Il salvataggio di Dexia

La più grande banca belga sarà nazionalizzata, almeno in parte: è la prima vittima della crisi finanziaria europea di questi mesi

Il governo belga ha annunciato un piano di salvataggio che prevede la nazionalizzazione di parte della banca franco-belga Dexia, per evitarne la bancarotta. Dexia è il più grande istituto finanziario privato del Belgio e ha interessi in molti paesi europei e negli Stati Uniti. I giornali europei parlano oggi della Dexia come della “prima vittima” della crisi bancaria degli ultimi mesi, mentre in Belgio la preoccupazione principale riguarda le possibili perdite di posti di lavoro per i quasi 14.000 dipendenti della banca nel paese.

L’annuncio è arrivato dopo un consiglio dei ministri del Belgio nella notte tra domenica e lunedì dedicato alle difficoltà finanziarie della banca, che ha riunito il proprio consiglio di amministrazione e ha accettato in brevissimo tempo l’offerta del governo. Il piano ristrutturerà profondamente la banca: il ramo belga, Dexia Banque Belgique (che si occupa soprattutto di servizi ai clienti privati, come attività di sportello e mutui) sarà nazionalizzato dal Belgio per una cifra che i giornali dicono vicina ai 4 miliardi di euro, mentre i governi di Belgio, Francia e Lussemburgo garantiranno altri 90 miliardi di euro per sostenere le attività finanziarie più a rischio (i cosiddetti bad assets) di Dexia, come le obbligazioni dei paesi europei più colpiti dalla crisi.

Dexia è specializzata in operazioni di finanziamento dei governi statali. Nel 2008 aveva già ricevuto un prestito di 6 miliardi di euro da parte di Francia e Belgio, ma la sua posizione si era aggravata negli ultimi mesi: erano circolate voci riguardo la sua incapacità di gestire le perdite che venivano dagli investimenti in Grecia, che ammontano a circa 3,4 miliardi di euro. Gli altri istituti finanziari avevano smesso di prestare alla Dexia abbastanza soldi da permetterle di continuare ad operare, facendo crollare il valore delle azioni della banca del 42% nell’arco della scorsa settimana.

Già venerdì scorso l’agenzia di rating Moody’s aveva avvertito il governo belga che il costo del salvataggio di Dexia potrebbe causare un abbassamento del rating AA1 che l’agenzia assegna attualmente ai titoli di stato del paese. Il ministro delle Finanze ha provato a garantire che il peso del salvataggio non sarà eccessivo, alzando il debito pubblico del paese di un solo punto percentuale, dal 97 al 98%. Oggi il Belgio ha un debito pubblico inferiore solo a quello dell’Italia e della Grecia, all’interno della zona euro, e molto vicino a quello dell’Irlanda.

Francia, Belgio e Lussemburgo hanno annunciato congiuntamente che garantiranno i prestiti interbancari e gli acquisti di titoli di stato fatti da altre controllate del gruppo Dexia, come Dexia SA e Dexia Crédit Local, un insieme di operazioni del valore di circa 90 miliardi di euro con scadenze spalmate sui prossimi dieci anni. Il Belgio contribuirà per il 60,5%, la Francia per il 36,5% e il Lussemburgo per il 3%. Il ministro delle Finanze francese Francois Baroin ha detto subito dopo l’annuncio che il salvataggio non minaccia il rating AAA del suo paese e che nessun altro istituto finanziario francese avrà bisogno di un salvataggio.

foto: ERIC PIERMONT/AFP/Getty Images