La prima fiducia di Monti

Il presidente del Consiglio ha descritto il suo programma al Senato, che gli ha votato la fiducia a larghissima maggioranza: il resoconto della giornata

21.05 – Presenti 307, maggioranza 154, votanti 306, favorevoli 281, contrari 25, astenuti 0. Record assoluto. Il Senato vota la fiducia al governo Monti.

21.00 – Un affezionato lettore del Post ha fatto una rapida ricerca e a lui risulta che il governo che ha ricevuto la prima fiducia più numerosa al Senato sia stato il governo Dini del 1995, con 191 voti.

20.34 – Inizia la votazione nominale, con appello: i senatori saranno chiamati uno per uno, sfileranno sotto il banco della presidenza e diranno “sì” o “no” a seconda del sostegno o meno delle mozioni di fiducia. Viene estratto Zanetta (si inizierà da lui l’ordine alfabetico dei senatori): l’aula risponde con un boato di significato poco comprensibile, forse dei senatori che iniziano per V.

20.29 – Parla Emilio Colombo, 91 anni, senatore a vita dal 2003, ex democristiano e presidente del Consiglio dal 1970 al 1972. Anche davanti a questo pezzo vivente di storia d’Italia, pochissima attenzione, ma almeno intorno a lui nessuno parla al cellulare. Colombo cita Alexis de Toqueville e parla con una cadenza oratoria d’altri tempi.

20.26 – Ora parla Antonio Del Pennino, 72 anni, del gruppo Misto, che apre dicendo che i Repubblicani sosterranno il nuovo governo. Nessuno sembra ascoltarlo, anche a giudicare dal fortissimo brusio di sottofondo e dal movimento nei banchi vicini. Perfino il senatore di fianco a lui parla al cellulare.

20.25 – “Non ci sentiamo né commissariati né sconfitti”, dice Gasparri poco prima di concludere. Il discorso è seguito da molti applausi.

20.18 – Poi Gasparri dipinge a tinte fosche la situazione della Francia e della Germania, e dice che le colpe principali della crisi economica sono delle banche e della finanza, “che dovrebbero fare autocritica”. Gasparri annuncia che il PdL voterà la fiducia al governo, e poi cerca di dimostrare che tutte le linee guida che ha annunciato Monti nel suo discorso programmatico sono già state seguite dal governo precedente: ad esempio la riforma del mercato del lavoro, la riduzione dei costi della politica.

20.16 – Il lungo applauso che segue il discorso della Finocchiaro è tagliato corto da Schifani con le parole “Cerchiamo di non sforare con i tempi televisivi.” Televisivi?
Ora parla Maurizio Gasparri, capogruppo del Popolo della Libertà, che inizia ringraziando Berlusconi e snocciolando tutti i dati positivi possibili sulla situazione economica italiana.

20.14 – Il discorso della Finocchiaro è molto favorevole verso il governo Monti: non emerge un punto di attrito, una critica, uno spunto di dissenso. Conclude dicendo: “A lei, presidente Monti, il consenso, la lealtà, la collaborazione del mio gruppo”.

20.08 – Finocchiaro loda la composizione del governo e dice che il Partito Democratico voterà la fiducia. Poco dopo bacchetta Bricolo ricordandogli che Raffaele Fitto, nel governo uscente, era ministro per gli Affari Regionali e la Coesione Territoriale.

20.04 – Parla Anna Finocchiaro, del Partito Democratico. Inizia dicendo che l’unico precedente di un governo tecnico è stato quello di Lamberto Dini (1995-1996). Qualcuno le ricorda, urlandoglielo, che c’è stato anche il governo Badoglio, nel 1943.

20.03 – Bricolo si scaglia contro i “trasformismi” dei parlamentari e si rivolge, tra gli altri, all’IdV e a Belisario. L’aula rumoreggia parecchio.

