Apple farà una sua televisione?

Se ne parla da anni, ora pare che dietro le voci ci sia qualcosa di più concreto

In una delle tante interviste concesse a Walter Isaacson, che stava scrivendo una biografia su di lui, Steve Jobs confidò di aver studiato il modo per cambiare la televisione come aveva fatto quasi trent’anni fa con i computer. L’allora amministratore delegato di Apple non diede molti dettagli al suo interlocutore, ma confermò di aver trovato una soluzione che avrebbe reso la TV più semplice ed elegante degli attuali sistemi, integrata con Internet da usare intuitivamente con pochi e semplici comandi. Da quando è stata pubblicata la biografia, in molti si sono chiesti se la nuova idea per una TV prodotta da Apple possa diventare un giorno il progetto più importante lasciato in eredità da Jobs alla sua società. Negli ultimi mesi se ne è discusso molto, soprattutto sui siti di tecnologia, e come nella migliore tradizione Apple si è ben guardata da fornire dettagli o anteprime sulla propria idea di televisione del futuro.

Quello della TV è stato per lungo tempo un pallino della società, anche nel periodo in cui non era guidata da Steve Jobs. Il primo tentativo di mettere insieme i progressi nell’informatica raggiunti da Apple con uno strumento relativamente rudimentale come un televisore avvenne nel 1993. In quell’anno la società mise in vendita il Macintosh TV. Visto dall’esterno il dispositivo aveva sostanzialmente lo stesso aspetto del Macintosh LC 500, ma era di colore nero e conteneva all’interno un ricevitore per trasformare all’occorrenza il computer in un televisore. Aveva un solo difetto: non si potevano usare in contemporanea i due sistemi, perché le immagini televisive potevano essere visualizzate solo a tutto schermo e non in una finestra sulla scrivania. Anche a causa di queste limitazioni, il prodotto ebbe vita breve sul mercato: a febbraio del 1994 fu abbandonato dopo la produzione di circa diecimila modelli.

Tra il 1994 e il 1995 Apple ci riprovò, progettando questa volta un set-top box, una specie di decoder esterno, insieme ad alcune società attive nel campo della telecomunicazione. I prototipi furono testati per un breve periodo, ma alla fine non se ne fece nulla. Nel 1996 Jobs tornò in Apple e decise di concentrare gli sforzi della società su altri fronti, accantonando l’idea della televisione. La costruzione di un insieme di programmi, dispositivi e contenuti che si parlano tra loro per l’intrattenimento (iTunes, iPad / iPhone / iPod, musica, film) costituì la base per tornare a occuparsi della TV nei primi anni del 2000.

Nel corso di una delle sue celebri presentazioni, Steve Jobs annunciò nel 2007 che la nuova Apple TV sarebbe stata messa in vendita entro l’inizio della primavera. Il dispositivo, aggiornato e modificato negli anni e tuttora in vendita, serve per acquistare e vedere i film in streaming o scaricandoli. È completamente integrato con l’iTunes Store e permette quindi di accedere anche al catalogo di serie televisive e all’enorme lista di canzoni in vendita. L’interfaccia è molto semplice da usare e il sistema serve anche per vedere le fotografie e i video conservati sul proprio computer, se collegato alla stessa rete wifi cui è attacca la Apple TV.

Il dispositivo non ha però molto di diverso da altri set-top box e per ora non ha riscosso un grande successo, anche perché buona parte dei servizi che offre sono disponibili solamente negli Stati Uniti. Diversi dirigenti della società l’hanno descritta come una sorta di hobby aziendale, qualcosa su cui impratichirsi in attesa di una sua futura evoluzione.

L’ipotesi che circola con maggiore insistenza da alcune settimane è che Apple sia al lavoro per produrre un televisore vero e proprio, e non un’altra scatoletta da attaccare alla propria TV. Steve Jobs era del resto un grande sostenitore dei sistemi chiusi, nei quali hardware e software sono progettati insieme per cercare di ottenere il meglio da entrambi, impedendo se possibile agli utenti di metterci le mani dopo (da qui la scelta di usare viti particolari e altri sistemi per evitare che i prodotti stessi possano essere aperti con facilità per modificarli). Un sistema unico consentirebbe ad Apple di introdurre maggiori innovazioni e di avere, naturalmente, un controllo totale sul dispositivo, sul suo funzionamento e sui contenuti che potrà ospitare.

Negli ultimi giorni l’analista Gene Munster, uno dei maggiori esperti su che cosa succede intorno a Apple e al suo titolo in Borsa, ha rivelato di essere praticamente certo dell’arrivo di una Apple TV nei prossimi mesi. Munster è così sicuro di questa eventualità da sconsigliare di comprare un televisore ora e di attendere qualche mese perché la novità di Apple sarà fenomenale. Secondo l’analista il nuovo prodotto sarà un “tutto in uno” probabilmente simile agli attuali iMac, senza dispositivi esterni. La nuova Apple TV dovrebbe poi essere disponibile in diversi formati con schermi di differenti dimensioni.

Come hanno sostenuto negli ultimi mesi anche altri analisti, il nuovo dispositivo avrà per molti versi le caratteristiche di un computer, studiato però per dare il meglio sul fronte dell’intrattenimento. Le sue capacità di calcolo, dicono, serviranno per navigare facilmente tra i cataloghi di film, serie TV e musica e scaricarli facilmente, o avviarne la riproduzione in streaming. Il sistema consentirà anche di scaricare le applicazioni – come avviene per gli iPhone, gli iPad e gli iPod Touch – e di riprodurre i contenuti del proprio computer o quelli salvati su iCloud.

Apple TV sarà in pratica un iPad con uno schermo molto più grande e da tenere nel salotto, o almeno questa è l’ipotesi che circola maggiormente per ora. Alcuni pensano che per rendere ancora più semplice il suo utilizzo, la società sia anche al lavoro per renderla compatibile con Siri. L’assistente automatico dell’iPhone 4S serve per impartire comandi vocali anche complessi, che vengono eseguiti dallo smartphone senza dover ricorrere al touchscreen. Siri potrebbe sostituire il telecomando e rendere più semplice l’utilizzo della Apple TV con i comandi vocali: non servirà più ricordarsi il canale della FOX, basterà pronunciare il nome dell’emittente per farla cercare a Siri, spiega Munster.

Secondo l’analista il nuovo sistema potrebbe costare in media il doppio rispetto a un televisore tradizionale. Sarebbe quindi un prodotto di fascia alta, come molti dei dispositivi venduti da Apple, che potrebbe rivelarsi molto redditizio per la società. L’ipotesi è che il nuovo dispositivo possa essere pronto entro un anno, in tempo per la prossima stagione degli acquisti natalizi, quando aumentano sensibilmente le vendite dei prodotti di consumo per l’intrattenimento. Tutte ipotesi, naturalmente: Apple come sempre non si è presa la briga di smentire né di confermare.