Il successo online di Louis CK

Il comico americano vende in rete i suoi spettacoli, e si inventa un nuovo modello di business

di Andrea Salvadore

HOLLYWOOD, CA – JANUARY 14: Comedian Louis CK performs during the “Rock n’ Roe” comedy and music event to benefit the Women’s Reproductive Rights Assistance Project (WRRAP), a non-profit organization dedicated to helping low income women access safe abortion services and emergency contraception at the Music Box Theatre January 14, 2006 in Hollywood, California. (Photo by Mark Mainz/Getty Images)

HOLLYWOOD, CA – JANUARY 14: Comedian Louis CK performs during the “Rock n’ Roe” comedy and music event to benefit the Women’s Reproductive Rights Assistance Project (WRRAP), a non-profit organization dedicated to helping low income women access safe abortion services and emergency contraception at the Music Box Theatre January 14, 2006 in Hollywood, California. (Photo by Mark Mainz/Getty Images)

Il nuovo show di Louis CK si trova a pagamento su Internet e lo si può’ anche regalare. Costa 5 dollari. Louis CK è un attore comico americano di origini molto miste (si chiama Szekely, cognome ungherese) che ha un pubblico trasversale: pesca molto tra i giovani e non è confinato alle solite New York, Los Angeles. Per capirci, un comico popolare che usa molti riferimenti sessuali e che potrebbe stare tra Luttazzi e la Littizzetto: ma solo per darvi un’idea. Fa ridere, è bravo, i suoi shows sono sempre sold out. Ha deciso di usare You Tube come previewdi creare una sua piattaforma da cui vendere il suo spettacolo: con grande successo, in 110mila lo hanno acquistato immediatamente e questo stabilisce un precedente interessante. Costi di produzione (alti)  velocemente recuperati e un futuro su cui riflettere.

Il successo di Louis CK , 47 anni, nato a Washington (padre economista messicano e madre ingegnere, poi divorziati: ungherese era il nonno), è stato amplificato dalla televisione negli ultimi anni. Prima la sua routine di stand-up-comedian ne aveva fatto un divo itinerante nei teatri. Poi ha fatto il botto con lo show sul canale FX (Louie, terza stagione già ordinata) e gli speciali su HBO.
CK è stato anche autore per David Letterman, Conan O’Brien, Chris Rock. Proprio la sua partecipazione al Chris Rock Show gli è valsa tre nominations agli Emmy. Ma nei suoi spettacoli racconta sempre pezzi della sua vita che mischia con considerazioni sull’attualità politica, che arrivano però come effetto secondario. La novità è una scrittura non lineare che salta le classiche costruzioni comiche fatte a scenette, a blocchetti per andare, tra passato e presente, a mettere insieme un racconto unico. Come accade con le serie televisive che in questi anni hanno cambiato la televisione americana. Pensate per pubblici di nicchia, diventano velocemente generaliste con l’aiuto dei social networks. Louis è diventato fenomeno perché gioca tra vecchi e nuovi media, utilizzando tutti nella loro specificità e rimbalzandoli in un ping pong che ha origine nei suoi shows teatrali.
Il centro della sua narrazione è tra la sua infanzia segnata da sensi di colpa (sesso ed educazione cattolica) e il suo divorzio. Tutto finisce, come in un frullatore, nei suoi spettacoli.

(Photo by Mark Mainz/Getty Images)