20.01 – Bricolo dice che la Lega Nord non voterà la fiducia al governo Monti, e annuncia cupamente che “da domani i banchieri detteranno l’agenda del governo”. L’annuncio che non verrà data la fiducia è venuto dopo un lungo discorso contro gli sprechi delle regioni meridionali che non potranno più essere tollerati, come se la Lega fosse all’opposizione da venticinque anni.

19.58 – Bricolo definisce i ministri del governo Monti “uomini di area”, “amici degli amici”. “I banchieri che Lei ha nominato nel suo governo, presidente Monti, faranno gli interessi delle loro banche o di tutti i cittadini?” Aggiunge che non esiste più il ministero del Federalismo e gli altri variopinti ministeri, e nota che il ministero della Coesione Territoriale ne è l’esatto contrario.

19.52 – Anche il gruppo UdC, SVP e Autonomie voterà la fiducia. La parola ora a Federico Bricolo, capogruppo della Lega Nord. Parte subito fortissimo: “L’Europa non ci sarà mai […] e la finanziaria sarà un fax che parte da Bruxelles”, dice citando un Umberto Bossi del 1998. Poi dice “Erano solo balle” a proposito delle promesse di integrazione europea, poi passa a bastonare la Merkel e Sarkozy.

19.46 – Per dire, il MAIE, Movimento Associativo Italiani all’Estero, è il partito che rappresenta gli italiani in Sudamerica. Al Senato è rappresentato da Mirella Giai (candidata nel 2006 dall’Unione, nel centrosinistra). Il Movimento Repubblicani Europei invece è stato alleato dell’Ulivo, poi dell’Unione, poi del Popolo della Libertà, poi del Partito Democratico, poi perfino al Partito Repubblicano Italiano di Nucara.

19.44 – Parla Gianpiero D’Alia, capogruppo di Unione di Centro, SVP e Autonomie. Fino a Unione di Centro e perfino a SVP (Südtiroler Volkspartei) è facile: il partito di Casini e quello delle minoranze linguistiche, tedesca e ladina, dell’Alto Adige. Il vero problema è “Autonomie”, sigla che raccoglie Unione Valdôtaine, MAIE, Verso Nord, Movimento Repubblicani Europei, Partito Liberale Italiano e Partito Socialista Italiano.

19.43 – Rutelli conferma il sostegno al governo Monti, che il Terzo Polo aveva già dichiarato con molta convinzione nei giorni scorsi.

19.33 – Parla Rutelli, capogruppo del gruppo Per il Terzo Polo (formato da Futuro e Libertà di Fini e da Alleanza per l’Italia dello stesso Rutelli).

19.32 – Belisario sembra dire che l’IdV ci sta, ma bisogna che il prossimo governo non sia uguale al governo Berlusconi. Il discorso è un po’ surreale. Belisario ricorda nel finale il referendum sul nucleare e critica l’assenza di un ministero per la Pubblica Amministrazione.

19.26 – Belisario annuncia che l’Italia dei Valori darà la fiducia al governo.

19.24 – “Me la vedo da me”, dice il pugnace Belisario quando il suo collega Pedica, dietro di lui, aveva richiamato all’ordine l’ex maggioranza.

19.21 – Anche Coesione Nazionale-Io Sud-Forza del Sud voterà la fiducia. Ora parla Felice Belisario, capogruppo dell’Italia dei Valori, che tanto per alleggerire i toni inizia subito con osservazioni sarcastiche su Berlusconi. L’altro lato del Parlamento rumoreggia. Ha detto anche “Ella, presidente Monti.”

19.16 – Coesione Nazionale-Io Sud-Forza del Sud ha dodici senatori, ed è nato solo lo scorso marzo. È formato da fuoriusciti di quasi tutti i partiti possibili, riuniti nei tre misteriosi movimenti che ne formano il nome. Tra questi, tre senatori usciti da Futuro e Libertà e tornati a sostenere il governo Berlusconi (tra cui lo stesso Viespoli) e tre senatori del partito politico fondato dal siciliano Gianfranco Micciché a ottobre 2010.

