Bruciato un campo rom a Torino per una falsa accusa di stupro

Una ragazza torinese di sedici anni aveva detto di essere stata violentata, ma non era vero: i familiari hanno organizzato una protesta che è diventata un assalto

Una ragazza di sedici anni denuncia un falso stupro da parte di due stranieri e il corteo organizzato dai familiari per protestare contro la violenza, con la gente del quartiere, ignari della menzogna, degenera in un vero e proprio assalto a un campo rom alla periferia di Torino.
Dieci-quindici minuti di violenza e paura, con qualche decina di persone, alcune armate di bastoni, che invadono il campo alla cascina Continassa, fanno fuggire i rom, spaccano tutto quello che trovano e poi, con le stesse fiaccole usate per il corteo, danno fuoco alle baracche. A fermarli è il fratello della ragazza che, accompagnato dai Carabinieri, li avvicina mentre fiamme e fumo si alzano dalla cascina. Li convince a desistere e qualche minuto dopo le autobotti dei Vigili del fuoco, fino a quel momento bloccate dai manifestanti violenti, entrano nel campo e cominciano a spegnere le fiamme.

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