Il presidente della Olympus si è dimesso

Un ex dirigente lo aveva accusato di avere dirottato oltre un miliardo di dollari in paradisi fiscali, gonfiando i costi di alcune acquisizioni

L’azienda di materiali ottici Olympus Corporation ha annunciato oggi le dimissioni del suo presidente Tsuyoshi Kikukawa, 70 anni, dopo le critiche che sono state mosse ai vertici dell’azienda dall’ex amministratore delegato, il britannico Michael Woodford. L’annuncio è stato dato in una conferenza stampa iniziata alle 15.30 a Tokyo (le 8.30 in Italia). Il nuovo presidente è Shuichi Takayama, un manager della stessa azienda, che si è scusato per le recenti difficoltà dell’azienda e per il crollo delle sue azioni: nelle ultime due settimane, il titolo Olympus ha perso circa metà del suo valore.

La vicenda che ha portato alle dimissioni di Kikukawa inizia il 10 febbraio 2011, quando Michael Woodford, 50 anni, viene nominato nuovo presidente del consiglio di amministrazione della Olympus. Woodford era a capo del settore europeo dell’azienda, che sotto la sua direzione aveva raggiunto ottimi risultati. L’annuncio fu una sorpresa, perché nonostante lavorasse all’Olympus dal 1981, Woodford era passato davanti a manager giapponesi con maggiori responsabilità e perché si trattava del primo non giapponese nominato ai vertici dell’azienda nei suoi 92 anni di storia. Il presidente uscente Kikukawa lo presentò dicendo che Woodford avrebbe aiutato l’Olympus a diventare più competitiva e a tagliare i costi.

Sei mesi dopo, Woodford diventò anche amministratore delegato. Ma nel nuovo ruolo rimase ben poco tempo: dopo appena due settimane, il 14 ottobre, venne licenziato dall’azienda, durante una riunione del consiglio di amministrazione durata dieci minuti. Kikukawa dichiarò successivamente che il manager britannico non aveva compreso “lo stile di gestione” consolidato nei 92 anni della storia dell’azienda, né la “cultura giapponese” nel suo complesso.

Probabilmente il licenziamento era legato in realtà alle accese polemiche che si erano scatenate all’interno dei vertici dell’azienda nei giorni precedenti. Woodford aveva chiesto più volte spiegazioni a proposito del pagamento di 687 milioni di dollari a una ditta di consulenza finanziaria britannica, avvenuto nel 2008, nel corso dell’acquisizione dell’azienda britannica Gyrus. L’acquisizione aveva avuto un costo complessivo di 2,2 miliardi di dollari, e una consulenza pagata un terzo della cifra era carissima rispetto agli standard: la norma è pagare circa l’1 o il 2% del prezzo complessivo dell’accordo. Woodford si era rivolto a consulenti esterni per capire i particolari dell’acquisizione della Gyrus e di altre tre acquisizioni sospette di aziende giapponesi. Accertate le irregolarità, aveva scritto una lettera molto dura ai vertici dell’azienda chiedendo le dimissioni di diversi manager.

Subito dopo la riunione in cui è stato licenziato, Woodford ha incontrato un giornalista del Financial Times e ha denunciato le irregolarità finanziarie e i modi di gestione dell’azienda. Ha paragonato Kikukawa a un “imperatore”, verso cui il consiglio di amministrazione e i massimi dirigenti hanno un atteggiamento ossequioso e riverente, senza mai metterne in discussione le decisioni. In un video pubblicato dal Financial Times, Woodford ha spiegato quelli che reputa essere i veri motivi del suo licenziamento, ovvero la volontà di indagare sulle consulenze e le acquisizioni pagate fuori dai prezzi di mercato. Il manager ha supportato le sue affermazioni con diversi documenti.

La cifra totale spesa in modo poco trasparente dall’azienda, sotto la direzione di Kikukawa, sarebbe di oltre un miliardo di dollari. I pagamenti, nel caso della Gyrus e dell’acquisto di altre tre aziende giapponesi, sono andati a società con sedi in paradisi fiscali di cui Woodford e i consulenti da lui interpellati non sono stati in grado di rintracciare i veri proprietari. Un articolo dello scorso luglio sul periodico giapponese Facta aveva parlato del coinvolgimento della criminalità organizzata giapponese, senza però portare prove convincenti.

L’Olympus ha tentato di difendersi dalle pesanti accuse di Woodford ammettendo i pagamenti ma negando ogni irregolarità, ma gli investitori hanno cominciato a vendere massicciamente i titoli dell’azienda provocando il crollo del valore delle azioni. Nella sola giornata di oggi, il titolo ha perso oltre il 7 per cento.

Oggi Tsuyoshi Kikukawa ha deciso di dimettersi. Era alla guida della Olympus da dieci anni, e aveva fatto una lunga carriera all’interno dell’azienda dove lavorava dal 1964. Si faceva chiamare “Tom” dai soci in affari e dai colleghi stranieri, e si era costruito un’immagine di un uomo che aveva reso l’Olympus molto impegnata in progetti di difesa dell’ambiente e nel sociale, guadagnando onorificenze in Giappone e in diversi paesi stranieri.

foto: YOSHIKAZU TSUNO/AFP/Getty Images