19.13 – Pistorio ha detto che il gruppo Misto voterà a favore del governo. Ora tocca a Pasquale Viespoli, capogruppo di Coesione Nazionale-Io Sud-Forza del Sud.

19.07 – Il gruppo Misto in Senato è meno variopinto di quello della Camera, con solo dieci membri, di cui 2 del MpA e quattro senatori a vita. Gli altri membri sono Alberto Tedesco, ex del PD di cui il Senato ha rifiutato la richiesta di arresto il 20 luglio scorso, Antonio Del Pennino del Partito Repubblicano Italiano, Nicola Rossi, ex del Partito Democratico, e Giuseppe Astore, politico molisano unico rappresentante di una impalpabile “Partecipazione Democratica” (ma ex dell’IdV).

19.01 – La seduta al Senato riprende di nuovo. Presiede Schifani. Ora i capigruppo esprimeranno le loro intenzioni per il voto di fiducia. Inizia a parlare Giovanni Pistorio, del Movimento per l’Autonomia, il partito meridionalista di Raffaele Lombardo, fondato nel 2005 e forte soprattutto in Sicilia. Pistorio è il capogruppo del gruppo Misto al Senato (quello che riunisce i partiti minori).

18.42 – La seduta è sospesa di nuovo, ricomincerà di nuovo alle 19 con le dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari.

18.39 – Monti sta facendo un discorso, a tratti piuttosto divertito, per “rassicurare” i parlamentari sul fatto che lui non fa parte di un complotto dei “poteri forti” (“permettetemi di rassicurarvi totalmente… ma proprio totalmente”, ha detto). Monti ha alluso anche alla vicenda in cui multò Microsoft, quando era Commissario europeo.

18.35 – È ripresa la seduta del Senato, presieduta da Schifani. La parola va a Monti, che ha iniziato la replica agli interventi di oggi pomeriggio.

18.06 – Le foto della giornata di oggi del governo Monti, che tra poche ore riceverà la sua prima fiducia in Senato.

18.01 – La prima fase delle dichiarazioni si è conclusa e la seduta è stata sospesa fino alle 18.30. Ci saranno poi le dichiarazioni di voto finali dei gruppi parlamentari e la votazione della fiducia.

17.55 – Oggi dalle parti del Senato, dopo il discorso di Mario Monti, il nuovo ministro del Lavoro, Politiche Sociali e delle Pari Opportunità, Elsa Fornero, si è trattenuto a lungo con il senatore Pietro Ichino (PD), che si occupa da tempo di temi legati al lavoro e alle pensioni. Alcune delle proposte formulate oggi da Monti corrispondono a quelle formulate negli ultimi anni da Ichino.

17.51 – È il turno di Gaetano Quagliariello, che rivendica i risultati ottenuti dal governo Berlusconi da poco dimesso: “Ha gettato le basi per raggiungere nel 2013 il risultato storico del pareggio di bilancio”.

17.47 – La Borsa ha da poco chiuso a -1,43 per cento.

17.41 – Oggi ci sono state manifestazioni e cortei di protesta organizzati da alcune migliaia di studenti delle superiori e dell’università, anche contro il nuovo governo Monti.

17.23 – Mario Baldassarri (Terzo Polo – FLI) interviene e si compiace nel “vedere diversi amici nel nuovo governo”. Il discorso di oggi di Monti era “musica per le mie orecchie”.

17.17 – Al Senato sta intervenendo Sandro Bondi: “Possiamo occuparci dei contenuti e non dei pregiudizi ideologici. È una sfida per tutti, il suo governo.”

17.11 – Corrado Clini, il nuovo ministro dell’Ambiente, oggi era ospite della trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”. Si è definito un riformista moderato, ha detto che l’opzione nucleare andrebbe tenuta in considerazione e che gli organismi geneticamente modificati possono essere usati, ma non per scopi alimentari e dell’allevamento: «Gli Ogm vanno bene per le piantumazioni in zone appenniniche, al fine di attuare la sicurezza dei suoli evitando il dissesto idrogeologico».

