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  • Mercoledì 11 gennaio 2012

Sulla Scozia si apre una guerra politica

La decisione del governo Cameron di forzare la mano sulle pretese di indipendenza proponendo un referendum subito è stata respinta dal premier scozzese Salmond, e la questione è diventata centrale

GREENLOANING, SCOTLAND - JANUARY 10: Graffiti stating 'Free Scotland' is written on the gable end wall of a derelict cottage on January 10, 2012 in Bannockburn, Scotland. The Scottish First Minister has indicated that the Scottish National Party plans to hold its referendum on Scottish independence in 2014 on the 700th anniversary of the Battle of Bannockburn. Prime Minister David Cameron and his coalition government, wants the vote on the referendum to be held sooner rather than later. (Photo by Jeff J Mitchell/Getty Images)
GREENLOANING, SCOTLAND - JANUARY 10: Graffiti stating 'Free Scotland' is written on the gable end wall of a derelict cottage on January 10, 2012 in Bannockburn, Scotland. The Scottish First Minister has indicated that the Scottish National Party plans to hold its referendum on Scottish independence in 2014 on the 700th anniversary of the Battle of Bannockburn. Prime Minister David Cameron and his coalition government, wants the vote on the referendum to be held sooner rather than later. (Photo by Jeff J Mitchell/Getty Images)

Come era stato annunciato lunedì, il governo Cameron sta per presentare un documento sul contesto legale relativo a un eventuale referendum per l’indipendenza della Scozia, allegato a una proposta di tenere un referendum entro un anno o diciotto mesi. La proposta va solo apparentemente incontro alle intenzioni del Partito Nazionalista Scozzese al governo in Scozia – dove c’è una parziale autonomia – che invece è preoccupato di non essere in grado di ottenere la vittoria dei sì e quindi tentenna nel fissare una data e vorrebbe votare solo nel 2014, alla scadenza del mandato del premier scozzese Salmond, in coincidenza emotiva e simbolica con l’anniversario della storica battaglia di Bannockburn.

(La questione dell’indipendenza scozzese)

David Cameron ha deciso invece di forzare la mano, sostenendo che il clima di incertezza non aiuta nessuno e tantomeno i cittadini scozzesi, proponendo a Salmond che il parlamento scozzese decida se tenere un referendum subito una volta ottenuto l’avallo di quello di Londra. La risposta di Salmond è arrivata martedì sera, irritata e severa: e ha confermato l’intenzione di aspettare il 2014 e il diritto di decidere in autonomia sul referendum da parte del parlamento scozzese. Così la tensione generale è salita molto, come era prevedibile, e inopinatamente la questione scozzese è diventata centrale nel dibattito politico dopo anni in cui ribolliva sotto il coperchio di cose più impellenti, con un dibattito parlamentare ieri e il rischio di uno scontro costituzionale che arrivi davanti alla Corte Suprema.

(Jeff J Mitchell/Getty Images)