare lì, provo a risalire questa biscaggina, se ce la faccio più con le forze ad andare su e poi si vedrà, almeno sto lì e siamo tutti in pace… Ho fatto il giro della baetta, questi due li ho supplicati: “Per cortesia, venitemi a prendere, che devo ritornare sulla nave… portatemi sulla nave di là, vedete dove sta questa biscaggina, che io devo risalire sulla nave”. Loro mi hanno detto: “Comandante, contr’ordine, il comandante ci ha intimato di andare a terra nel portò, credo che siano state le due, le due e mezzo, le tre e sono andato. Loro con questa barchetta di salvataggio mi hanno portato lì nel porto.

15.56 – La galleria fotografica di oggi con le ultime foto della Costa Concordia dall’isola del Giglio. (Qui trovate tutte le altre raccolte in questi giorni.)

15.16 – Sempre oggi, Costa Crociere ha confermato di aver sospeso tutti i propri piani promozionali, “per cordoglio e rispetto nei confronti di chi è stato colpito da questa tragedia”. Prima del naufragio della Costa Concordia, la società era uno dei cosiddetti “big spender” nel panorama pubblicitario italiano, con l’investimento di molti milioni di euro in attività promozionali e campagne pubblicitarie su televisioni, giornali e Web.

14.47 – In questi giorni si è anche parlato di una fantomatica offerta di Costa Crociere, che avrebbe proposto ai passeggeri della Costa Concordia sconti per una nuova crociera. La società ha smentito oggi con un comunicato, dicendo di essersi occupata di “fornire la massima assistenza e il massimo conforto alle persone coinvolte”.

14.27 – Uno dei corpi recuperato nei giorni scorsi è stato da poco identificato. Si tratta di Luisa Virzì, aveva 49 anni ed era originaria di Enna. Il suo corpo era stato identificato nella parte sommersa della nave. Era a bordo della Costa Concordia insieme con un’amica che risulta ancora nella lista dei dispersi.

14.14 – Dopo l’ultimo ritrovamento il bilancio è di 16 morti e 23 dispersi.

14.07 – È stato confermato il ritrovamento di un altro corpo a bordo della Costa Concordia. Si tratta di un cadavere di una donna, trovato sul ponte 3 della nave, dove oggi si stanno concentrando le ricerche.

13.17 – Schettino spiegò anche ai pm che non era sua intenzione abbandonare la Costa Concordia nelle fasi del naufragio e di essere “scivolato” accidentalmente in una scialuppa. “Non avevo neanche il giubbotto di salvataggio perché non era mia intenzione abbandonare la nave, possiamo chiederlo a tutti… Cioè, la mia vita in quel momento era distrutta, cioè a me non interessava più il giubbotto.

12.58 – Rispondendo al pubblico ministero, nei giorni scorsi il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, ha spiegato la sua versione dei fatti legata al suo mancato ritorno a bordo la notte del naufragio:

Quello che io gradisco dire… il comandante della sala operativa credo che abbia frainteso, abbia capito che non ci volevo andare, io ho detto: “guarda, non ho i mezzi per andarci”, se lui mi incoraggiava, diceva: “comandante abbiamo l’elicottero qua, la facciamo portare a bordo”, io gli ho detto: “ma come ci vado, a nuoto?”, lui poteva… cioè c’è stata una preclusione a prescindere come se io veramente non ci fossi voluto andare.

11.58 – Preservare l’ambiente marino intorno all’isola del Giglio è una priorità per i responsabili delle operazioni sulla Costa Concordia. Oltre al problema delle 2.400 tonnellate di carburante da rimuovere, c’è anche quello non meno pericoloso per l’ambiente dei rifiuti che stanno progressivamente fuoriuscendo dal relitto. Arredi, finiture, prodotti chimici e un sacco di altre cose stanno finendo in mare e potrebbero diventare ulteriore fonte di inquinamento. Gabrielli ha confermato di aver chiesto alla Costa Crociere di preparare entro domani un piano per il recupero dei rifiuti.

11.38 – Gabrielli ha anche detto che le operazioni di rimozione del carburante dovrebbero iniziare il prossimo sabato, terminate le verifiche necessarie intorno alla nave per capire con quali sistemi procedere per “aggredire” i vari serbatoi della nave. La rimozione inizierà quindi a quindici giorni di distanza dal naufragio della Costa Concordia.

11.31 – Il capo della Protezione Civile e delegato dal governo per la gestione dell’emergenza al Giglio, Franco Gabrielli, ha da poco terminato la conferenza stampa giornaliera su come vanno le cose con la Costa Concordia. Ha confermato che i morti fino a ora accertati sono 15 e che sei di questi devono essere ancora identificati. I dispersi sono, invece, 23 e di questi continuano le ricerche a bordo.

11.11 – Da quando si è arenata nel tratto di mare vicino all’isola del Giglio, la Costa Concordia si è progressivamente ancorata naturalmente al fondale, spiegano gli esperti. Questo significa che nel corso dei giorni il relitto ha acquisito maggiore stabilità, aumentando i margini di sicurezza per le operazioni di ricerca a bordo e per il previsto svuotamento dei serbatoi dell’imbarcazione.

10.49 – La Costa Concordia a pochi metri dal porto del Giglio questa mattina. Oltre alle solite imbarcazioni delle squadre di ricerca, si notano i nuovi sistemi in fase di collocazione per avviare la bonifica della nave. (L’immagine è tratta dalla webcam di Giglio News.)