16.54 – “Sulla crescita siamo stati carenti” ammette il senatore del PdL Luigi Grillo.

16.48 – Giorgio Tonini del Partito Democratico legge il suo intervento su un tablet.

16.44 – Ora a presiedere c’è la senatrice leghista Rosy Mauro, della sua grazia e competenza ci occupammo sul Post qualche tempo fa.

16.42 – Il Fondo Monetario Internazionale fa sapere che una prima ispezione della propria delegazione sarà avviata in Italia entro la fine di novembre. L’FMI vuole verificare le condizioni delle nostre finanze e il rispetto degli impegni presi con i partner internazionali per stabilizzare la nostra economia.

16.34 – Bonino: “Il suo cammino, signor presidente, non sarà facile. Lei sappia che per la legalità e per il ripristino di democrazia e diritto troverà i Radicali al suo fianco”.

16.31 – Bonino: “Si aboliscano i privilegi, gli apparati costosi, ma non si colpisca la rappresentanza democratica”.

16.29 – Interviene Emma Bonino (PD): “Da esperti quali siete nelle vostre materie non dovete accettare di essere considerati un governo tecnico. Dovete rivendicare in pieno il ruolo politico di un governo della Repubblica”.

16.26 – “Ricordo con piacere le sue lezioni alla Bocconi quando io ero studente” aggiunge Garavaglia. A differenza degli altri senatori leghisti, Garavaglia ha scelto di andare sulle questioni concrete senza fare un mero discorso di dura critica al governo. È il senatore più giovane nella storia repubblicana d’Italia.

16.24 – Massimo Garavaglia della Lega Nord: “Abbiamo capito che rimette l’ICI e tocca le pensioni. Diciamo che da qui si trovano 25 miliardi, che potrebbero bastare per il pareggio di bilancio. Gli altri 20 – 25 per la delega fiscale dove li trova?”

16.21 – Anche Giuseppe Valditara (Terzo Polo – FLI) si occupa di università e istruzione nel suo intervento al Senato. “La scuola è asset fondamentale del paese” e poi merito, merito, merito. Ha partecipato alla stesura della riforma Gelmini nel 2010.

16.17 – Filippo Sensi su Europa ha scritto dieci consigli indirizzati al governo per la gestione della comunicazione, per esempio: sfruttare Internet e radio, evitare i talk show e fare il contrario di Tremonti.

16.14 – Aldo Cazzullo è in aula e osserva i banchi del governo mentre parlano i senatori (a volte con interventi sfinenti).

16:06 – Passera per non essere da meno prende appunto pure mentre parla il senatore leghista Mazzatorta.

16:00 – Il neoministro allo Sport Gnudi si é assopito.

15:57 – Aula totalmente deserta. Monti prende appunti di ogni intervento anche di quello del sen. Compagna (junior ovviamente).

16.09 – L’agenzia di rating Fitch ha pubblicato un breve rapporto sugli ultimi sviluppi politici ed economici in Italia.

– Il governo ha credibilità e può durare fino alla fine della legislatura.
– Con molta probabilità l’Italia è già entrata in una fase di recessione e da qui dovrà ripartire il nuovo governo, stimolando la crescita e razionalizzando la spesa.
– Monti e i suoi ministri avranno buone probabilità di successo, se saranno sostenuti dall’Unione Europea e in particolare dalla Banca centrale europea.
– Potrebbero essere necessarie manovre ulteriori e correttive per affrontare il peggioramento della crisi e confermare gli obiettivi dei prossimi mesi di politica economica, a partire dall’insieme di impegni assunti nei confronti dell’Unione Europea.

16.05 – In aula interviene Sandro Mazzatorta della Lega Nord e fa l’esempio della Spagna che ha deciso di non fare “ammucchiate come sta accadendo in Italia” e di andare al voto. (A proposito, si vota domenica e qui trovate una guida per farvi un’idea.)

15.57 – La tag cloud del discorso di oggi in Senato di Monti.

