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  • Mercoledì 7 dicembre 2011

La Grecia ha approvato la finanziaria

Contiene nuove misure di austerità per ridurre il debito e contrastare gli effetti del quarto anno di recessione

Il Parlamento della Grecia ha approvato nelle prime ore di oggi, mercoledì 7 dicembre, la nuova finanziaria per il prossimo anno. Il provvedimento contiene una serie di tagli alla spesa, necessari per contrastare la crisi del debito che interessa il paese ed evitare la bancarotta. Hanno votato a favore del nuovo piano di austerità 258 parlamentari su 300, appartenenti alla coalizione dei tre principali partiti che sostengono il governo, socialisti e conservatori compresi.

«La crisi economica nel nostro paese non è una tempesta di passaggio. Considerata la gravità del problema, non basterà il 2012 per il nostro sforzo per il bene della nazione. Saranno necessari molti anni, e saranno necessari gli sforzi e le insistenze di diversi governi» ha ammesso il nuovo primo ministro Lucas Papademos nell’aula del Parlamento, poco prima del voto della finanziaria. Il passaggio parlamentare è stato osservato con attenzione dagli altri paesi dell’eurozona, che sono coinvolti nella crisi del debito e premono per una politica di riduzione della spesa pubblica e di aumento delle entrate fiscali per gli stati più a rischio.

La Grecia continua a essere il paese più in pericolo tra quelli europei e sopravvive principalmente grazie ai prestiti garantiti dal fondo di emergenza europeo e dal Fondo monetario internazionale (FMI), che negli ultimi giorni ha garantito al paese una nuova rata di due miliardi di euro. Il denaro viene stanziato per evitare lo stato di insolvenza, ma a patto che il paese si dia da fare per ristrutturare e stabilizzare la propria economia.

Nel suo intervento, Papademos ha ribadito che la presenza della Grecia tra i paesi che adottano l’euro non è negoziabile, un messaggio indirizzato principalmente ai leader europei che negli ultimi mesi avevano ipotizzato di far uscire il paese dalla moneta unica. Il primo ministro ha poi aggiunto che essere nell’euro comporta «regole e obblighi, che dobbiamo raggiungere con costanza. La Grecia appartiene all’Europa, e l’Europa non può essere immaginata senza la Grecia». Le prospettive per il paese rimangono molto negative. Nella finanziaria da poco approvata c’è la previsione di una contrazione dell’economia del 2,8 per cento e un quarto anno di recessione.

Mentre in Parlamento si votava la finanziaria, all’esterno dell’edificio alcune migliaia di giovani hanno manifestato, ricordando la morte di uno studente ucciso accidentalmente dalla polizia tre anni fa. L’episodio portò a grandi proteste in tutto il paese, già duramente colpito dalla crisi economica. Alcuni violenti hanno indossato maschere antigas e hanno lanciato bottiglie incendiarie verso le forze dell’ordine, che hanno risposto con il lancio di gas lacrimogeni per disperdere la folla. Ci sono stati almeno 20 feriti, una dozzina tra la polizia, e undici arresti.

foto: ANGELOS TZORTZINIS/AFP/Getty Images