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  • Lunedì 10 ottobre 2011

Che cosa è successo al Cairo

Il racconto e le foto degli scontri di stanotte tra esercito e cristiani copti: oggi si contano almeno 24 morti e oltre 200 feriti

Almeno 24 persone sono state uccise stanotte al Cairo, in Egitto, e molte altre sono rimaste ferite negli scontri tra un gruppo di cristiani copti e l’esercito, all’esterno della sede della tv di Stato. I copti avevano indetto una manifestazione per protestare contro le persecuzioni e le violenze subite in questi mesi: venerdì scorso una loro chiesa era stata distrutta a Merinab, nel sud dell’Egitto, dopo che il governatore di Aswan aveva annunciato che l’edificio era stato costruito senza i dovuti permessi. A maggio nove cristiani copti erano stati uccisi nel quartiere di Imbaba, al Cairo, da un gruppo di musulmani ultraconservatori salafiti. A marzo 13 persone erano morte in altre violenze nei dintorni del Cairo. Lo scorso primo gennaio 21 persone erano rimaste uccise dall’esplosione di un’autobomba ad Alessandria, in Egitto, di fronte a una chiesa di cristiani copti. In Egitto i copti sono il 10 per cento della popolazione.

I copti si erano radunati davanti alla sede della tv di stato. La loro protesta era stata da subito molto aggressiva e guidata da alcuni vescovi, ma non violenta: i manifestanti bruciavano fotografie del governatore di Aswan e urlavano slogan contro di lui. Secondo le prime ricostruzioni, alcuni abitanti della zona avrebbero cominciato a scagliare pietre e oggetti contro i manifestanti, dalla strada e dai balconi. Poi è intervenuto l’esercito, sparando, e le violenze sono diventate durissime. In risposta agli spari, i copti lanciavano pietre e cercavano di colpire i mezzi dell’esercito con delle spranghe. Alla fine sono riusciti a dare fuoco a due veicoli dell’esercito, sei automobili e un autobus. Questa mattina il bilancio è di almeno 24 persone uccise e oltre 200 ferite tra i manifestanti. In nottata sono giunte notizie di scontri tra copti e musulmani anche ad Alessandria.

Molte testimonianze riferiscono di come gruppi di ragazzi si sono uniti ai poliziotti nel reprimere la manifestazione dei copti. Al Jazeera scrive che “a un certo punto un gruppo di ragazzi e un poliziotto hanno trascinato a lungo un manifestante tirandolo per le gambe”. Altri manifestanti ribadiscono la natura pacifica della protesta e dicono che a un certo punto un veicolo militare è salito su un marciapiede passando sopra almeno dieci persone, dando inizio alle violenze. La televisione egiziana ha trasmesso alcune immagini che mostrano un gruppo di copti attaccare un soldato egiziano, mentre un prete cercava di proteggerlo.

Il ministro degli Interni egiziano, Essam Sharaf, questa mattina ha imposto il coprifuoco su tutto il centro della capitale, compresa piazza Tahrir. La leadership militare del Paese si è riunita ieri notte per discutere della situazione e ha indetto una riunione di emergenza del Governo per oggi. Ieri Sharaf ha detto che il Governo “non lascerà a nessuno la possibilità di manipolare l’unità nazionale o ritardare la sua trasformazione democratica”. Due importanti esponenti della chiesa copta e della moschea di Al-Azhar incontreranno oggi il candidato alle presidenziali Amr Moussa. In mattinata l’agenzia di stampa egiziana ha dato notizia di “decine di arresti” effettuati in relazione agli scontri di ieri.