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  • Martedì 20 dicembre 2011

Le foto dei libri bruciati al Cairo

Decine di volontari sono al lavoro per recuperare i preziosi e antichi manoscritti dell'Istituto d'Egitto, andato a fuoco durante gli scontri degli ultimi giorni

A picture shows burnt and damaged books at the Institute of Egypt in central Cairo on December 19, 2011 after the world-famous centre caught fire during deadly clashes between security forces and protesters. The heavily damaged historic centre for the advancement of scientific research, housing priceless national archives, was founded in 1798 during Napoleon Bonaparte’s expedition to Egypt, and contained more than 20,000 precious documents and manuscripts. AFP PHOTO/MOHAMMED ABED (Photo credit should read MOHAMMED ABED/AFP/Getty Images)

A picture shows burnt and damaged books at the Institute of Egypt in central Cairo on December 19, 2011 after the world-famous centre caught fire during deadly clashes between security forces and protesters. The heavily damaged historic centre for the advancement of scientific research, housing priceless national archives, was founded in 1798 during Napoleon Bonaparte’s expedition to Egypt, and contained more than 20,000 precious documents and manuscripts. AFP PHOTO/MOHAMMED ABED (Photo credit should read MOHAMMED ABED/AFP/Getty Images)

Lo scorso sabato gli scontri tra la polizia e i manifestanti al Cairo – che continuano anche oggi – hanno causato un incendio nell’edificio che ospita l’Istituto d’Egitto, il centro di ricerca che era stato fondato alla fine del XVIII secolo da Napoleone Bonaparte. Nell’Istituto erano conservati oltre 190mila manoscritti, libri stampati, giornali, mappe e documenti particolarmente preziosi e antichi. Tra questi c’era anche una copia della Description de l’Égypte, una delle compilazioni più esaustive sui monumenti e la civiltà egiziana, realizzata per volere di Napoleone da oltre 150 studiosi francesi. L’opera, che è stata digitalizzata ed è consultabile online, è stata quasi completamente distrutta, come buona parte dei volumi conservati dalll’Istituto.

Decine di volontari – esperti accademici, studenti e semplici cittadini – sono al lavoro da ore per cercare di recuperare i libri bruciati e ulteriormente danneggiati dall’intervento dei vigili del fuoco, che hanno messo fine a 12 ore di incendio usando centinaia di litri d’acqua. Al momento il palazzo – che si trova lungo il Nilo vicino a Piazza Tahrir – rischia di crollare. Finora circa 50mila manoscritti sono stati trasportati dall’Istituto al dipartimento Archivi e biblioteche del Cairo, gestito da Zein Abdel-Hady. «Non ho dormito per due giorni e ieri ho persino pianto molto», ha spiegato Abdel-Hady, aggiungendo che non è ancora possibile capire quanti volumi potranno essere in qualche modo recuperati, anche se l’entità del danno è di decine di milioni di dollari.

Lunedì un generale della giunta militare ha annunciato l’apertura di un’indagine per fare chiarezza sulle cause dell’incendio. La tv di Stato ha mandato in onda le immagini di uomini in borghese che appiccavano il fuoco al palazzo ed esultavano attorno alle fiamme, mentre i manifestanti sfruttavano la confusione causata dal fuoco per lanciare bombe incendiarie e sassi ai soldati che si trovavano in cima agli edifici vicini. Nel frattempo il governo è stato duramente criticato per non aver saputo – e voluto – proteggere l’edificio dell’Istituto, e per aver ordinato ai soldati di posizionarsi sul tetto per controllare e colpire i manifestanti, esponendolo così a possibili danni.

Ancora casini in Egitto, perché lo scorso venerdì sono ripresi gli scontri tra i manifestanti e la polizia