10.37 – Nell’ultimo aggiornamento alla popolazione del Giglio, le autorità riferiscono anche le condizioni ambientali intorno alla Costa Concordia.

Gli organismi pubblici specializzati, di Regione e Ministero dell’ambiente, stanno effettuando quotidiani prelievi su campioni di acqua sia nell’area circostante la nave che nelle zone di prelievo in mare dell’impianto di approvvigionamento di acqua potabile. Dai dati si rileva che al momento non risulta in mare la presenza di idrocarburi totali, mentre in prossimità del dissalatore i valori rimangono nella norma. Pertanto i test sull’inquinamento sono al momento negativi.

10.21 – La società Smit Salvage ha avviato una serie di rilevazioni intorno alla nave. I tecnici devono determinare le condizioni dei serbatoi e la loro accessibilità prima di avviare le operazioni di svuotamento del carburante. La Costa Concordia ha circa 2.400 tonnellate di carburante a bordo, che dovrà essere riscaldato prima della rimozione perché le basse temperature lo hanno reso troppo viscoso. Il lavoro di rimozione dovrebbe iniziare dai serbatoi più esterni e più facili da raggiungere, mentre in un secondo momento i tecnici si occuperanno dei serbatoi centrali, vicini alla sala macchine.

10.12 – Come era già avvenuto nei giorni scorsi, i palombari della Marina Militare sono al lavoro per aprire alcuni nuovi varchi sul ponte 3 della Costa Concordia, usando microcariche esplosive. L’operazione viene svolta a circa 20 metri di profondità.

10.03 – Anche Carlo Bonini e Marco Mensurati su Repubblica si occupano degli ultimi sviluppi delle indagini, dicendo che “Costa Crociere entra ufficialmente nell’inchiesta” citando le parole di Deidda.

Una sollecitazione quasi clamorosa. Che i titolari dell’indagine non sembrano aver gradito. Visto che ancora ieri sera erano incerti sulle modalità di convocazione in procura degli uomini di Costa Crociere (in particolare del Marine operation director Roberto Ferrarini). Il dubbio era se ascoltarli, come semplici testimoni o piuttosto come indagati. Il nodo a questo punto sembra destinato a sciogliersi presto. E la posizione di Costa ad appesantirsi notevolmente. Anche perché, dopo giorni di “attesa e riflessione”, Bruno Leporatti, l’avvocato difensore di Francesco Schettino, ha deciso di trasformare la sua partita in un muro contro muro con la Compagnia.

Leporatti ha preparato una memoria difensiva, puntando a un maggiore coinvolgimento nelle indagini di Costa Crociere e soprattutto di Roberto Ferrarini: “Le dichiarazioni rese dal Comandante Schettino davanti al gip in ordine ai contatti telefonici intercorsi con il Marine operation director hanno aperto ulteriori filoni di indagine che potrebbero ragionevolmente orientarsi nel senso di provocare allargamenti soggettivi dell’inchiesta”.

9.47 – Sul Corriere della Sera di oggi, Fiorenza Sarzanini si occupa delle ultime novità riguardo l’inchiesta sul naufragio, ipotizzando che a breve la procura di Grosseto possa occuparsi con maggiore incisività del ruolo di Costa Crociere nel disastro. Alcuni dirigenti della società potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati.

Una mossa che finora non è stata compiuta nonostante il comandante Francesco Schettino abbia raccontato di aver informato il capo dell’Unità di crisi della gravità della situazione e soprattutto di essere stato spinto proprio dalla Compagnia a compiere gli «inchini» come forma di pubblicità.

Sarzanini riporta alcune parole del magistrato Beniamino Deidda, che in effetti sembrano indicare un crescente interesse verso il ruolo di alcuni manager di Costa Crociere nella vicenda:

La magistratura cerca i nessi causali degli eventi. Per ora l’attenzione generale si è concentrata sulle colpe del comandante, che si è rivelato tragicamente inadeguato. Ma chi lo sceglie il comandante? Occorre spingere lo sguardo sulle scelte fatte a monte dal datore di lavoro e cioè dall’armatore. E poi c’è anche il tema fondamentale della organizzazione della sicurezza: scialuppe che non scendono, personale che non sa cosa fare, scarsa preparazione a gestire l’emergenza, ordini maldestri come quello assurdo di tornare nelle cabine. La confusione che c’è stata rivela un’incredibile trascuratezza nell’applicazione delle norme di sicurezza. Invece questo settore va organizzato prima con esercitazioni e simulazioni, e l’emergenza gestita dopo.

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Questa mattina intorno alle 7.30 sono riprese le operazioni intorno al relitto della Costa Concordia, la nave di Costa Crociere che si è arenato a pochi metri dalla costa dell’isola del Giglio dopo un violento impatto contro gli scogli. Le squadre di ricerca sono al lavoro per trovare i corpi delle persone date ancora per disperse, almeno 22. Nel pomeriggio di ieri, il capo della Protezione Civile e responsabile dell’emergenza al Giglio ha confermato il ritrovamento dei corpi di due donne, cosa che ha portato a 15 il numero di morti fino a ora accertate per il disastro della Costa Concordia. La società olandese Smit Salvage ha iniziato oggi una prima serie di operazioni preliminari, che serviranno per farsi un’idea dei danni subiti dalla nave prima di avviare le operazioni di bonifica e rimozione del carburante dai suoi serbatoi.