15.54 – Al Senato ora interviene Tamara Blazina, che rivendica spazi e attenzioni per la comunità slovena in Italia. E si nota anche dal suo sito web, in sloveno per coerenza.

15.47 – «Sono contento di essere sopravvissuto per poter assistere all’insediamento del nuovo governo Monti» ha detto, ecco, Vasco Rossi.

15.32 – Wall Street ha aperto da poco la seduta odierna e perde lo 0,10 per cento.

15.30 – Ceruti conclude con gli auguri al governo citando il poeta tedesco Johann Christian Friedrich Hölderlin: «Dove c’è pericolo cresce anche ciò che salva».

15.24 – In Senato è il turno del senatore Mauro Ceruti, il suo intervento è sulla crisi e i rischi per l’istruzione. È professore ordinario di Filosofia della Scienza ed è autore di diverse pubblicazioni.

15.19 – La giornata in Borsa è all’insegna dell’incertezza il FTSE MIB è di poco sopra lo zero a 0,13 per cento. Lo spread, invece, è sceso sotto i 500 punti.

15.12 – Il testo integrale del discorso di Mario Monti è sul Post.

Io vorrei, noi vorremmo, aiutarvi tutti a superare una fase di dibattito, che fa parte naturalmente della vita democratica, molto, molto, accesa, e consentirci di prendere insieme, senza alcuna confusione delle responsabilità, provvedimenti all’altezza della situazione difficile che il Paese attraversa, ma con la fiducia che la politica che voi rappresentate sia sempre più riconosciuta, e di nuovo riconosciuta, come il motore del progresso del Paese.

15.10 – Interviene Adriana Poli Bortone di Coesione Nazionale e chiede più attenzione per? Bravi, per il Mezzogiorno.

15.07 – Tocca a Luigi Ramponi (PdL) e consiglia a Monti di avere un occhio di riguardo per la sicurezza e per le missioni militari all’estero, rivendicando i risultati del governo Berlusconi. Ramponi ha 81 anni, è diventato generale nel 1979 e ha comandato la Brigata meccanizzata “Garibaldi” e dal 1982 al 1985 è stato Comandante della Regione Militare della Sardegna. Nei primi anni Novanta è stato anche direttore del SISMI. È in Parlamento dal 1994.

15.05 – Vannino Chiti è inflessibile nella gestione dei tempi, per riuscire a far parlare tutti gli iscritti per tempo, dice.

15.03 – È il turno di Rita Ghedini (PD), che in Senato si è occupata spesso di lavoro e dei temi dell’occupazione. Ha anche un suo blog.

15.01 – Castelli dice di essere speranzoso per quanto riguarda le infrastrutture, specialmente grazie alla presenza di Corrado Passera. C’è il piano da 30 miliardi ancora in corsa e “spero che il ministro lo voglia accelerare, anche se ammetto che ci sono stati intoppi”.

15.00 – Castelli: “Che fine farà il federalismo fiscale? L’iter legislativo è terminato, bisogna metterlo in pratica con i decreti amministrativi. E seguiremo la cosa con grande interesse”.

14.58 – Castelli: “Mi sarei aspettato che nel suo discorso ci avesse annunciato qualche misura urgentissima da prendere” sul tema dello spread.

14.58 – Castelli: Ci ha deluso molto che abbia voluto varare un ministero della Coesione territoriale, che sembra una sconfessione di quanto fatto in precedenza.

14.56 – Parla il senatore Roberto Castelli della Lega Nord, contrario al governo.

14.53 – Intanto, da palazzo Grazioli arriva una nota di Silvio Berlusconi: il PdL voterà “compatto” la fiducia a Monti sia al Senato che alla Camera.

14.49 – Elio Lannutti, dell’Italia dei Valori, ha iniziato il suo intervento scandendo con precisione e accuratezza ogni parola.

14.43 – Aldo Cazzullo sul Corriere racconta di aver incrociato uno dei ministri dopo il discorso di Monti al Senato:

Un ministro, dei più autorevoli: “ho capito a malapena metà delle cose che ha detto…”

14.40 – Interviene il senatore Alberto Tedesco. Di lui parlammo a luglio quando il Senato votò contro il suo arresto.

