• Mondo
  • Domenica 8 gennaio 2012

La protesta dei baschi a Bilbao

Le foto dell'affollata manifestazione che chiedeva il trasferimento nei Paesi Baschi dei militanti dell’ETA oggi detenuti nelle carceri spagnole

(AP/Alvaro Barrientos)
(AP/Alvaro Barrientos)

Ieri sera a Bilbao, in Spagna, decine di migliaia di persone sono scese in strada per chiedere che tutti i detenuti dell’organizzazione terrorista e indipendentista Euskadi Ta Askatasuna (ETA) vengano trasferiti nelle carceri dei Paesi Baschi. La manifestazione si è svolta per lunghi tratti in silenzio: le autorità hanno vietato ogni coro che inneggiasse all’ETA o l’utilizzo di foto di terroristi arrestati, minacciando di interrompere la manifestazione qualora si fossero verificati eventi di questo tipo. I manifestanti, dunque, si sono limitati a qualche striscione – «La soluzione: prigionieri baschi nelle prigioni basche» – e a qualche piccolo coro in favore della causa separatista della regione.

Alla manifestazione hanno partecipato anche alcuni partiti baschi come Amaiur (una nuova coalizione politica della sinistra nazionalista basca), che ha conquistato sette seggi al Parlamento nazionale alle ultime elezioni legislative. Proteste di questo tipo avvengono ogni anno nei Paesi Baschi, e in particolar modo a Bilbao. Ma la grande manifestazione di ieri sera aveva un significato particolare, in quanto è stata la prima dall’insediamento del governo del nuovo premier spagnolo Mariano Rajoy e soprattutto la prima dal 20 ottobre 2011, giorno in cui l’ETA ha annunciato la fine della lotta armata.

I manifestanti hanno protestato contro un emendamento alla legge antiterrorista approvata nel 1975, che prevede che i militanti dell’ETA arrestati siano trasferiti in molteplici carceri di Spagna e Francia. Questo per sfavorire ogni contatto tra loro e i militanti a piede libero nei Paesi Baschi. I familiari dei detenuti non sono d’accordo e chiedono da tempo un’amnistia, anche perché dicono che andare a visitare i loro parenti nelle carceri del Paese è troppo costoso. Gli ex militanti dell’ETA detenuti in Spagna sono attualmente più di 700. Di questi, si stima che meno di trenta siano rinchiusi nelle carceri dei Paesi Baschi.

Anche se aveva già annunciato per due volte in passato una tregua, l’annuncio di ottobre da parte dell’ETA è stato considerato da molti esperti credibile, soprattutto alla luce degli ultimi arresti e operazioni di polizia che hanno minato la sua base organizzativa. Dagli anni Sessanta a oggi, gli attentati dell’ETA, che persegue l’indipendenza totale della regione dei Paesi Baschi, hanno ucciso 829 persone. Per il Partito popolare, la condizione necessaria a un eventuale cambiamento di approccio è il disarmo completo dell’ETA sotto il controllo dello Stato spagnolo e la sua dissoluzione, come già avvenuto con l’IRA (Irish Republican Army) in Irlanda del Nord.

Foto: AP/Alvaro Barrientos