“Il populista di centro”

Matteo Renzi secondo Concita De Gregorio, oggi su Repubblica: "Qualcuno sa dargli torto?"

Oggi su Repubblica c’è un articolo di Concita De Gregorio dal titolo “Il populista di centro”, che riguarda il sindaco di Firenze Matteo Renzi.

Matteo Renzi è un populista di centro, posizione finora scoperta sulla scacchiera della politica italiana. Ne abbiamo e ne abbiamo avuti di destra, un paio di loro – gli uomini della provvidenza di due diversi ventenni – hanno scritto pagine grottesche e tragiche della storia di questo paese. Ne abbiamo di sedicente sinistra, se non loro si sente a sinistra il loro elettorato, Grillo e Di Pietro sono tra questi.

Al centro avevamo prudenza e convenienza, eredi della vecchissima Dc, finiani arrivati direttamente dal Msi, moderati fuoriusciti dal Pd: un terzo polo fatto apposta per le alleanze eventuali di governo, niente di particolarmente appassionante per i milioni di elettori in fuga dalla politica, giovani senza occupazione né avvenire, delusi e disillusi cui restano solo le piazze per sfogare la legittima rabbia, con tutti i pericoli del caso. Ora c’è Renzi.

Il discorso di ieri, alla Leopolda, fa piazza pulita di tutto quel che si è detto e scritto, anche qui, alla vigilia: la paura che hanno di lui molti dei dirigenti di centrosinistra, l’ammirazione che suscita in Berlusconi, il seguito che ha o potrebbe avere nella destra moderata leghista e cattolica, la sua incerta identità di genere politico nel senso che, si legge su Internet tra i commenti delle centinaia di migliaia di persone scatenate in un furibondo dibattito, “Renzi è uno di destra, è un berluschino, la sinistra non gli compare nemmeno nei sogni”. Benissimo. Ieri erano parole, oggi è un fatto. Domenica mattina, alla stazione Leopolda di Firenze, il missile è partito. Può piacere o non piacere, si diceva giorni fa, e l’impressionante ondata di reazioni viscerali che si registrano in Internet mostra che molto piace e dispiace: comunque accade, e nemmeno un cieco non vedrebbe che la “discesa in campo” di Renzi è destinata a cambiare il panorama politico dei prossimi mesi – forse anni – non solo a sinistra. Non c’è chi non veda che se si presentasse come certo desidera fare alle primarie potrebbe cogliere un risultato determinante, “pesare” molto, addirittura – si dice sottovoce, ma si dice – vincere o comunque far perdere gli avversari interni (a vantaggio di Vendola, aggiunge chi usa questo argomento nella logica della guerra nella stessa metà campo). Che spiazzerebbe e molto i leader del Terzo Polo e persino qualche leghista che si scalda in panchina, per quanto bordo campo ministeriale. Le luci e le ombre di Renzi erano tutte nel suo discorso di ieri, e vediamo dove e perché.

(continua a leggere sulla rassegna stampa della Camera)