Il sabato della Camera

Guida minima alla giornata di oggi e alle ultime ore da PresdelCons di Berlusconi

Questo potrebbe essere l’ultimo sabato da PresdelCons per Silvio Berlusconi. Dopo l’approvazione di ieri della Legge di stabilità in Senato, dove è arrivato tra gli applausi il nuovo senatore a vita Mario Monti, oggi tocca alla Camera. I deputati dovranno esaminare molto rapidamente la legge e approvarla, consentendo al Quirinale di non perdere tempo per i prossimi passaggi istituzionali che potrebbero esaurirsi entro il fine settimana. I punti fermi e del tutto chiari sono ancora pochi, mentre le incertezze su che cosa potrà accadere dopo la fine del governo Berlusconi non mancano.

Iniziamo dalle cose certe. Ieri sera la Commissione bilancio della Camera ha avviato l’esame della Legge di stabilità approvata poche ore prima in Senato. A partire dalle 12.30 di oggi il testo arriverà in aula, senza modifiche che richiederebbero altrimenti un altro passaggio al Senato, sarà discusso e successivamente votato. Le opposizioni si asterranno, ma non ostacoleranno l’approvazione della legge che dovrebbe avvenire entro il tardo pomeriggio.

A legge approvata, Silvio Berlusconi dovrebbe osservare gli accordi raggiunti nei giorni scorsi con il presidente Napolitano. È quindi probabile che il PresdelCons decida di andare già nel tardo pomeriggio o in serata al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni, ultimo e fondamentale atto formale per chiudere il governo Berlusconi IV, in carica dal maggio del 2008.

Ottenute le dimissioni, Napolitano potrà procedere con gli altri passaggi istituzionali per verificare la possibilità di costituire un nuovo governo. Si consulterà probabilmente con i presidenti di Camera e Senato e, forse, con gli ex presidenti della Repubblica come prevede la prassi in questi casi. Nelle ore successive dovrebbero esserci le consultazioni con i leader dei partiti politici e infine la nomina del nuovo PresdelCons incaricato, che avrà il compito di verificare la presenza di una maggioranza in grado di sostenere il proprio governo.

L’idea di Napolitano, ormai chiara e netta, è quella di affidare l’incarico a Mario Monti, ma la possibile nomina lascia ancora scettici diversi esponenti del Popolo della Libertà, che vorrebbero un altro candidato o elezioni subito. I giornali di oggi sono pieni di retroscena sulle divisioni e gli screzi interni al PdL, poco verificabili e sui quali non ci soffermiamo. I leader del partito dovranno comunque trovare una linea comune da presentare a Napolitano durante le consultazioni ed è su questo che si lavora anche oggi.

Monti ha intanto iniziato da poco la sua seconda giornata da senatore e si è recato nel proprio nuovo ufficio di palazzo Giustiniani. Da lì seguirà parte della giornata, forse in attesa di una certa telefonata dal Quirinale.