14.37 – Le foto del discorso di Monti in Senato di oggi.

14.34 – È il turno di Michele Saccomanno del PdL e punta sul problema degli ospedali psichiatrici giudiziari, che devono essere chiusi, dice.

14.29 – Il discorso di Mario Monti, iniziato alle 13, è durato quasi tre quarti d’ora e ha ricevuto 17 applausi. Per i precisini.

14.27 – Inizia il senatore Paolo Giaretta, del Partito Democratico: «Sono convinto che si tratti di un governo politico».

14.25 – La seduta al Senato è ripresa, presiede Vannino Chiti.

14.18 – A breve dovrebbe iniziare la discussione in Senato.

14.17 – La Camera domani inizia la discussione alle 10. Dalle 12 alle 14 ci saranno replica di Monti e dei partiti e infine la votazione.

14.15 – “Ho bisogno della vostra fiducia e del vostro aiuto” ha concluso Monti.

14.13 – “La mia ultima parola è quella della convinzione – direi più che mai e per una persona come me che fino a pochi giorni fa non era parlamentare – del fatto che la nostra attività di governo deve essere retta dal principio di aiutarvi. Aiutare le forze politiche a superare certe tensioni andate forse al di là della normale dialettica e per ritrovare una rinnovata fiducia dei cittadini.”

14.12 – Mario Monti è alla Camera per consegnare il discorso pronunciato al Senato. Sta parlando in aula e ringrazia i deputati e Gianfranco Fini per l’accoglienza.

13.56 – “Il PdL è compatto, grande compattezza, usuale compattezza”, dice
Berlusconi, lasciando capire quale sia la sua preoccupazione in questo momento. E poi: “Abbiamo escluso già col professor Monti un appoggio alla patrimoniale”

13.53 – Discorso finito. Ci si ferma e tra un po’ comincia la discussione in aula.

13.53 – “Il nostro compito è difficilissimo: se no ho il sospetto che non sarei qui oggi”.

13.52 – Monti racconta di aver svegliato alle 3 di notte il ministro della Difesa Di Paola, che è a Kabul, comunicandogli di volerlo proporre come ministro.

13.50 – Azione determinata contro mafie e criminalità organizzata, che colpisca i loro interessi economici.

13.48 – Unire ministeri sviluppo economico e infrastrutture e trasporti è una scelta programmatica.

13.47 – Caratteristica distintiva del nostro governo: politiche microeconomiche della crescita. Ritorno a più alti tassi di crescita si basa su misure che innalzano capitale umano e fisico e produttività. Valorizzazione capitale umano. Accrescere livelli di istruzione. Interventi mirati su aree in ritardo. Revisione sistema selezione allocazione e valutazione insegnanti. Università: dare rapida e rigorosa attuazione a incentivi sul merito. Infrastrutture rilevanti per accrescere la produttività totale.

13.45 – Tutto questo, dice Monti, va fatto per dare più opportunità ai giovani, indipendentemente da condizione sociale di partenza. Merito, valorizzazione capacità, basta cooptazione. La mobilità sociale e geografica in campo europeo e globale è la nostra migliore alleata.

13.44 – Servizi per le famiglie e per le donne, valutare tassazione speciale per favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro.

13.44 – Superare vincoli e incertezze che scoraggiano le imprese ad assumere a tempo indeterminato. È nostro dovere cercare di evitare le angosce della crisi.

13.43 – Lavoro. Serve sistema di tutele più equo, ci sono lavoratori privi di diritti. In ogni caso il nuovo ordinamento sarà applicato ai nuovi lavoratori: non verranno modificato i rapporti di lavoro esistenti.

13.42 – Monti cita l’agenda digitale europea, impegni da mantenere.

13.42 – Aumentare il coinvolgimento di capitali privati nella costruzione delle infrastrutture.

