È morto Christopher Hitchens

Era uno dei più bravi e intelligenti polemisti e commentatori giornalistici viventi, ed era malato di cancro dall'anno scorso

WESTWOOD, CA – APRIL 25: Writers Mark Danner and Christopher Hitchens (L-R) sign copies of their books at the 9th Annual LA Times Festival of Books on April 25, 2004 at UCLA in Westwood, California. (Photo by Amanda Edwards/Getty Images)

WESTWOOD, CA – APRIL 25: Writers Mark Danner and Christopher Hitchens (L-R) sign copies of their books at the 9th Annual LA Times Festival of Books on April 25, 2004 at UCLA in Westwood, California. (Photo by Amanda Edwards/Getty Images)

È morto a 62 anni in un ospedale di Houston Christopher Hitchens. Era inglese ma viveva da molto negli Stati Uniti, dove era diventato forse il più noto tra i giornalisti “polemisti” del mondo, per le sue straordinarie capacità di scrittura, intelligenza e chiarezza nel trattare i temi dell’attualità politica mondiale. “Un tagliente polemista nella tradizione di Thomas Paine e George Orwell che prese di mira bersagli diversi come Henry Kissinger, la monarchia britannica e Madre Teresa, scrisse un best-seller contro la fede religiosa e spiazzò i suoi ex compagni di sinistra sostenendo entusiasticamente la guerra americana in Iraq”, scrive il New York Times nel suo necrologio.

Hitchens scriveva soprattutto per Vanity Fair, l’Atlantic e Slate, e in Italia era tradotto dal Corriere della Sera. Era nato a Portsmouth, in Inghilterra nel 1949. I suoi molti fans, per cui era noto amichevolmente come “Hitch”, erano stati commossi dalla rivelazione della sua malattia, nel 2010, e dalle immagini delle sue difficili condizioni di salute. Nei mesi scorsi erano apparsi su YouTube molti video di lettori che lo ringraziavano brindando alla sua salute citando il suo whisky preferito, il “Johnny Walker Black Label”, che lui chiamava “la colazione dei campioni”.

La conversazione con Martin Amis sul cancro
– Contro Madre Teresa
– La discussione con Tony Blair sulla religione
– Hitchens sul matrimonio reale
– Hitchens contro Gandhi

«Il nobile appellativo di “dissidenti” deve essere guadagnato piuttosto che proclamato; esso connota sacrificio e rischio, e non semplicemente disaccordo, ed è stato consacrato da tanti uomini e donne esemplari e coraggiosi»