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  • Domenica 30 ottobre 2011

I due avversari delle proteste americane

Uno è la polizia: in molte città ci sono stati sgomberi, arresti e addirittura il coprifuoco. L'altro è il gran freddo arrivato negli Stati Uniti

Nelle ultime settimane le proteste di Occupy Wall Street si sono diffuse in moltissime città degli Stati Uniti. Nell’ultima settimana però sono emersi due grandi ostacoli per il futuro del movimento: un’ondata di arresti da parte delle autorità locali e l’arrivo del freddo invernale.

Gli arresti
In molte città statunitensi le autorità locali hanno ordinato sgomberi e in alcuni casi sono arrivate a stabilire dei coprifuoco. Ci sono stati momenti di tensione che hanno portato a più di cento arresti negli ultimi giorni e al ferimento grave di un manifestante.

Oakland, nella baia di San Francisco in California, è diventata uno dei centri più attivi della protesta, anche per reazione alla linea dura scelta dall’amministrazione cittadina del sindaco Jean Quan. Il centro delle proteste è Frank Ogawa Plaza, una piazza a poca distanza dall’ufficio del sindaco. Quan ha chiesto ai manifestanti di non rimanere a dormire nell’accampamento improvvisato nella piazza, che è stata smantellata con la forza giovedì scorso. Un corteo di protesta che voleva riprendere possesso della piazza ha portato a scontri con la polizia, in cui è rimasto ferito gravemente Scott Olsen, un ex marine di 24 anni che è stato in missione in Iraq. Secondo i manifestanti, Olsen è stato colpito alla testa da un lacrimogeno della polizia, che ha aperto un’inchiesta. Venerdì il sindaco si è scusata per gli scontri, di cui ha detto che ha “la responsabilità ultima”.

A Denver, in Colorado, negli Stati Uniti centrali, ci sono stati scontri tra i manifestanti e la polizia che hanno portato a una ventina di arresti, in una delle giornate più tese dall’inizio del movimento. Un primo corteo di circa 2.000 persone (meno che in passato) ha sfilato per il quarto sabato consecutivo per le vie del centro di Denver ed è arrivato fino al municipio, dove alcuni manifestanti hanno iniziato a salire la scalinata dell’edificio: ci sono stati disordini, e la polizia ha risposto con spray e pallottole urticanti. Poche ore dopo decine di agenti in tenuta antisommossa hanno circondato il parco dove il movimento di protesta stava tentando di organizzare un accampamento nonostante il divieto di piantare le tende, che continua da molte settimane con periodiche rimozioni dei materiali da campeggio. Dopo diversi avvisi, sono state arrestate quindici persone tra chi si opponeva allo sgombero forzato dell’accampamento.

A Nashville, in Tennessee (Stati Uniti sudorientali), i manifestanti hanno sfidato questa notte, la terza consecutiva, il coprifuoco imposto dal governatore repubblicano del Tennessee Bill Haslam in Legislative Plaza, vicino alla sede del governo statale. Il coprifuoco parte dalle 22 ora locale e dura fino alle sei del mattino. Nelle due notti scorse, la polizia ha proceduto ad arrestare le decine di persone che sono rimaste nella piazza oltre quell’orario, con 26 arresti tra venerdì e sabato e altri 29 giovedì sera. In entrambi i casi, il magistrato del turno notturno ha rifiutato di incarcerare i manifestanti arrestati. Parlando al quotidiano The Tennessean, il giudice Tom Nelson ha detto di non credere che esistano le condizioni perché “nessun potere, per nessuno, possa autorizzare un coprifuoco da nessuna parte in Legislative Plaza”.

A Portland, nel nordovest degli Stati Uniti, la polizia ha arrestato una trentina di manifestanti nelle prime ore di oggi per aver violato un altro coprifuoco deciso dall’amministrazione cittadina a Jamison Square, il centro delle proteste. La polizia ha circondato i manifestanti rimasti nella piazza oltre il limite della mezzanotte e li ha arrestati uno ad uno, senza tensioni o violenze. L’operazione ha richiesto circa un’ora e mezza.

Il maltempo
Nel nordest degli Stati Uniti ci sono stati venti molto forti e nevicate, che hanno colpito in particolare gli accampamenti di Boston e di New York. Molti manifestanti si sono detti convinti che le proteste continueranno nonostante tutto, e che negli accampamenti temporanei si riuscirà a contrastare il freddo con coperte e con strutture più adeguate. A New York, ieri, si è tenuta una manifestazione nonostante la forte pioggia mista a neve.

Una forte nevicata della scorsa settimana ha mandato all’ospedale cinque partecipanti dell’accampamento di Occupy Denver, secondo gli organizzatori, che hanno chiesto alle autorità di provvedere a mettere in sicurezza l’accampamento e attraverso internet hanno invitato i sostenitori a fornire materiali utili contro il maltempo.

foto: AP Photo/San Francisco Chronicle, Noah Berger