13.41 – Rimodulare il peso delle imposte. Ridurre tasse su lavoro, aumentare su rendite e proprietà.

13.40 – Complessivamente il Senato è molto silenzioso, diremmo annoiato.

13.38 – Riesaminare il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare. Valutare reintroduzione dell’ICI, la cui abolizione è anomalia europea.

13.38 – Lotta all’illegalità e alla criminalità organizzata. Anche sull’evasione fiscale: monitoraggio della ricchezza accumulata e non solo dei redditi prodotti. Il sommerso è quantificato in quasi 1/5 del prodotto. Interventi incisivi possono ridurre il peso dell’aggiustamento sui contribuenti che rispettano la legge. Abbassare la soglia per l’uso del contante, favorire moneta elettronica.

13.36 – Pensioni. Sistema pensionistico italiano tra i più sostenibili in Europa. Già adesso l’età delle pensioni di vecchiaia è superiore a Germania e Francia. Ma il sistema ha ampie disparità di trattamento tra generazioni e categorie, nonché aree ingiustificate di privilegio.

13.35 – Riduzione delle spese dei ministeri.

13.35 – Sui costi della politica il Senato non applaude, nota Jacopo Tondelli di Linkiesta su Twitter.

13.34 – Di fronte ai sacrifici che sono stati e dovranno essere richiesti ai cittadini, sono ineludibili gli interventi per contenere i costi delle cariche elettive e dei dirigenti da questi nominati: dare un segnale concreto e immediato sul contenimento dei costi. Per quanto di mia competenza, dice Monti, avvierò immediatamente una spending review dei fondi della presidenza del Consiglio.

13.33 – Piena attuazione alle manovre economiche estive, adeguate agli impegni presi con l’Europa.

13.32 – Armonizzare bilanci delle amministrazioni pubbliche. Monti cita proposte di legge già in discussione in Parlamento.

13.31 – “L’adozione del vincolo costituzionale di pareggio di bilancio può contribuire a mantenere nel tempo il pareggio di bilancio. Affinché sia efficace dovranno essere chiarite le responsabilità dei singoli livelli di governo. Studieremo le esperienze dei paesi europei che hanno affidato il rispetto delle regole a organismi indipendenti”

13.30 – “Oggi presenterò gli aspetti essenziali dell’azione che intendiamo svolgere: se otterremo la fiducia, ciascuno ministro esporrà alle commissioni le politiche dei singoli settori”

13.28 – Al secondo applauso abortito dai banchi della Lega, Castelli sbotta chiedendo più vivacità ai suoi. Monti si interrompe, sorridendo: “Se dovete fare una scelta: ascoltate, non applaudite”

13.27 – Monti dice “esiste una questione settentrionale”. Qualcuno applaude, forse dai banchi del centrodestra, e forse viene immediatamente abbattuto.

13.25 – Monti spiega dati alla mano che la crisi è sì internazionale, ma la mediocrità dell’economia italiana precede l’inizio della crisi.

13.25 – Elsa Monti ascolta il discorso del marito al Senato. (Alberto Pizzoli / Getty Images)

13.24 – Alla frase “l’Europa siamo noi” tutta la Lega ha scosso la testa. “Forse si sentono in Africa”, commenta Marco Castelnuovo della Stampa su Twitter.

13.22 – Monti sta spiegando che bisogna fare anche le cose che hanno effetto soltanto a lungo termine, e non nascondersi dietro questo alibi: di tempo ne abbiamo già perso troppo (sintesi nostra).

13.22 – Intanto Monti non legge più: ogni tanto guarda i fogli ma va a braccio.

