• Mondo
  • Mercoledì 11 gennaio 2012

È morto Gevork Vartanian

Fu la spia dei servizi sovietici che a soli 19 anni salvò da un complotto nazista Roosevelt, Churchill e Stalin riuniti a Teheran

American President Franklin D. Roosevelt, left, British Prime Minister Winston Churchill, centre, and Russian Premier Joseph Stalin sit together at the dinner table in Teheran, Iran on Dec. 10, 1943, during their conference in the City. (AP Photo)
American President Franklin D. Roosevelt, left, British Prime Minister Winston Churchill, centre, and Russian Premier Joseph Stalin sit together at the dinner table in Teheran, Iran on Dec. 10, 1943, during their conference in the City. (AP Photo)

È morto a Mosca all’età di 87 anni Gevork Vartanian, «leggendaria spia» dei servizi segreti sovietici durante la Seconda guerra mondiale. Il suo nome in codice era “Amir” e a soli 19 anni contribuì a sventare il complotto “Long Jump” pianificato da Hitler per uccidere il presidente americano Franklyn D. Roosevelt, il primo ministro britannico Winston Churchill e il leader sovietico Stalin durante la conferenza di Teheran del 1943.

Nel 1943, i “tre grandi” si incontrarono a Teheran per iniziare a tracciare la mappa dell’Europa dopo la fine della guerra. L’attentato contro di loro fu pianificato dall’agente segreto tedesco Ernst Kaltenbrunner e vagliato dallo stesso Adolf Hitler. Vartanian e il suo gruppo di agenti riuscirono ad anticipare ogni mossa tedesca e fermarono i sei operatori radio nazisti che, carichi di armi e a bordo di cammelli, erano stati paracadutati in Iran. I sovietici intercettarono la squadra. In un’intervista del 2007 Vartanian ricorda: «Abbiamo arrestato tutti i membri del gruppo e li abbiamo fatti entrare in contatto con il nemico sotto la nostra supervisione. Abbiamo volutamente dato a un operatore radio l’occasione per segnalare il fallimento della missione». E quando Berlino si rese conto che il piano era stato scoperto, annullò l’attentato.

Gevork Vartanian era nato il 17 febbraio 1924 a Rostov-sul-Don, nel sud della Russia, da un cittadino iraniano di origine armena. Nel 1930, si trasferì con la famiglia a Teheran dove il padre Andrei lavorava come spia sovietica con la copertura di un’attività commerciale. Gevork, seguendo il padre, entrò in attività a soli 16 anni. A quel tempo a Teheran i britannici addestravano agenti che parlavano russo per inviarli in Urss: Vartanian riuscì ad infiltrarsi e partecipò a un intero corso della scuola britannica per la formazione di spie, passando a Mosca tutte le informazioni sui nuovi agenti. Durante gli anni di servizio Vartanian svelò anche l’identità di 400 agenti nazisti tra i quali Franz Meyer, capo della struttura dei servizi segreti tedeschi che come copertura faceva il becchino nel cimitero armeno.

Vartanian lavorò per più di trent’anni con la moglie Goar, anche lei una spia sovietica. Dopo la fine dell’ultimo conflitto mondiale, proseguì la sua attività vivendo in diversi Paesi. Tornò in Russia solo nel 1986, restando in servizio fino al 1992. Molte delle sue operazioni sono ancora top secret. Ripensando ai suoi 45 anni di servizio, Vartanian dichiarò: «Siamo stati fortunati, non abbiamo mai incontrato un solo traditore».

Nella foto: Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Joseph Stalin
a Teheran, il 10 dicembre 1943 (AP Photo)