13.21 – “Rendere meno ingessata l’economia, facilitare la nascita di nuove imprese, migliorare l’efficienza dei servizi pubblici, favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani e donne, le due grandi risorse sprecate del nostro paese”

13.20 – “Sappiamo già quali sono le cose da fare, lo sappiamo da prima che ce lo dicesse l’Europa: non vediamo i vincoli europei come imposizioni, non c’è un loro e un noi, l’Europa siamo noi”

13.19 – “Gli sforzi e i sacrifici sono stati annullati dalla mancanza di crescita”

13.19 – “Tre pilastri: rigore di bilancio, crescita ed equità”

13.18 – “La fine dell’euro disgregherebbe mercato unico e porterebbe l’Europa agli anni Cinquanta. E il futuro dell’euro dipende anche da che farà l’Italia. Dobbiamo convincere gli investitori stranieri che abbiamo imboccato una strada durevole di riduzione del rapporto tra PIL e debito pubblico”

13.17 – Monti cita Schuman, De Gasperi e altri padri dell’Europa unita. Applausi per De Gasperi. “Non illudiamoci che l’Europa possa sopravvivere se dovesse fallire l’Europa monetaria”.

13.15 – “L’Europa attraversa il momento più difficile della sua storia dal Dopoguerra”

13.14 – “Ho inteso il mio servizio non con la supponenza di chi sostiene la superiorità della tecnica rispetto alla politica, al contrario: spero che il mio governo e io potremo contribuire in modo rispettoso e con umiltà a riconciliare maggiormente i cittadini e le istituzioni, i cittadini e la politica”

13.13 – “Vorrei usare questa espressione: governo di impegno nazionale”

13.11 – “Il Parlamento è il cuore pulsante di ogni politica di governo, snodo decisivo per il riscatto della vita democratica”, esordisce Monti, mettendo le mani avanti.

13.10 – Monti legge, sembra emozionato e per il momento non schioda gli occhi dal foglio.

13.08 – Monti comincia a parlare.

13.02 – La principale notizia politica della mattinata è stata il discorso rivolto da Silvio Berlusconi ai senatori del PdL, praticamente già critico verso il neonato governo.

Il governo Monti durerà il tempo necessario per attuare le misure anti crisi e poi si tornerà subito al voto, ha detto, secondo quanto viene riferito, Silvio Berlusconi parlando ai senatori del Pdl riuniti a palazzo Madama. Il governo Monti rappresenta una «sospensione certamente negativa della democrazia». Berlusconi attacca duramente il nuovo esecutivo: «La decisione finale ci è stata praticamente imposta, con i tempi voluti dal presidente della Repubblica».

Stimiamo Monti, ma diremo no a qualsiasi manovra depressiva. Berlusconi svela che aveva proposto a Monti di fare il premier del centrodestra. L’ex presidente del Consiglio riferisce che tra le «offerte» fatte al presidente della Bocconi c’era anche quella di fare il ministro dell’Economia. «La patrimoniale fa calare il valore degli immobili del 15-20% come accaduto in Francia che l’ha fatta» ha ribadito la sua contrarietà all’ipotesi che il governo faccia la patrimoniale. E aggiunge : «Voteremo i provvedimenti decidendo volta per volta e spingeremo per fare quelli che avevamo noi in cantiere». Poi con rammarico: «Dicevano che eravamo causa dei problemi in Borsa e adesso è come prima».

13.01 – La seduta comincia con la lettura del processo verbale.

12.56 – Si comincia tra poco. I lavori possono essere seguiti in diretta streaming qui. Chi non può seguirlo troverà su questo liveblogging una trascrizione dei passaggi fondamentali.

***

Oggi alle 13 il presidente del Consiglio, Mario Monti, rivolgerà al Senato un discorso programmatico. Dopo il suo intervento comincerà la discussione parlamentare, alle quali poi Monti replicherà, prima di chiedere all’aula un voto di fiducia. Il voto, espresso in modo individuale e palese, arriverà in serata, intorno alle 20.30. Il Post seguirà i lavori d’aula con un liveblogging. Domani toccherà poi alla Camera. Il governo Monti ha giurato ieri al Quirinale: è composto da 12 ministri con portafoglio – uno di questi è lo stesso Monti, che ha tenuto per sé l’interim all’Economia – e cinque ministri senza portafoglio.

Tutti i ministri del governo Monti
Le foto del primo giorno